Politica
lunedì 30 Giugno, 2025
«Barbie Br», Tumicelli si è dimessa ma Urzì va avanti e fa un’interrogazione: «Il governo intervenga su chi produce le magliette»
di Redazione
L'appello al ministro dell'Interno: «Verifiche sul sito internet»

Lei, Agnese Tumicelli, ex presidente del consiglio studentesco universitario si è dimessa dopo il post pubblicato su Instagram, in cui si mostrava con la maglietta di «Barbie BR» e diventato virale suo malgrado, con un evidente richiamo al gruppo terrorista degli anni di piombo. Ma il caso procede… in parlamento. Alessandro Urzì, deputato di Fratelli d’Italia e coordinatore del partito in Trentino Alto Adige ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
«È di questi giorni la notizia, rilanciata anche da alcuni quotidiani – scrive Urzì nell’interrogazione – della pubblicazione di foto inneggianti alle Brigate Rosse sul profilo instagram di Agnese Tumicelli, presidente del consiglio studentesco dell’università di Trento nonché componente del Consiglio di amministrazione del medesimo ateneo. Nella prima, una maglietta che ritrae una Barbie in versione brigatista, con la Renault rossa in cui venne ritrovato il corpo senza vita del Presidente del Consiglio Aldo Moro, un piede di porco, una pistola, un passamontagna e uno schermo della tv in cui è ritratto il profilo dell’ostaggio prima dell’esecuzione – maglietta diffusa da un canale internet legato ad un gruppo dal nome «Innioranza» che produce non solo capi di abbigliamento con messaggi di aperta simbologia terroristica ma che ha prodotto anche un brano musicale diffuso sulle principali piattaforme di sostegno e incitazione alle azioni brigatiste. ça presidente del consiglio studentesco si è dimessa dagli incarichi ricoperti all’interno dell’ateneo a seguito della generale indignazione che il suo gesto aveva sollevato.
Urzì quindi prosegue affermando che è «pericoloso e inaccettabile il riaffiorare della simbologia del gruppo terroristico che ha segnato una pagina nera della storia repubblicana macchiandosi di omicidi, stragi, rapimenti e rapine, in nome della «dittatura del proletariato», perseguita per lungo tempo con la lotta armata, soprattutto se coltivato da un’organizzazione studentesca – di sinistra – accreditata all’università di Trento, proprio in un ambiente destinato alla formazione delle coscienze della classe dirigente del futuro».
Quindi il quesito vero e proprio: «Quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda assumere al fine di contribuire a fare chiarezza sull’accaduto e a prevenire e contrastare la diffusione in rete di messaggi che inneggiano a gruppi terroristici, quali le Brigate rosse, o comunque a eventi quali omicidi, rapine ed “espropri proletari”, come nel caso del sito internet www.innioranza.com, rappresentando un pericolo per la sicurezza e l’ordine pubblico?»
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