La sentenza
venerdì 12 Settembre, 2025
Brasile, la Corte Suprema condanna Jair Bolsonaro a 27 anni e 3 mesi per tentato golpe e altri reati
di Redazione
Secondo l'accusa Bolsonaro aveva anche approvato un piano per avvelenare l'attuale presidente Lula

Ventisette anni e tre mesi. È la condanna stabilita dalla Corte suprema del Brasile nei confronti dell’ex presidente Jair Bolsonaro per tentato golpe e altri quattro capi di imputazione. Lo riferisce «O Globo». A proporre questa entità della pena è stato il giudice relatore appartenente alla prima sezione della Corte, Alexandre de Moraes.
L’ex capo di Stato, che ha sempre negato qualsiasi illecito, è attualmente agli arresti domiciliari a Brasilia. Quattro dei cinque giudici che hanno esaminato il caso hanno dichiarato il politico di estrema destra colpevole con un verdetto che acuirà le divisioni politiche. Bolsonaro diventa così il primo ex presidente brasiliano a essere condannato per tentato colpo di Stato. Il collegio giudicante ha ora fino a 60 giorni per pubblicare la sentenza. Una volta pubblicata, i suoi avvocati avranno cinque giorni per presentare istanze di chiarimento.
La decisione della Corte Suprema
Con quattro voti a uno, la prima sezione della Corte suprema del Brasile ha deciso di condannare il 70enne di Glicério e altre sette persone con le accuse di tentato colpo di Stato, criminalità organizzata, abolizione violenta dello Stato di diritto, danneggiamento aggravato e deterioramento del patrimonio storico. I voti a favore sono stati espressi da Cristiano Zanin, Carmen Lucia, Flavio Dino e Alexandre de Moraes, relatore del caso, mentre Luiz Fux si è espresso per l’assoluzione. Lo riporta «O Globo».
I magistrati hanno inoltre ricordato che l’assalto dell’8 gennaio 2023 alle istituzioni di Brasilia non fu un evento spontaneo, ma un’azione pianificata da un’organizzazione criminale. Tra le altre cose, il rappresentante del Partito Liberale è accusato di aver tentato di mantenere illegalmente il potere dopo la sua sconfitta elettorale del 2022 contro l’attuale presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva.
Il piano per avvelenare Lula
Il procuratore generale del Brasile Paulo Gonet, che aveva presentato le accuse, aveva dichiarato che l’ex presidente era a conoscenza e ha approvato un piano per avvelenare Lula. Il piano prevedeva anche l’assassinio del giudice della Corte Suprema Alexandre de Moraes, considerato un oppositore. «I membri dell’organizzazione criminale hanno strutturato nel palazzo presidenziale un piano per attaccare le istituzioni, con l’obiettivo di rovesciare il sistema dei poteri e l’ordine democratico», si legge nel rapporto. «Il piano è stato concepito e portato a conoscenza del presidente, che lo ha approvato».