Valle dei Laghi

sabato 8 Novembre, 2025

Comunali, a Madruzzo la sfida è fra Alessio Anselmo e Mariano Bosetti: ecco cosa si sono detti al dibattito organizzato dal T

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Il confronto tra i candidati nell'unica elezione con due liste di questa tornata

Un’ora abbondante di botta e risposta, incalzati dalle domande di Daniele Benfanti, giornalista de «il T Quotidiano». Alessio Anselmo e Mariano Bosetti, i due aspiranti alla carica di sindaco di Madruzzo nella tornata elettorale di domenica 9 novembre, si sono sfidati ieri sera a Calavino in un confronto pubblico organizzato dal nostro giornale. Gremita Sala Pizzini, sintomo di una sfida elettorale particolarmente sentita dalla popolazione del Comune nato dalla fusione tra Calavino e Lasino.

Tanto fioretto certo, ma anche qualche colpo ben assestato – accompagnato da applausi scroscianti – quando si è entrati nel vivo dei temi di un territorio che conta sette frazioni. Sulle opere da realizzare, tanti i punti di contatto fra le due proposte elettorali, su tutte il completamento delle fognature. La differenza sostanziale fra i progetti politici è soprattutto di metodo, con Bosetti che ha rivendicato di essere l’alternativa all’amministrazione uscente («Ma noi non c’eravamo, ha replicato Anselmo») e il giovane candidato che ha calcato molto sulla necessità di usare il cemento soprattutto per unire la comunità prima ancora che per le opere.

Ecco, dunque, il dibattito.

Due o tre ragioni che vi hanno spinto a candidarvi.
Anselmo: «Mi candido per passione prima di tutto, c’è questa grande occasione di mettersi in gioco, condividendo i valori con le persone. Ho ricevuto tanto dalla comunità, ora è momento di restituire».
Bosetti: «Il mancato rinnovo degli organi comunali ha alimentato la voglia di mettermi in gioco per un gruppo elettorale civico, per dare un’amministrazione seria e costruttiva e dichiaratamente alternativa all’amministrazione uscente. Vogliamo essere chiari, trasparenti e dialoganti per interpretare le esigenze della comunità».

Tre-quattro priorità del vostro programma che rappresenteranno il centro nevralgico della vostra azione politica in caso di elezione a sindaco?
Bosetti: «La priorità assoluta è recuperare la fiducia, il dialogo e la collaborazione con i cittadini con la presenza a tempo pieno. Dobbiamo anche preservare la sicurezza dei cittadini con la presenza sul territorio della polizia locale, in convenzione con gli altri comuni, e la videosorveglianza. Servono poi interventi per servizi primari, quali fognature e acquedotti. Altra priorità sono i parcheggi nei centri storici di Lasino e Calavino: è già iniziato un discorso per corso Tre Novembre, con la trattativa per l’acquisizione di un immobile».
Anselmo: «Cinque valori sono la nostra priorità: partecipazione, trasparenza, servizio del bene comune, solidarietà e dialogo. Sulla base di questi valori porteremo un nuovo metodo di governo. Poi ci sono da fare parcheggi a Calavino, viabilità a Lasino, completare fognature. Ma la priorità è il metodo. La nostra grande ambizione è creare comunità fra i sette paesi per completare il percorso di fusione. Costruire ponti di persone e umanità, non di cemento».

Siete entrambi candidati civici. Perché ritenete sia una scelta giusta e cosa intendete per civismo?
Anselmo: «Dobbiamo trovare persone che condividano i nostri cinque valori. Per noi è sufficiente, non servono bandiere, anche in un’ottica inclusiva».
Bosetti: «Civismo è una parola che ha significato ampio, ma se lo leghiamo alla situazione di fatto, significa essere al fianco dei cittadini per risolvere le necessità emergenti. Civismo significa puntare sulla capacità delle persone».

Secondo voi ci deve essere un numero massimo ai mandati dei sindaci e perché?
Bosetti: «Il limite non può essere inferiore ai due mandati, il tempo minimo per portare a termine un progetto amministrativo».
Anselmo:«Sono per la libertà, ho fiducia nei cittadini. I primi soggetti a mettere limiti al numero di mandati sono loro quando vanno a votare. Per me non ci devono essere limiti di mandato».

