La storia

giovedì 30 Ottobre, 2025

Cucinare (insieme) per fare comunità: a Roncegno i ragazzi costruiscono un forno sociale che unisce e include

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Un progetto di Kaleidoscopio trasforma terra e mani giovani in un simbolo di incontro, condivisione e solidarietà

A Roncegno Terme, presso il parco sopra piazza Montebello, è stato realizzato un forno sociale in terra cruda da una ventina di ragazzi tra gli 11 e i 16 anni.
Promotrice dell’iniziativa è la cooperativa sociale Kaleidoscopio, che da alcuni anni porta avanti il progetto «Avventure educative» nei Comuni di Roncegno e Novaledo, con il quale promuove esperienze di aggregazione e socialità per i giovani dei due territori e non solo.

Quest’anno l’originale idea della creazione di un forno sociale, inaugurato ufficialmente (anche se diventerà operativo nei prossimi mesi) sabato 25 ottobre durante la festa della castagna.

Queste le parole di Elisa Zanetello, educatrice di Kaleidoscopio:
«Nei due anni precedenti come Kaleidoscopio avevamo presentato due progetti sul Piano Giovani di Zona legati al mondo dei supereroi. Dopo queste due puntate abbiamo voluto puntare su qualcosa di diverso», spiega. Così, su consiglio dell’allora educatore Mattia Voltolini, è nata l’idea del forno sociale.
«Mattia ci ha parlato dell’esperienza di Cascina Rapello, dove è stato realizzato un forno sociale. L’idea ci è piaciuta e, assieme ai ragazzi, l’abbiamo personalizzata per la nostra realtà».

Un’idea nata dalla consapevolezza che la cucina è capace di unire.
«Nelle salette dove svolgiamo la nostra attività per il progetto “Avventure educative” abbiamo sempre notato che il cucinare e il mangiare sono attività che uniscono moltissimo. Allora ci siamo detti: perché non realizzare un forno accessibile a tutti?», racconta Zanetello.
«L’idea è che il forno possa diventare uno strumento di comunità, capace di promuovere azioni intergenerazionali.»

Cinquemila euro il costo totale del progetto, finanziato dal Piano Giovani di Zona Valsugana e Tesino, realizzato attraverso diverse tappe. Dopo la conferma del finanziamento, a maggio si è tenuta una serata di presentazione del progetto, prima con i ragazzi e poi con tutta la comunità.

Assieme ad Andrea Magnolini, nel weekend del 6 e 7 settembre, i ragazzi e le ragazze hanno materialmente realizzato il forno in terra cruda. Successivamente, con Daniel Gazzi, è stato organizzato un mini corso per imparare a utilizzare il forno. Durante tutto il percorso è stato presente Giacomo Pallaver, che, assieme ai partecipanti, realizzerà un filmato per raccontare l’iniziativa.

Si è così giunti all’inaugurazione del 25 ottobre di fronte al presidente della Comunità Valsugana e Tesino, Claudio Ceppinati; alla vicepresidente Daniela Campestrin; al sindaco di Roncegno Terme, Corrado Giovannini; e a diversi amministratori dei comuni di Roncegno e Novaledo.

Questi, invece, i prossimi passi, come racconta l’educatrice Zanetello:
«Prossimamente verrà realizzata una serata con tutta la comunità e, successivamente, con un gruppo più ristretto di persone, per capire chi è interessato a stringere un “patto per i beni comuni”. La nostra idea è di coinvolgere diverse persone, in modo che ognuna si prenda cura del forno: da chi fornisce la legna a chi pulisce la canna fumaria.»

La volontà è di rendere il forno accessibile a tutti.
«Al momento il forno lo utilizzeremo soltanto noi e poche altre persone. Una volta definito il regolamento d’uso vorremmo però aprirlo all’utilizzo di tutta la comunità attraverso un calendario comune».

Il sogno è quello di rendere il forno un motore di socialità e anche di piccole ma significative azioni.
«In biblioteca vorremmo lasciare un kit per il forno, formato dal set di pale e da dei video realizzati dai ragazzi, nei quali si spiega il funzionamento del forno, come lo si pulisce, come si stende la pizza, i tempi e così via.
La nostra volontà sarebbe anche quella di prevedere che ogni persona che si prenota e utilizza il forno lasci qualcosa. Non soldi, ma un bene a lunga conservazione da donare, per esempio, alla Caritas di Borgo. Si tratta soltanto di idee per il momento, ma la direzione che vorremmo prendere è questa».

Un progetto che, anche se non ancora ultimato al cento per cento, ha già dato grandi soddisfazioni.
«Dobbiamo anzitutto ringraziare il Comune di Roncegno e i suoi operai per il supporto che ci hanno dato, anche attraverso la realizzazione della tettoia.
Questo progetto è stato una sfida, ma ha reso me, Stefania Piffer (educatrice di Kaleidoscopio scs, ndr) e Andrea Rizzonelli (coordinatore del progetto “Avventure educative”, ndr) molto soddisfatti.
Ora davanti a noi c’è la sfida più grande: mantenere attivo il nostro forno. Le potenzialità ci sono, e noi, assieme ai ragazzi e alle ragazze, proveremo a fare la nostra parte.»