lunedì 11 Agosto, 2025
Contrasti, a Trento la nuova edizione della rassegna di concerti: «Indaghiamo la musica come esperienza performativa»
di Luca Galoppini
Tutto quello che serve sapere sul programma e gli ospiti presenti. Gli organizzatori: «Iniziativa dal respiro internazionale ma legata al territorio»

Anche per il 2025 è confermato il festival «Contrasti» organizzato dall’associazione MotoContrario, che giunto alla sua undicesima edizione propone una rassegna di concerti uno più bello dell’altro. Sei giorni di musica a Palazzo Geremia a Trento, con l’apertura in programma per sabato 16 agosto alle 17.
L’ensemble Icarus di Reggio Emilia si esibirà nella serata di martedì 19, mentre il primo appuntamento di MotoContrario è previsto per mercoledì 20, che lascerà il posto al Collettivo_21 di Piacenza nella serata di giovedì 21. Tutti e tre gli spettacoli si terranno alle 20, così come lo spettacolo del duo soprano/violino Juliet Fraser e Hannah Weirich, previsto per sabato 23. A concludere la rassegna di concerti, ci sarà la seconda esibizione dell’ensemble MotoContrario, domenica 24 alle 18. Protagonista del festival sarà invece Carola Bauckholt, compositrice tedesca che arricchirà l’esperienza visiva e musicale durante i concerti; Bauckholt non è l’unica ospite proveniente da fuori i confini italiani e trentini, perché il programma prevede molti altri artisti tutti da scoprire. A dire di più sul festival, i membri del direttivo e dell’ensemble MotoContrario Marco Longo, Andrea Mattevi e Riccardo Terrin.
Quest’anno il festival è dedicato al «teatro sonoro». Cosa significa per voi questo tema e come lo avete tradotto nella programmazione?
Terrin: «Da diverso tempo volevamo approfondire quella parte della produzione musicale del Novecento e contemporanea che vede la musica come un’esperienza performativa complessa, una sorta di ibrido in cui suono, gesto, scena, movimento e parola si fondono in un linguaggio unitario. Affrontare quindi un repertorio fatto non solo di note, ma anche di azioni sceniche e di organizzazione dello spazio, con brani che propongono rumori e gestualità esecutive come vero e proprio materiale musicale. Durante il festival si intrecceranno percorsi che, attraverso diverse esperienze compositive, toccheranno autori che coniugano performance musicale e teatrale in modi differenti e talvolta sorprendenti».
Come è stata costruita la scelta degli artisti presenti al festival?
Longo: «Abbiamo contattato musicisti ed esecutori che sappiamo essere interessati a questa tematica e che propongono un repertorio ad essa attinente: abbiamo quindi invitato due ensemble italiani, lo “storico” Icarus di Reggio Emilia e il più giovane, ma già affermato, Collettivo_21 di Piacenza. Siamo infine riusciti a portare a Trento due “fuoriclasse” della musica d’oggi: il soprano inglese Juliet Fraser e la violinista tedesca Hannah Weirich, che hanno creato e portano avanti un progetto incentrato proprio sulla performance teatrale e musicale. Sabato 23 agosto il duo presenterà a Trento, in prima esecuzione italiana, due brani scritti appositamente per loro dalla norvegese Kristine Tjogersen e dalla compositrice tedesca Carola Bauckholt. E proprio Bauckholt, una delle figure centrali nell’ambito dell’esplorazione ai confini tra musica e teatro, ha accettato il nostro invito come compositrice in residenza del festival e docente della masterclass di composizione».
Ci può raccontare qualcosa sulla Masterclass internazionale di composizione? A chi è rivolta e che tipo di impatto sperate possa avere sui giovani compositori?
Mattevi: «La masterclass, che organizziamo ormai da cinque anni, è un’iniziativa a cui teniamo moltissimo. Ogni anno invitiamo, come docente, un compositore di spicco nel panorama della musica contemporanea, che seleziona dieci giovani provenienti da ogni parte del mondo, con i quali lavora intensamente durante i giorni del festival, anche insieme all’ensemble MotoContrario. Crediamo che l’opportunità di seguire le lezioni di un affermato compositore, di collaborare con un ensemble professionista e di seguire concerti di altissima qualità sia il motivo per il quale riceviamo ogni anno, da ogni continente, decine di domande di iscrizione alla masterclass. E anche per noi musicisti di MotoContrario rappresenta un forte stimolo poter collaborare a stretto contatto con giovani musicisti di così ampia provenienza, studiando e provando i loro lavori con l’obiettivo di eseguirli al concerto finale del festival».
Anche quest’anno «Contrasti» si svolge in stretta collaborazione con il Comune di Trento. Quanto è importante per voi questo legame con il territorio?
Longo: «Il festival è nato undici anni fa a Trento e con la città ha instaurato fin da subito un rapporto privilegiato. È quindi per noi fondamentale la collaborazione che si è instaurata con il Comune, che quest’anno ha fornito gli spazi sia per lo svolgimento della masterclass (SpazioLab di Torre Mirana), sia per i concerti e le lectures (Sala Falconetto a Palazzo Geremia). Ne approfittiamo anche per segnalare le altre istituzioni del territorio senza il contributo delle quali il festival non avrebbe potuto svolgersi, come la Provincia, la Regione e la Fondazione Caritro. Quella che proponiamo è un’iniziativa che, oltre ad avere un respiro internazionale, è sempre stata legata a doppio filo al territorio trentino, poggiandosi su una rete di attori e di operatori culturali che agiscono nella provincia e nella regione».
Secondo voi, come è cambiato in questi anni il festival? Quali sono i progetti futuri?
Terrin: «In questi anni il festival è cambiato molto: dalle prime edizioni, con programmazioni più estese, ma forse più dispersive, siamo arrivati alla formula attuale, che prevede i concerti, la masterclass e gli eventi collaterali (come le lectures dei compositori ospiti) concentrati nell’arco di una settimana. Anche la proposta artistica si è maggiormente focalizzata sulla produzione contemporanea e del secondo ‘900: in questo senso, la nostra è una scelta radicale, ma guidata dalla volontà di offrire al pubblico uno sguardo su repertori di grande valore artistico e culturale che pochissimi affrontano, e che hanno una divulgazione molto limitata (nella città di Trento, possiamo dire di essere un unicum). Questa pensiamo sarà la strada che continueremo a percorrere anche in futuro, cercando di proporre tematiche artistiche rilevanti e un panorama musicale di assoluta qualità, sperando, come ogni anno, di riuscire a trovare le risorse necessarie per la realizzazione dell’iniziativa».