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mercoledì 5 Novembre, 2025

Colpito con pugni, calci e un monopattino in testa: due a giudizio per tentato omicidio

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Nei guai un giovane trentino e un tunisino. L’aggressione a Trento nord nel 2021 fuori da un locale per un debito di 50 euro

La notte del 18 luglio del 2021 avrebbero pestato brutalmente un conoscente fuori dal locale Tonyc di via Untervergher, a Trento nord: in due, assieme ad altri giovani non identificati, avrebbero infierito sullo straniero allora di 25 anni con schiaffi, calci alla testa, pugni e ancora un monopattino di ferro scagliato all’altezza del capo. Abbastanza per ridurlo in gravissime condizioni, a rischio vita per una frattura al cranio che ha richiesto un intervento urgente al Santa Chiara e un lungo ricovero in rianimazione, in stato di coma, per quasi due mesi. Per la Procura di Trento, che aveva coordinato le indagini dei poliziotti della squadra mobile, un tentato omicidio messo a segno in concorso. Per giunta aggravato. Dai futili motivi. Pare infatti che quell’aggressione finita nel sangue fosse scaturita per un debito di 50 euro, probabilmente legato alla droga. Soldi, questi, che uno dei due imputati non avrebbe voluto restituire alla vittima.

Quella notte soccorsa dal fratello all’esterno del locale: aveva trovato il 25enne a terra e pensava fosse ubriaco, così aveva deciso di accompagnarlo a casa ma date le sue condizioni aveva cambiato tragitto, dirigendosi verso il pronto soccorso e una volta lì era scattato subito il ricovero del ragazzo in rianimazione, in prognosi riservata.
Gli imputati, il rito
Pesa come un macigno la contestazione che grava sui due, gli unici che sono stati identificati grazie a un testimone e ai loro profili Facebook. Si tratta di un trentino di 27 anni e di un cittadino tunisino di 39, finiti in carcere a Spini e già noti per una serie di precedenti di polizia. Episodi anche di natura violenta, che secondo gli inquirenti evidenzierebbero un’indole aggressiva.
Il procedimento penale a loro carico è approdato ieri davanti al giudice per l’udienza preliminare e i due, difesi rispettivamente dagli avvocati Giuliano Valer ed Elena Gabrielli, potrebbero scegliere la strada del patteggiamento, concordando cioè una pena con la Procura. Ma bisognerà attendere la prossima udienza, fissata per inizio dell’anno prossimo, per la definizione del procedimento.
Vittima non comparsa
Quanto alla vittima, uno straniero oggi di 29 anni, che dimesso dall’ospedale aveva poi avuto bisogno di ulteriori cure in una struttura riabilitativa, non è entrato nel processo come parte civile per chiedere un risarcimento danni. Non è escluso però che siano gli stessi imputati ad offrirglielo.
«Si tratta di una vicenda dolorosa che investe gli ambiti più degradati della nostra città — il commento dell’avvocato Giuliano Valer, che difende il 27enne trentino — Il mio assistito, partecipando personalmente all’udienza, si è dichiarato pronto ad intraprendere un percorso riabilitativo che comprenda anche forme di conciliazione con la persona offesa, in modo che questa triste storia, nata in contesto che presenta obbiettivi margini di incertezza e oscurità, possa essere motivo di affrancamento dalla difficile condizione in cui è nata».
Quanto allo straniero imputato, era già stato raggiunto da un decreto di espulsione con rimpatrio della questura di Trapani nel 2018. Era stato anche arrestato per scontare quattro anni e cinque mesi per una serie di reati commessi, tra cui lesioni aggravate e spaccio, indagato anche per detenzione di droga ai fini di spaccio e immigrazione clandestina, in riferimento appunto all’espulsione.