il caso

giovedì 9 Ottobre, 2025

Dal sindaco Ianeselli ad Arci: cascata di appelli per la liberazione di Riccardo Corradini

Il giovane è stato arrestato dall'esercito israeliano mentre si trovava in acque internazionali a bordo della Flotilla

Dopo gli appelli del Comune di Rovereto di ieri e del Comune di Trento, è arrivato anche quello di Arci che chiede l’immediata liberazione di Riccardo Corradini, il giovane medico chirurgo trentino salpato alla volta di Gaza su una delle imbarcazioni della Flotilla e arrestato dall’esercito israeliano.

«Siamo molto preoccupati per il nostro amico e concittadino Riccardo Corradini, 31 anni, chirurgo al Santa Chiara, che è stato catturato in acque internazionali dalle forze di occupazione israeliane. – si legge nella nota – Riccardo era a bordo della Conscience, la nave della Freedom Flotilla Coalition, insieme a medici, infermieri, giornalisti e attivisti provenienti da 22 Paesi. Stavano portando 18 tonnellate di aiuti umanitari – tra cui medicinali, apparecchiature e cibo – agli ospedali di Gaza. Chi lo conosce sa quanto sia legato a quella terra: nel 2019 è stato il primo studente europeo a fare un Erasmus in chirurgia d’urgenza a Gaza City, e il 25 aprile scorso era con noi a raccontarlo. Ora chiediamo chiarezza e il suo rilascio immediato».

 

Anche il sindaco Ianeselli, nella mattinata odierna ha pubblicato un post per chiedere l’immediato rilascio del medico roveretano: «Siamo in ansia. Ho conosciuto Riccardo qualche settimana fa a Poplar e prima ancora ne avevo sentito parlare perché, nel 2019, lui è stato il primo studente europeo a partecipare a un programma Erasmus nella Striscia, dove ha passato quattro mesi lavorando nel reparto di chirurgia d’urgenza di Gaza City.
Nel giorno dell’accordo che può portare alla pace, ho scritto al Ministero degli Esteri chiedendo che vengano attivati tutti i canali diplomatici per ottenere l’immediata liberazione di Riccardo e degli altri attivisti. La solidarietà non può mai essere considerata un crimine».
Infine, è nientemeno che l’ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Trento ad esprimere la propria preoccupazione per la sorte del  loro iscritto. «L’Ordine – si legge in una nota – oltre ad esprimere la propria vicinanza e la solidarietà al nostro iscritto, vuole sensibilizzare su questa vicenda le Autorità Istituzionali e chiede a loro con forza il massimo impegno per ottenere al più presto il ritorno in Italia del dottor Corradini e dei suoi compagni ed un trattamento rispettoso in linea con gli accordi internazionali. Sottolineiamo come Il dottor Corradini anche in passato ha dimostrato generosità, coraggio, spirito di iniziativa e sensibilità avendo già offerto il proprio contributo umano e professionale alla popolazione di Gaza, già in anni precedenti all’inizio dell’attuale tragedia umanitaria.