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martedì 2 Settembre, 2025
Calcio, follia in campo a Collegno: genitore picchia il portiere di 13 anni e gli frattura il malleolo
di Redazione
Il grave episodio è avvenuto domenica 31 agosto nel Torinese. Il padre aggressore è stato denunciato per lesioni

Grave episodio avvenuto domenica 31 agosto su un campo da calcio di Collegno, nel Torinese dove al termine di una partita di calcio Under 14 un genitore della squadra avversaria ha aggredito un ragazzino, un 13enne nel ruolo di portiere del team di Volpiano, con estrema violenza, colpendolo anche al volto.
Secondo quanto riportato, al termine della partita tra Csf Carmagnola e Volpiano Pianese, squadre del Torinese, finita 1-0 per il Carmagnola, sul campo è scoppiato un parapiglia. I giovani giocatori delle due squadre si sono insultati, come spesso accade in queste occasioni, magari per un fallo o una spinta di troppo. A questo punto l’imprevedibile: un genitore del Carmagnola scavalca la recinzione, raggiunge il portiere del Volpiano Pianese e lo colpisce con un pugno al volto. Poi continua a picchiarlo, fino a quando i dirigenti delle due squadre riescono a bloccarlo. Il giovane è stato accompagnato all’ospedale Martini di Torino, dove gli è stata diagnosticata la frattura del malleolo e una sospetta frattura dello zigomo. Il padre aggressore è stato denunciato per lesioni. Sui fatti indagano i carabinieri.
Dura la reazione della Società CSF Carmagnola Queencar che esprime profondo rammarico e condanna fermamente «l’episodio che ha visto il coinvolgimento di un genitore di un nostro tesserato presente sugli spalti».
«I valori dello sport, in particolare a livello giovanile – spiega la società – devono sempre ispirarsi al rispetto reciproco, all’educazione e alla crescita personale dei ragazzi. Quanto accaduto rappresenta un comportamento grave e inaccettabile, totalmente distante dallo spirito che la nostra Società promuove e difende quotidianamente. A nome di tutta la Società, che purtroppo non può esercitare controllo diretto su simili condotte, ci sentiamo comunque in dovere di porgere le nostre più sincere scuse alla giovane vittima dell’aggressione e alla sua famiglia, all’intera comunità sportiva coinvolta, agli spettatori, ai ragazzi e alle famiglie che hanno assistito con sgomento all’accaduto».