Cultura
domenica 2 Novembre, 2025
Centro S. Chiara, per la presidenza del cda in pole position Putignani
di Donatello Baldo
Nell'organo di governo dell'ente la Pat potrebbe poi indicare Raia e Amendola. Marco Bernardi rimane il nome del Comune di Trento
L’ultimo giorno utile, per la nomina del nuovo cda del Centro culturale Santa Chiara, è il 18 novembre. Ma la decisione è presa, anche perché uno dei nomi è già stato inserito nella rosa dalla stessa giunta provinciale nella scorsa seduta, e le altre candidature sono già depositate e visibili ai consiglieri componenti della Prima commissione che dovrà vagliare i curriculum. Trento, che ha diritto a un posto, ha già fatto il suo nome. Manca solo Rovereto, che un nome ce l’aveva ma l’ha dovuto cambiare: per l’equilibrio di genere l’indicazione della Città della Quercia dovrà essere quella di una donna.
Putignani presidente
Dopo il commissariamento, nel nuovo organo di governo la presidenza andrà a Fratelli d’Italia. Anche se il nome non è di partito. Ma di area, sì. Si tratta di Giuseppe Putignani, Pino per gli amici. Perginese, dove ha curato il Mercatino di Natale, ha pure una sua pagina su Wikipedia che lo descrive come «cantautore e regista italiano», ma è anche organizzatore di eventi e produttore.
E in una intervista si descrive così: «Sono laureato in sociologia, però sono sempre stato radicato al mondo della musica ancora da piccolo». Putignani ha la considerazione dell’assessora alla Cultura Gerosa, ed è in predicato di presiedere il cda dell’ente culturale. Dicevamo che non è ascrivibile di fatto a Fratelli d’Italia, anche perché emerge come nel 2023 abbia finanziato con 800 euro La Civica di Mattia Gottardi e Vanessa Masè.
Raia e Amendola
La Provincia, su cinque componenti, ne designa tre. Oltre a Pitignani, sembra certa la presenza nel cda del Santa Chiara di Paola Raia, che la giunta, nell’ultima seduta, ha aggiunto alla lista degli auto-candidati.
Ex capo di gabinetto del leghista Mirko Bisesti quando era assessore alla Cultura, è ora sostituto direttore Ufficio di supporto servizio minoranze linguistiche relazioni esterne. Una figura più che altro «tecnica», anche se nelle logiche interne alla maggioranza per la spartizione dei posti è data in quota Lega. Altro nome in predicato per un posto nel cda dell’ente culturale è Mario Amendola, giornalista e collaboratore de La Voce del Trentino, laurea magistrale in filologia e critica letteraria presso l’Ateneo di Trento e una laurea in comunicazione, media e pubblicità. Vanta anche un premio della Soprintendenza per i beni e le attività culturali di Trento per la tesi magistrale dal titolo «L’opera letteraria di Giuseppe Šebesta e il recupero degli usi e costumi trentini».
Trento punta su Bernardi
Il Comune di Trento, che ha un posto nel cda, ha già indicato Marco Bernardi.
Un pezzo grosso nel mondo della cultura: regista
e direttore teatrale italiano, ha diretto il Teatro Stabile di Bolzano dal 1980 al 2015. Ha curato seminari sul teatro all’Università della California e ha fondato con Maurizio Scaparro e Agostino
Lombardo il Center for Advanced Research in the Performing Arts, Los Angeles – Roma. Vanta anche collaborazioni, in campo teatrale, con il Ministero della Cultura.
Rovereto ultima
Anche Rovereto ha un suo posto nel cda del Santa Chiara. La giunta di Giulia Robol aveva scelto un uomo, ma ora dovrà scegliere una donna — su richiesta dell’assessora Gerosa — perché, su cinque componenti, almeno due devono rappresentare un altro genere. Femminile per forza, se due nomi della Provincia e quello del Comune di Trento sono maschili.
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