Rincari

giovedì 17 Agosto, 2023

Caro carburante, oltre i due euro in Trentino. Benzina, per il «servito» si arriva a 2,239

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Continuano a salire le cifre sui tabelloni delle stazioni di rifornimento. Le associazioni dei consumatori hanno denunciato la situazione alla Finanza e chiedono verifiche sugli incrementi
Carburanti

Rallentano e non poco gli automobilisti sulla corsia di decelerazione che porta alle stazioni di rifornimento. Un po’ per la dovuta cautela e un po’, forse, per ritardare di qualche secondo il momento della spesa alla pompa. I prezzi medi provinciali vengono comunicati ai gestori attraverso il sito del Ministero delle imprese e del Made in Italy e riportati sui tanto controversi cartelloni che dallo scorso primo agosto gli esercenti devono obbligatoriamente esporre. Attualmente sono i seguenti: 1,850 euro per il gasolio, 1,950 euro per la benzina e 0,727 euro per il Gpl. Per il «servito» si è superata la tanto temuta soglia dei 2 euro e più precisamente si arriva a spendere 2,129 per il gasolio e 2,239 per la benzina. «Il rialzo dei prezzi dei carburanti non è niente di straordinario per il periodo delle ferie. Aumenta la movimentazione e crescono anche le materie prime», afferma Federico Corsi, Presidente della Federazione autonoma italiana benzinai (Faib) Confesercenti. Gli «scenari con cui dobbiamo fare i conti» sono ancora quelli creati dalla guerra e dal ritorno delle accise, la tassazione governativa. «In base ai bollettini che ci caricano ogni giorno non mi sembra ci siano spiragli di miglioramento. È dunque difficile fare una previsione a ribasso», spiega Corsi. A livello nazionale Assoutenti ha già lanciato l’allarme, con una denuncia della situazione alle Fiamme Gialle e la richiesta di verificare quali siano le motivazioni di un tale tariffario. «Vogliamo capire come sia possibile vendere un litro di benzina a 2,722 euro al litro e quali siano le motivazioni di un prezzo così astronomico. Per un pieno ad un’auto media, vuol dire spendere ben 136,1 euro, un salasso», ha dichiarato il presidente dell’associazione Furio Truzzi, facendo riferimento ai prezzi in autostrada. Assoutenti ha inoltre evidenziato che a causa della accise la benzina in Italia è fra le più care d’Europa e ha chiesto al governo di intervenire per ridurre il carico fiscale sui carburanti e per garantire una maggiore concorrenza nel settore. Anche il Codacons ha annunciato per i prossimi giorni un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia e ai comandi regionali della Guardia di Finanza. Il «record» nazionale non sfugge ai turisti che hanno scelto come destinazione i tanti laghi e le montagne trentine. «È stata un po’ una sorpresa – dice Anton, un automobilista tedesco durante il suo pit stop ad un distributore di Trento – Di solito i prezzi in Italia e in Germania sono abbastanza allineati». Al momento, spiega il turista bavarese, «il gasolio tedesco costa 1,73 e quindi quasi 10 centesimi in meno». Altri vacanzieri preferiscono pensare al fresco dei boschi mentre si tappano il naso e premono la pistola della pompa. Per chi deve fare il pieno al camper, è un’operazione che richiede senso dell’umorismo: «È il primo rifornimento che facciamo dopo essere stati una settimana in Val di Rabbi. Meglio non pensarci, soprattutto perché poi dovremo tornare giù in Emilia-Romagna», ci racconta Paolo, da Faenza. Non possono fare altrettanto tutti i lavoratori che si trovano su strada. Come Stefano, che vive in Val di Cembra ma lavora nel capoluogo: «Abbiamo calcolato con mia moglie una spesa di 550 euro al mese in carburanti. Questo significa anche dover fare delle scelte su cosa fare nel tempo libero. Il problema, però, è che non si riesce a risparmiare e l’università per i figli costa».
L’aumento dei carburanti ha poi le sue ripercussioni su tutta la catena del valore e lo sa bene chi di mestiere fa il trasportatore. Franco, ad esempio, ha stipulato i contratti con gli agricoltori per il trasporto delle mele già a luglio e ora deve fare i conti con gli aumenti: «Fino a un mese fa il gasolio era calato. Poi da inizio agosto è tornato su, ma noi i contratti li facciamo prima di cominciare i lavori, non possiamo ri-contrattare giorno per giorno in base ai prezzi del carburante». Gli stessi gestori delle stazioni di rifornimento non possono dirsi soddisfatti della situazione. Alla Esso di Gardolo il negozio porta l’insegna «Chiuso per ferie dal 7 al 19 agosto» ma la porta è aperta. «Sarei in ferie ma devo venire tutti i giorni, anche la domenica, a cambiare i dati sul tabellone dei prezzi provinciali medi – racconta il gestore – Non serve a niente se non a creare confusione. Molti clienti, poi, lamentano che non ci sono indicazioni né del prezzo minimo né di quello massimo». E a chi pensa che gli aumenti siano nel loro interesse ricorda: «Guadagniamo 3 centesimi lordi a litro indipendentemente dal prezzo. Nelle transazione di pagamento la percentuale di spesa è invece proprio sul prezzo». Anche i gestori del distributore Q8 sulla circonvallazione a nord di Trento rilevano criticità molto simili: «Da quando sono state reintrodotte le accise i prezzi hanno continuato a salire. Ne risente tutto il contesto, merci comprese». Corsi annuncia un settembre di contrattazioni: «Torneremo a cercare una conciliazione migliore di quella che c’è stata finora con il governo. Speriamo che si trovino spazi di manovra per incidere sulle tasse».