L'operazione
mercoledì 12 Novembre, 2025
Dentro l’operazione «Drug e Gold»: il sistema che univa furti e spaccio e muoveva un milione di euro
di Patrizia Rapposelli
Un’indagine durata un anno ha svelato una rete criminale radicata in Trentino, capace di trasformare i proventi dei furti in un giro di droga e contanti da un milione di euro. Coordinamento, ruoli precisi e logistica da professionisti
Rubavano nelle case, con gli introiti compravano la droga e la rivendevano a un gruppo di cittadini di origine nordafricana che la spacciava nelle piazze a Trento. Per un lungo anno, una banda di albanesi ha messo a segno almeno una cinquantina di furti in città, ma anche sull’Altopiano della Vigolana, a San Michele all’Adige, in Alta Valsugana e in altre zone della provincia. Colpi che hanno fruttato quasi 200mila euro tra contanti, borse Chanel e Louis Vuitton, orologi Omega e Rolex. Cifre da capogiro se si sommano i proventi del traffico dello spaccio della droga — ad esempio 106.490 euro detenuti in un doppiofondo di una vettura — e il valore di cocaina, hashish e altri stupefacenti destinati alla vendita al dettaglio nelle piazze di Trento e di altre città: si arriva intorno agli 800mila euro. Per un totale quindi di almeno un milione di euro di giro d’affari illegali. È il meccanismo scoperto dalla Polizia di stato con l’operazione «Drug e Gold», scattata ieri mattina in Trentino e fuori provincia, nella città di Roma, Napoli, Latina e Palermo. Operazione che ha portato all’esecuzione di 23 misure cautelari. Sono 20 gli arrestati condotti in carcere per associazione a delinquere, furti in abitazione e traffico di stupefacenti: Hassan Allali, Zied Amari, Bilel Aouadi, Younass Chatwani, Ardit Farouky, Chiara Ferrarese, Anxhelo Gjoni, Orgito Gjoni, Alket Lazri, Nazif Lika, Renato Lika, Haithem Maiz, Vasian Nasi, Ala Din Nasraoui, Xhemal Piku, Aladin Riahi, Oligert Rryci, Firas Saidi, Berbard Spahiu, Mokhtar Tarhouni. Età media trent’anni, tutti residenti a Trento e nei dintorni. Tre gli arrestati ai domiciliari.
Due bande, un unico sistema
Al vertice dell’organizzazione c’era una consorteria composta per lo più da cittadini albanesi che si erano stabilizzati tra Mattarello, Piana della Rotaliana e in Val di Non. Questa era la banda che si occupava dei furti, i cui proventi servivano appunto per acquistare la droga per poi cederla all’altra cerchia attiva nello spaccio di «coca» e hashish. Orgito Gjoni era il coordinatore operativo, dirigeva le consegne, ripartiva le scorte, decideva i prezzi, calibrava i pesi e impartiva le istruzioni per il taglio, invece, alla compagna, Chiara Ferrarese, forniva le indicazioni di prelievo e recapito, oltre a custodire la merce in una cantina a Caldonazzo. Tra gli indagati, poi, ci sono quelli che ricoprivano altri ruoli: l’organizzatore-finanziatore e capofila dei collegamenti, anche extra-provinciali; il fornitore a monte, l’intermediario -procacciatore per forniture all’ingrosso. Il gruppo sfruttava due veicoli, covi multipli, tra cui l’abitazione di Chiara Ferrarese e un Bed and breakfast per lo stoccaggio, linguaggi in codice e pagamenti in contanti, nonché una rete di cliente estesa, almeno duecento. Una struttura ben organizzata con ruoli precisi e una rete di comunicazioni efficiente. Professionisti che non lasciavano nulla al caso, lo schema d’azione era sempre lo stesso: prelievi da casa, confezionamento, appuntamenti in parcheggi e distributori, gestione cassa e corrieri dedicati. Per quanto riguarda la banda di Trento nord dedita allo spaccio, vede a capo Aladin Riahi, figura dominante che coordinava la rete di connazionali.
Furti e spaccio nel 2024
L’operazione «Drug e Gold» ha permesso di documentare 201 capi di imputazione, legati a numerosi furti commessi nel corso del 2024, soprattutto, in inverno e in autunno e allo smercio di sostanze stupefacenti. L’attività di indagine, coordinata dalla Procura di Trento e condotta dalla squadra mobile, era partita a marzo 2024 a seguito di una serie di furti in abitazione avvenuti su tutto il territorio provinciale. Secondo quanto ricostruito attraverso intercettazioni, appostamenti e riscontri sul campo i colpi erano commessi da tre-quattro persone con il volto coperto. In quasi tutti gli episodi registrati mettevano a segno il furto nelle ore serali, forzando i serramenti, incuranti della presenza o meno di qualcuno in casa. Infatti, più volte sarebbero stati sorpresi con torce in mano indaffarati a rovistare nelle camere da letto. Inoltre, gli autori noleggiavano delle auto che poi usavano per uscire dalla provincia e dirigersi nel Lazio o in Campania, da dove erano in precedenza arrivate. Nel corso delle indagini la polizia aveva già arrestato in flagranza sei persone e denunciato altre nove a piede libero. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati 4,5 chili di cocaina, 14 chili di hashish, 112mila euro in contanti— ritenuti provento dell’attività di spaccio— e una pistola semiautomatica Kimber, rubata nel 2019 in provincia di Perugia.
Il blitz
Oltre agli arresti la polizia ha eseguito 35 perquisizioni che hanno coinvolto anche altre 12 persone ritenute legate alla rete criminale. All’operazione hanno partecipato 160 operatori della Polizia di stato, tra gli agenti della Questura di Trento, delle squadre mobili delle province limitrofe, equipaggi dei reparti prevenzione crimine, unità operative di primo intervento, unità cinofile antidroga e antiesplosivo, e un equipaggio del reparto volo. Per gli indagati che si trovano fuori provincia, l’esecuzione dei provvedimenti è stata delegata alle squadre mobili locali, consentendo un’azione simultanea.
Plausi di Fugatti e Ianeselli
«Ringrazio la Polizia e la Procura per il grande lavoro che svolgono quotidianamente». Così il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti. L’operazione ha messo fine a una rete di furti e traffici di droga che per mesi aveva colpito la provincia, restituendo un segnale di controllo e sicurezza sul territorio. «Un risultato importante che testimonia la dedizione e il coordinamento delle nostre forze dell’ordine», le parole del sindaco di Trento, Franco Ianeselli.
Il report
Boom di psicofarmaci in Trentino: +13% tra i giovani. Crescono anche quelli per AdHd
di Tommaso Di Giannantonio
Secondo il report Aifa 2024, in Trentino aumentano le prescrizioni di psicofarmaci tra bambini e adolescenti: il quinto incremento più alto d’Italia. In crescita anche la spesa per i farmaci convenzionati a carico dei cittadini.