Una caratteristica del vostro carattere e una delle vostre liste o delle persone che compongono la vostra lista, che volete evidenziare e ritenete siano utili ad amministrare Madruzzo.
Anselmo: «La nostra lista è una squadra che condivide valori e obiettivi. Il bello della squadra è l’unità nelle diversità. Ho vari difetti, ma il pregio di ascoltare».
Bosetti: «La caratteristica principale di un amministratore è la coerenza, che significa saper coniugare le esigenze comunitarie con le iniziative realizzabili. Noi siamo un gruppo di persone consapevoli e responsabili, sostenuti da grande umiltà ma anche determinazione e competenza. Obiettivo principale del gruppo è produrre una svolta significativa per la crescita della comunità senza lasciare indietro nessuno».

Perché lo scorso maggio non si è riusciti a dare un’amministrazione al Comune? Cosa non aveva funzionato? E, in quest’ottica, cosa ha portato di diverso la vostra candidatura, tanto da superare quell’ «impasse».
Anselmo: «Il progetto di lista unica a maggio è naufragato, ma fa parte del passato. Per questo abbiamo portato volti nuovi, energie nuove per dare un futuro alla comunità».
Bosetti: «Non c’è stato un progetto di acquisizione dell’identità. Si è creato questo vuoto che ha determinato un disinteresse dell’attività amministrativa, con il prevalere di comportamenti qualunquisti. Si è creato un regime libertario, poco rispettoso delle regole».

Cos’è per voi l’autonomia, in che stato di salute è a livello provinciale e nazionale e quanto si lega all’amministrare un Comune come Madruzzo?
Anselmo: «L’autonomia è una grande opportunità. Questo assetto è un’opportunità per i comuni che possono pensare i progetti in una grande visione d’insieme».
Bosetti: «L’autoregolamentazione si traduce nei comuni medio piccoli come principio di sussidiarietà. Il rapporto della Provincia con i comuni è interessante ma dovrebbe essere corroborato da maggiori sostentamenti, dovrebbero essere reintrodotte le cosiddette leggi di settore per diversificare la capacità programmatoria».

Il tema dei dipendenti comunali, del reclutamento del personale, del garantire i servizi, delle gestioni associate: come si può migliorare il sistema a parità di risorse o dove possono essere trovate?
Bosetti: «La pianta organica si parametra in rapporto al tipo di servizi. Dal punto di vista del reclutamento non c’è più la corsa al posto fisso, soprattutto nel settore tecnico. Bisogna che il Comune calibri le proprie esigenze sul personale e forse la forma migliore di reclutamento non è il Comune ma la Comunità di valle. Per la mia esperienza, mi levo il cappello per il personale che ho trovato».
Anselmo: «Conosciamo la macchina amministrativa, il personale del Comune svolge un ruolo fondamentale. C’è un problema di reclutamento per i piccoli comuni: la svolta sarebbe permettere di fare carriera. Poi bisogna lavorare su formazione e orari flessibili».

In tempi di risorse non infinite come si fa a scegliere che opere fare o meno? Coinvolgere i cittadini, come? Partecipazione dal basso in che modo? I Comuni sono troppo dipendenti dalla Provincia?
Anselmo: «Il nostro approccio è partire dai dati e sulla base di questi si individuano le priorità. Siamo per i percorsi partecipativi con i cittadini, per prendere decisioni condivise. La comunità deve comprendere perché certi progetti vengono portati avanti. Le opere non sono a vantaggio dell’amministrazione ma della comunità».
Bosetti: «Nel momento in cui una squadra si mette in gioco percepisce le criticità che vengono dai cittadini: le priorità partono dai tipi di servizi che vogliono i cittadini. Fognature e acquedotti sono le prime cose da fare, che danno qualità, altrimenti si passa il tempo a tagliare i nastri».

Il turismo e il suo sviluppo: cosa serve, come ragionare in termini di Valle e di Comunità di Valle?
Bosetti: «Negli anni scorsi abbiamo aderito all’Apt Trento Monte Bondone che ci ha permesso di aderire a patti territoriali, con progetti a Lagolo. Ma dal punto di vista turistico l’impulso maggiore ora dall’Apt Garda Dolomiti. Noi vogliamo la passerella tra il castello di Toblino e i due laghi e la realizzazione di un parcheggio in fase centrale».
Anselmo: «Stare con l’Apt del Garda ci dà una grande opportunità di sviluppo turistico. Dobbiamo gestire il turismo, che sia lento, sostenibile e rispettoso dei cittadini e della specificità dei territori».

