L'evento

martedì 17 Giugno, 2025

Dalle scarpe alle borse: Expo Riva Schuh e GardaBags portano il mondo della moda sul lago. Cina e Turchia dettano le tendenze

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Anche otto start-up di cui tre italiane in «vetrina» a Riva. La romena Irisphera ha vinto il premio all’Innovation Village Retail e nel gennaio 2026 sarà espositrice

Il mondo a Riva del Garda. Questa volta non solo per le calzature, ma anche per le borse e gli accessori. In pratica quattro fiere in una: all‘edizione numero 103 di Expo Riva Schuh, che ha aperto sabato e che chiude oggi, è stata aggiunta la rivisitata GardaBags, che vale tre rassegne diverse. I numeri sembrano dare ragione a Riva del Garda FiereCongressi, che ha contabilizzato più di 1.100 tra espositori, marchi e ditte rappresentate con quattro padiglioni occupati (uno in più rispetto al passato) e quattro alberghi coinvolti, per un totale di 51.400 metri quadri di superficie.

 

Il mondo a Riva dal Garda malgrado continui a non essere facilissima da raggiungere: «Abbiamo operatori che vengono qui da anni e che vorrebbero occupare sempre lo stesso stand e nella medesima posizione», sottolinea Roberto Pellegrini, il presidente uscente che giovedì saprà se sarà anche entrante.
Dalla Cina arrivano quasi 400 espositori, seguiti dai 200 italiani (l’organizzazione ha omaggiato i 23 del distretto della Puglia con la versione trentina della “Notte della Taranta”) e dagli oltre 100 della Turchia. «Expo Riva Schuh – prosegue il presidente – è il riferimento mondiale per la produzione di volume». E, infatti, i paesi rappresentati sono 41, con una concentrazione europea che si ferma al 40%.

 

Per la prima volta ci sono anche Singapore, Ungheria e Ucraina e, a conferma di un mercato che cambia, ci sono anche 202 imprese che non avevano mai preso parte alla rassegna. «Ci aspettano molti eventi dedicati all’informazione: i consueti appuntamenti con le tendenze nell’Area Highlights, e le analisi economiche dei Market Focus – aveva anticipato Alessandra Albarelli, direttrice generale di FiereCongressi – Continuiamo a esplorare le frontiere delle nuove tecnologie dedicate al mondo della distribuzione nell’Innovation Village Retail». Una “esplorazione” necessaria per mantenere elevato l’interesse per la fiera in particolare (Expo Riva Schuh di giugno è dedicata alla collezione primavera estate del 2026) e per l’Alto Garda più in generale, che beneficia di un indotto annuo attorno ai 60 milioni di euro. Gli “hosted buyer” (i compratori invitati) sono 165: sono quelli che fanno tendenza o che garantiscono grandi numeri.

 

Fra gli espositori c’è anche un’azienda regionale, la Ara Schoes Italia Srl, la cui capofila sta in Germania. La filiale ha sede a Bolzano e l’amministratrice delegata è Tatjana Schmidt: «Siamo qui soprattutto per stabilire i primi contatti – sorride – perché per i potenziali clienti italiani è ancora troppo presto e gli altri non ordinano comunque qui». La manager racconta che lo stand è stato visitato da un acquirente americano, che ha già fatto sapere che la commessa sarebbe passata da Atlanta. «E poi – precisa – non siamo qui con l’intero campionario». Anche senza il supporto delle statistiche, passeggiando tra gli stand lo sbilanciamento verso la Repubblica Popolare e verso Oriente appare evidente. Sono tutte presenze sobrie, con poche giacche e cravatte e praticamente nessuna hostess, semmai interpreti. Alla rassegna partecipano anche otto start-up di sei paesi differenti. Tre arrivano dall’Italia. Una, la Teticum, è di quattro giovani “cervelloni” toscani che hanno cominciato a lavorarci in Svizzera, anche se la costituzione ufficiale risale a tre mesi e mezzo fa, a Firenze. Sono Alessandro Ceni, Pio Scielzo, Lorenzo Gardini e Valerio Ginestroni, 25 anni di età media: si sono inventati un servizio per migliorare l’esperienza nei negozi digitali. «I dati dicono – spiega Ceni – che appena il due per cento di chi visita poi compra, contro il trenta per cento dei negozi fisici».

 

Attraverso una serie di domande e il ricorso all’intelligenza artificiale, la Teticum offre una consulenza “virtuale”, forse anche migliore rispetto a quella che si riceve se ci si reca in un esercizio commerciale reale. L’interesse sembra arrivare soprattutto dall’estero: il sistema è già disponibile in 85 lingue. La milanese Revivo, i cui soci sono il veneto Daniele Minnicucci e il lombardo Matteo Merletti che hanno già alle spalle una “pre accelerazione” alla Bocconi, propone “riparazioni esternalizzate garantite”. Con sempre meno calzolai e sarti in attività, attraverso specifici schede disponibili sui siti delle aziende clienti, la start-up consente ai consumatori di farsi aggiustare (anziché buttare) scarpe e borse (per il momento), in base alle situazioni anche senza uscire di casa. Il premio alla miglior start-up è però finito in Romania: la prossima edizione la Irisphera sarà invitata a titolo gratuito come espositore per presentare la propria piattaforma che aiuta a trovare gli abiti che si adattano meglio al proprio corpo.