Val di Non

giovedì 25 Settembre, 2025

Cosa sappiamo della pelle d’orso trovata a Fondo: è quella di un cucciolo, scuoiata in modo professionale. «Episodio di bracconaggio»

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È stata posizionata davanti una giostrina poco prima del ritrovamento. Il sindaco di Borgo d'Anaunia: «Qui non c'è stato mai nessun problema con gli orsi»

Erano circa le 10 del mattino a Fondo, gli operatori ecologici del Comune erano arrivati al parco giochi del paese vicino al cimitero, ci erano già stati il pomeriggio precedente, ma quando sono tornati la mattina hanno trovato qualcosa che prima non c’era. Ad una prima occhiata quel mucchietto di peli raggomitolato nell’ombra a fianco dei giochi per i bambini, agli operatori è sembrato un animale che dormiva, c’è voluto poco però per comprendere la natura del macabro ritrovamento. Nel parco giochi di Fondo, in un luogo frequentato da famiglie e bambini, qualcuno aveva lasciato la pelle scuoiata di un orso, un giovane, quasi cucciolo, che non poteva avere, secondo gli occhi esperti che l’hanno visto, più di un anno.

«Ho pensato a uno scherzo»
Gli operatori ecologici hanno compreso subito la gravità della situazione e chiamato le autorità competenti a partire dalla polizia locale dell’Alta Val di Non. «Quando ho ricevuto la chiamata ho pensato fosse uno scherzo, tanto era assurdo quello che mi stavano dicendo – racconta il comandante Diego Marinolli – Invece quando siamo arrivati sul posto abbiamo capito che era tutto vero. La pelle era raggomitolata sotto lo scivolo del parco giochi. A questo punto abbiamo messo in sicurezza l’area e avvisato i forestali che si sono occupati del recupero della pelle».

«Bracconaggio»
Chi ha visto quel reperto sembra non avere dubbi, non si tratta di uno scherzo, di una pelle vera o finta comprata all’estero e messa lì con un macabro senso dell’umorismo, bensì di bracconaggio. «È sicuramente bracconaggio e mi stupisce molto, perché qui non abbiamo mai avuto problemi con gli orsi – dice il sindaco di Borgo D’Anaunia, Daniele Graziadei – È stata lasciata lì nella notte tra mercoledì e giovedì o al massimo la mattina presto. Ne siamo sicuri perché fino a mercoledì pomeriggio nel parco ci sono stati gli operatori ecologici. Lasciare la pelle in vista mi fa pensare. Di sicuro era qualcuno che sapeva fare quel genere di lavoro». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Marinolli, che evidenzia anche come la pelle dell’animale fosse stata tagliata in maniera pulita, senza farla a brandelli o rovinarla, segno di qualcuno che ha esperienza nell’esecuzione della scuoiatura. «La pella era recente, da quello che ho visto non aveva più di due giorni, era in un ottimo stato di conservazione. Guardandola direi che la scuoiatura è stata fatta da qualcuno che sapeva quello che faceva, un lavoro “professionale” se così si può dire, di una mano esperta».

I prossimi passi
La Provincia ha fatto sapere che il Corpo forestale del Trentino ha proceduto al recupero dei resti e al prelievo dei campioni biologici per l’analisi genetica. Il materiale sarà consegnato all’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie per i necessari approfondimenti. Sulla vicenda indaga il Corpo forestale del Trentino. Con ogni probabilità si riuscirà a capire se si tratta di un orso trentino. Anche qualora non sia mai stato campionato in precedenza, infatti, attraverso l’analisi genetica parentale sarà possibile comprendere se il suo dna è legato a quello della genealogia degli orsi del Trentino.

Bracconaggio in crescita
Qualora fosse confermata l’ipotesi, molto forte, del bracconaggio, questo getterebbe un’ombra sinistra sul Trentino. Solo due settimane fa, in Val di Sole, era stata trovata morta un’altra orsa, anche in quel caso il forte sospetto è che si sia trattato di un’uccisione dolosa per mano dell’uomo. Ci sono poi i casi di F36, per cui sono stati rinviati a giudizio due cacciatori, e di Mj5, che era stato avvelenato. Morti a cui si aggiungono quelle incerte di altri esemplari nel corso degli ultimi due anni e che portano il totale degli esemplari potenzialmente vittime di bracconaggio a circa 8 o addirittura 10. Intanto, sempre nella giornata di ieri, attorno alle 8.30 del mattino, un’auto ha urtato due piccoli di orso a monte dell’abitato di San Lorenzo in Banale, lungo la strada che porta in Val d’Ambiez. I due animali sono apparsi all’improvviso sulla carreggiata, rendendo inevitabile l’impatto. Gli orsi si sono successivamente dileguati nel bosco.