Sul futuro di Castel Madruzzo che ruolo può avere il Comune? Quale invece il futuro per Lagolo?
Anselmo: «Il Castello di Madruzzo è un’iniziativa privata, possiamo porci solo come interlocutori seri con gli imprenditori. Ovviamente ci piacerebbe garantire un’accessibilità, magari in determinate giornate. Lagolo è la nostra perla, oggetto di un turismo che va gestito e che non può essere di massa. Con Apt dobbiamo garantire un turismo rispettoso. C’è un tema di viabilità e di sicurezza, abbiamo varie idee in dialogo con la Provincia».
Bosetti: «Per Castel Madruzzo non parliamo più di intervento pubblico. Importante è che il castello stia in piedi perché la parte medievale sta crollando: è poco rilevante cosa facciano, ma devono creare spazi di tipo socio-culturale. L’architetto Chistè fece una proposta di recupero delle torri a fini culturali. A Lagolo ci sono progetti interessanti, ma si tratta di un turismo del fine settimana con molti problemi».

Il tema dell’edilizia pubblica e dei lavori pubblici: quali progetti ci sono nel vostro programma?
Bosetti: «Ricordo le opere portate avanti. Le isole antiorso a Lagolo sono vicine alla conclusione. Oggi (giovedì 6 novembre, ndr) abbiamo approvato il progetto esecutivo dell’area camper, per il plateatico della Casa della musica c’è l’ok dei Beni architettonici; secondo lotto fognatura di Pergolese e ora è partito l’iter per il finanziamento. Servono la razionalizzazione del polo scolastico e della prima infanzia, la riqualificazione parco urbano e ricreativo di Pergolese»
Replica di Anselmo: «Ci riserviamo si verificare lo stato di questi iter lunedì prossimo in Comune».
Controreplica di Bosetti: «Non metto in dubbio le perplessità, ma non serve lunedì per verificare basta andare in Comune. E se le dico sono reali».
Anselmo: «Priorità delle priorità è il secondo lotto della fognatura di Pergolese. Poi ci sono tante opere: parcheggi a Calavino e copertura della casa della musica d’intesa con le associazioni, i parcheggi a Lasino, la viabilità e la sicurezza negli attraversamenti pedonali a Sarche. Ma la più grande opera è la creazione di una comunità».

La viabilità lungo la Ss 45bis e i trasporti pubblici: che cosa prevede il vostro programma?
Anselmo: «Dobbiamo porci come interlocutori seri e determinati per i desideri dei cittadini, ma è tema comunque provinciale. Quello che ci piacerebbe fare è unire comunità anche dal punto di vista dei trasporti, facilitando i collegamenti tra le frazioni. Complesso, da fare nel limite delle possibilità, esplorando anche nuove modalità di car sharing».
Bosetti: «I trasporto pubblici per Cavedine e Sarche sono efficienti e puntuali, manca collegamento tra Pergolese e Sarche e sarebbe importante avere bus navetta soprattutto per le persone anziane. Ponte al Palloncino Rosso andava affrontata prima, ed è notizia di queste ultime settimane che la Provincia si impegna nell’ampliamento della strada dalla rotatoria delle Sarche al Ponte del Gobbo».

Un appello finale al voto o un altro elemento del vostro programma .
Bosetti: «La nostra lista è nata da un gruppo di persone che vuole dare una nuova amministrazione alternativa a quella precedente. C’è la volontà di cambiare lo stato delle cose e ripartire: presenza, servizi e coesione sociale. Tante frazioni ma una sola Madruzzo».
Replica di Anselmo: «Non siamo la vecchia amministrazione».
Controreplica di Bosetti: «Noi siamo 12 candidati nuovi su 15».
Anselmo: «Il nostro percorso partecipativo è partito dal basso. La comunità innanzitutto deve andare a votare, dobbiamo guardare a domani: siamo qui per costruire il futuro».