IL PROCESSO
sabato 16 Settembre, 2023
Benno Neumair chiede ai giudici un percorso di giustizia riparativa ma rifiutano. La sorella Madé: «Non sono pronta»
di Sara Alouani
Ammessa agli atti una memoria relativa ad un problema all'ippocampo, che potrebbe essere causa degli scatti di ira dell'imputato
Si è aperto il processo d’appello per Benno Neumair a Bolzano, il 30enne condannato all’ergastolo per l’omicidio dei suoi genitori, Laura Perselli e Peter Neumair, nel gennaio 2021: il caso ha destato grande attenzione e ha visto una nuova sviluppo con la richiesta di Neumair di accedere a un programma di giustizia riparativa da compiere insieme alla sorella Madé e alle zie Carla ed Elisabetta Perselli e Michaela Neumair.
La richiesta è stata esplicitata dallo stesso imputato, attualmente detenuto in un carcere a Verona, all’interno di una lettera scritta a mano. Nella lettera, Benno ha escluso i nomi degli zii Gianni e Ganesh, evidenziando il desiderio di avviare un percorso di riconciliazione con la componente femminile della famiglia.
Tuttavia, la richiesta ha sorpreso la famiglia visto che, prima del processo d’appello, Benno non aveva mai accennato a voler intraprendere un simile percorso e, comunque, la sorella Madé Neumair ha dichiarato di non sentirsi pronta.
La Corte d’assise d’appello di Bolzano, intanto, ha rigettato la richiesta scritta a mano dall’imputato ed ha rigettato, nella stessa sede, anche la richiesta della difesa di rimettere alla Corte costituzionale la questione di legittimità dall’esclusione dal rito abbreviato, come anche il fatto che l’omicidio di un genitore costituisca un aggravante.
I giudici hanno invece ammesso agli atti una memoria relativa ad un problema all’ippocampo, che – secondo la difesa – potrebbe essere causa degli scatti di ira dell’imputato. La stessa memoria che era stata respinta invece in primo grado.
La prossima udienza è stata fissata per il 27 ottobre.
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