il caso

giovedì 25 Settembre, 2025

Chico Forti, il carcere era favorevole alla liberazione. Ora si valuta la Cassazione: dai 6 agli 8 mesi per la fissazione dell’udienza

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La difesa sta valutando se impugnare l’ordinanza depositata martedì che in sette pagine motiva il «no» al ritorno in libertà del 66enne,

Dai sei agli otto mesi circa. È il tempo che potrebbe volerci per la fissazione dell’udienza davanti alla Corte di Cassazione per discutere della concessione della libertà condizionale a Chico Forti, sul rigetto, da parte del Tribunale di Sorveglianza di Venezia, dell’istanza presentata da tempo, ad agosto 2024, dai legali del trentino che ha scontato oltre 24 anni nelle carceri della Florida — dove è stato condannato all’ergastolo per un delitto a suo dire mai commesso — e ulteriori 16 mesi nel carcere di Montorio Veronese, dove a tutt’oggi è detenuto. La difesa sta valutando se impugnare l’ordinanza depositata martedì che in sette pagine motiva il «no» al ritorno in libertà del 66enne, per la mancanza di due dei tre requisiti necessari e cioè il sicuro ravvedimento e l’avvenuto risarcimento. Per il fatto cioè che Forti non ha ammesso le sue responsabilità, lui che si è sempre professato innocente per l’omicidio di Dale Pike, e perché non ha risarcito i familiari della vittima. «Il ravvedimento non si basa solo sull’ammissione del reato e quanto al risarcimento l’unico familiare della vittima, il fratello Bradley, si è schierato anche pubblicamente a favore di Forti» spiega l’avvocato Michele Dalla Vedova che con il padre Carlo e il collega di Verona Alessandro Favazza assiste Chico Forti. I legali, due giorni fa, non hanno nascosto l’amarezza per la decisione dei giudici. Per il trentino, a detta di amici e parenti, è stata una «mazzata». A sentire zio Gianni Forti «Chico l’ha presa molto male: era sicuro che la richiesta sarebbe stata accolta, che sarebbe stato scarcerato». Ieri i suoi legali sono andati a trovarlo in carcere per confrontarsi con lui su come procedere e certo si può solo immaginare il suo stato d’animo.
Il parere favorevole del carcere
Tra l’altro emerge anche un altro aspetto che protendeva per la scarcerazione dell’ex campione di windsurf che ha già scontato 5 anni in più della pena prevista in Italia per omicidio e che a Montorio ha frequentato un corso per pizzaiolo, va in biblioteca e conversa in inglese con i detenuti che vogliono imparare la lingua. Quello che finora non si sapeva è che l’equipe trattamentale del carcere veronese aveva dato parere favorevole alla libertà condizionale del trentino: psicologi, criminologi, polizia penitenziaria, educatori e la stessa direzione del penitenziario lo hanno messo per iscritto nella relazione di sintesi, dopo un’ampia analisi.
Lo «sconto» di oltre 6 anni
E questo si va a sommare al fatto che il 66enne ha già ottenuto un consistente sconto di pena. Di recente lo stesso Tribunale di Sorveglianza gli ha concesso la liberazione anticipata per 2250 giorni, il corrispettivo di 6 anni e 3 mesi, riconoscendone il corretto comportamento detentivo tenuto in Italia ma anche in Florida. Una detrazione di 45 giorni per ogni semestre di pena scontata, come previsto dell’ordinamento.