L'inchiesta
martedì 3 Giugno, 2025
Criminalità a Trento, in città c’è una «spaccata» ogni due giorni
di Patrizia Rapposelli
In due mesi gli episodi a danno degli esercizi commerciali sono stati 24. E qualche negoziante vuole «barricarsi dentro»

Nel giro di due mesi, accelerazione di furti a Trento: almeno ventiquattro le spaccate negli esercizi commerciali della città. Tra aprile e maggio i ladri hanno colpito tabacchini, bar e ristoranti, rubando registratori di cassa, gratta e vinci, bottiglie di alcolici. In molti casi bottini magri, ma da calcolare ci sono anche i grossi danni delle spaccate. «Ci dobbiamo barricare dentro? Siamo costretti a spendere molti soldi per difenderci — il commento di Ivan Baratella, il presidente dei commercianti al dettaglio di Confesercenti— Siamo stanchi». Disagio e frustrazione confermata da Mauro Paissan, presidente di Confesercenti del Trentino che fa un appello: «Imprenditori lasciati soli ad affrontare le conseguenze di questi atti criminali. Chiediamo alla Provincia di attivare con urgenza misure straordinarie di sostegno economico, attraverso contributi a fondo perduto che aiutino le imprese a proteggersi».
Furti nel fine settimana
Gli ultimi furti nel weekend. Sono stati presi di mira i ristoranti l’«Anfiteatro» e il «Contro Break» di via Fersina, due ladri hanno sfondato la porta e rubato un migliaio di euro per cassa. In piazza Anfiteatro, nell’omonimo locale, intorno alle 4 due ladri hanno forzato la porta con un piede di porco e, poi, svuotato la cassa e portato via un portamonete pieno. Una ricostruzione simile va fatta anche per il «Contro Break», dove i ladri hanno scassinato la porta provocando danni di valore maggiore del fondo cassa rubato. Episodi all’ordine del giorno. Ivan Baratella, il presidente dei commercianti al dettaglio di Confesercenti, gestisce una tabaccheria in via Maccani e condivide il malessere della categoria. «La situazione è disastrosa e sembra peggiorare. Siamo preoccupati — commenta Baratella— Siamo costretti a investire molto in impianti di sicurezza. Tempo fa ho fatto mettere la serranda. Ho installato sette telecamere». E rivela: «Non è giusto, credo non dobbiamo barricarci dentro, spendere tanti soldi per il discorso sicurezza». Il rischio palpabile è che molti commercianti smettono di denunciare. «Abbiamo attivato una stretta collaborazione con le forze dell’ordine. Tanto è vero che è stata messa a disposizione una e-mail per fare denuncia senza per forza andare in questura», conclude Baratella.
Almeno 24 furti
Sono almeno ventiquattro da aprile gli episodi di furti con spaccate a Trento. Forse, opera di una banda itinerante, che ha colpito il ristorante al Parco di Melta, «L’Anfora», con bottino e danni per oltre 25mila euro. Gli stessi che qualche giorno fa hanno preso di mira la tabaccheria «Moser» di Canova e tentato il furlo al Salone Merler a Gardolo. E che avevano agito al «Dylan Cafè» di Villamontagna, alle pizzerie «Alchimia del grano» di Cognola e «Korallo» di via Venezia, e alla tabaccheria «Lisimberti» di Gocciadoro. Furti che si aggiungono ai tre colpi al «bar Groff» di Trento sud e altre attività nelle scorse settimane. Il bar del «Cristo Re calcio», a Cognola, il «bar Italia» di piazza Venezia, il «Bistrot18zero8» di largo Carducci e «Rodhouse» di via Brennero. E ancora al «Dopolavoro 1923», «il Caffè 72» e l’edicola di via Soprasasso.
«Aiutare le imprese»
Episodi che hanno acceso una reazione. «Non possiamo accettare che il senso di sicurezza, un tempo tratto distintivo del nostro Trentino, continui a sgretolarsi — dichiara Mario Paissan, presidente di Confesercenti— Le forze dell’ordine operano con costanza e professionalità, e meritano il massimo sostegno. Ma è evidente che anche loro condividano, almeno in parte, la frustrazione dei cittadini: troppo spesso, dopo aver identificato e arrestato i responsabili, li si vede tornare a piede libero». La politica deve intervenire: «Serve un intervento a livello nazionale, che garantisca pene effettive e strumenti adeguati per impedire la reiterazione dei reati da parte di soggetti. In parallelo, è necessario potenziare ogni forma di deterrenza. Servono investimenti massicci e capillari in sistemi di video sorveglianza e in dispositivi di sicurezza attiva». E aggiunge: «Per questo chiediamo alla Provincia di attivare con misure di sostegno economico che aiutino le imprese a proteggersi. Non si tratta solo di tutelare i singoli esercizi colpiti: in gioco c’è la stabilità dell’intero sistema economico trentino».