La tragedia

giovedì 14 Agosto, 2025

Bolzano, due neonati prematuri morti in ospedale per un batterio. Indagano i Nas

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I decessi sono avvenuti nel giro di poche ore. Entrambi i piccoli erano ricoverati nel reparto di terapia intensiva neonatale

Due neonati venuti alla luce fortemente prematuri sono morti nel giro di poche ore all’ospedale San Maurizio di Bolzano. Erano entrambi ricoverati, una da un paio di settimane e uno da pochi giorni, nel reparto di terapia intensiva neonatale.
I due decessi risalgono alla giornata di martedì e alla notte tra martedì e mercoledì. Ieri pomeriggio è stato isolato il germe che ha provocato le infezioni. Si tratterebbe del batterio chiamato Serratia, un batterio che potrebbe essere stato portato in reparto dalla mamma di uno dei piccoli ricoverati. Il batterio Serratia marcescens, è noto per essere fra le prime dieci cause di infezioni ospedaliere.
La Procura di Bolzano ha delegato al Nas dei carabinieri gli accertamenti preliminari del caso per verificare il rispetto dei protocolli ospedalieri e la presenza di eventuali carenze igieniche nel reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale San Maurizio. La prossima settimana ci sarà l’autopsia sui due neonati per chiarire le esatte cause dei decessi. Al momento non risultano persone iscritte al registro degli indagati. Fino a nuovo avviso, nessun altro neonato prematuro sarà ricoverato nel reparto.
I due piccoli, ha spiegato il dirigente dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, Pierpaolo Bertoli, «erano nati in una situazione sicuramente di rischio legata alla grave prematurità di ventitreesima e ventisettesima settimana di gestazione e, a seguito dell’induzione, è stato possibile identificare questo germe, questi batteri. I piccoli hanno purtroppo poi sviluppato una sepsi che ha poi avuto conseguenze fatali. La presenza di questo batterio non è un unicum perché è costantemente un rischio per le terapie intensive neonatali, quindi non tanto per il tipo di germe ma per la particolare vulnerabilità di questi piccoli pazienti a causa della loro immaturità del sistema immunitario», ha proseguito Bertoli.
Il team del reparto di terapia intensiva neonatale ha intanto adottato ulteriori misure di sicurezza aggiuntive a quelle standard, che vanno dall’identificazione di possibili fonti di infezione, al controllo intensificato, alla disinfezione completa dei locali, fino a misure di isolamento. «Oltre ai gravi problemi derivanti dalla loro estrema prematurità, a entrambi i bambini è stata diagnosticata un’infezione da Serratia marcescens, un germe diffuso nell’ambiente, presente nell’acqua, nel suolo, nelle piante, negli animali e negli esseri umani, tra le altre cose due neonati prematuri avevano circa tre settimane di vita e pesavano circa 700 grammi. Questo germe è generalmente innocuo per gli individui sani; tuttavia, per i neonati molto prematuri, l’infezione è potenzialmente letale», ha detto il direttore dell’Azienda sanitaria bolzanina Josef Widmann.
Per evitare ulteriori pericoli, tutte le donne con parto programmato prima del termine saranno trasferite a Trento e due donne che dovevano partorire nelle prossime ore sono già state trasferite al reparto di ginecologia e ostetricia di Trento. «All’ospedale di Bolzano abbiamo implementato tutte le misure preventive per impedire la trasmissione di germi – ha aggiunto Widmann – Il personale del reparto rispetta rigorosamente le misure igieniche. Purtroppo non è stato possibile prevenire questi due casi. Il 12 agosto abbiamo deciso di non accettare ulteriori parti ad alto rischio. Abbiamo concordato con l’ospedale di Trento che accetteranno i neonati prematuri in modo che nessun bambino sia esposto a rischi».