Il caso
giovedì 21 Agosto, 2025
Negozi, epidemia di chiusure a Trento: serrande giù anche per i big dell’abbigliamento
di Gabriele Stanga
Alle Albere chiusi Nunu’s e Incontro. Nel centro storico giù i battenti per il punto vendita di Calzedonia in Piazza Duomo. In difficoltà And Camicie
Si chiama «gentrificazione» la trasformazione di un quartiere da popolare a borghese o di lusso. Ma a Trento sembra che stia accadendo il contrario: la città cambia volto e si adegua al costo della vita, a cominciare dai propri negozi. Un processo già in atto da un po’ di tempo ma che ultimamente sta subendo un’accelerata. Sopravvivono negozi storici come Due Leoni, Pedrotti e altre, ma tante attività faticano ad andare avanti e si trovano costrette a chiudere i battenti o a ridimensionarsi. A dire il vero, non soffrono solo i commercianti indipendenti ma anche le catene con una fascia di prezzo più alta o che offrono prodotti più di nicchia, conseguenza di una crisi che porta i trentini a tagliare le spese e rivolgersi verso il low cost, quando non optano per lo shopping online. H&M, Tezenis, Ovs, Fielmann funzionano, altre con prezzi più alti, meno.
Tante le chiusure che si contano negli ultimi mesi, passeggiando nelle vie del centro e non solo.
Alle Albere chiudono sia il Caffè Nunux che il negozio In-con-tro, che per il momento rimane solo in via Mantova, ma a breve si trasferirà in via San Pietro, al numero 58, con un’entrata anche da via del Simonino.
La scelta non sembra legata a motivi economici ma alla volontà dei titolari storici Silvana e Mauro, di lasciare spazio ai progetti imprenditoriali delle 3 figlie, Jessica (che già gestisce il negozio Studio 74 in viale Rovereto), Alessia e Giulia. Il negozio manterrà il nome Incontro, ma con un solo trattino (In-contro), anziché due.
E sempre in via San Pietro, chiusura temporanea per il negozio di sneakers (calzature sportive) Oblio: «Chiudiamo per l’estate, ci trovate a Milano, Forte Dei Marmi e Parma», recita un piccolo biglietto lasciato fuori dal negozio.
Spostandosi in piazza Duomo, ha chiuso da qualche tempo il negozio di Calzedonia vicino al Caffè Italia, mentre sono rimasti i punti vendita in via Mazzini e via Oriola. «Scelta aziendale», dicono le commercianti senza addentrarsi troppo nelle motivazioni.
«Fuori tutto, sconti fino al 70% si legge sulla vetrina del negozio And Camicie. A maggio era stato aperto un tavolo di crisi dedicato a Dna Srl, la società veneziana che produce e distribuisce i prodotti a marchio “And camicie”. L’azienda affronta una fase di difficoltà aggravata dal periodo pandemico e nelle scorse settimane la regione veneto ha spiegato come la crisi sia «irreversibile» e si stia procedendo verso la liquidazione giudiziale. «Abbiamo sempre sostenuto che la priorità fosse tutelare la continuità operativa e l’occupazione. Oggi in azienda sono impegnati 25 lavoratori nella sede centrale di Mirano (Venezia) e altri 40 nei negozi di proprietà. Auspico che il Tribunale di Venezia possa accordare l’esercizio provvisorio e opti per adottare tutte le misure disponibili per mantenere l’occupazione e tutelare i lavoratori, compresi gli ammortizzatori sociali», le parole dell’assessora regionale veneta al lavoro, Valeria Mantovan. Dei due negozi a Trento e Bolzano non si conosce ancora il destino, ma la svendita in via Oss-Mazzurana, unita al tavolo di crisi, sembra un segnale chiaro.
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