Il caso

lunedì 28 Luglio, 2025

Audio e messaggi rubati a Raoul Bova, sequestrati i cellulari di Martina Ceretti e di un amico pr. Si indaga per tentata estorsione

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Ad essere indagato nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Roma è Federico Monzino

Sarebbe un amico di Martina Ceretti al centro della vicenda degli audio e delle chat rubati a Raoul Bova e poi divulgati da Fabrizio Corona: un caso che ha portato inevitabili scossoni nella vita privata di uno degli attori più affascinanti d’Italia.

Ad essere indagato nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Roma – che ha aperto un fascicolo per tentata estorsione ai danni dell’artista – è Federico Monzino, pr che lavora negli ambienti vip milanesi, il quale è un conoscente della influencer.

 

Intanto gli investigatori hanno sequestrato anche il cellulare della modella: quello smartphone è stato il primo destinatario di quegli audio privati ed è per questo in corso l’analisi del traffico telefonico sull’apparecchio. Gli inquirenti stanno tentando di capire quale sia la posizione della giovane influencer, per confutare qualsiasi dubbio e poter confermare la sua buona fede su quanto è accaduto. Ma in pasto ai fan e al popolo dei social ci sono conversazioni di una presunta relazione (già così era stata definita dalle voci del gossip) che ormai sarebbe già finita. A chiudere definitivamente la liason – a quanto raccontano conoscenti dell’attore – potrebbe essere stata proprio la vicenda dei presunti ricatti sulla diffusione di quelle frasi intime sussurrate alla modella 23enne, ma che non sarebbero recenti.

 

Prima della denuncia alle autorità da parte dell’attore, più di un messaggio era giunto al suo cellulare da un numero di telefono che lui non conosceva: sono messaggi in cui si fa riferimento a quegli audio con richieste diventate gradualmente “nemmeno troppo velate”. Il caso è scoppiato il 21 luglio, quando le chat audio sono state divulgate da Fabrizio Corona, nel suo podcast Falsissimo. Subito dopo la procura ha aperto un’inchiesta affidando le indagini alla polizia postale coordinate dal pm Eliana Dolce. Corona, già condannato in passato per estorsioni, non è indagato ma i pm valutano anche l’ipotesi della ricettazione. In ogni caso sembrano non essere finiti gli strascichi giudiziari per un caso che investe anche la vita privata di Bova e della compagna, Rocio Munoz Morales.

 

Nei giorni scorsi il legale dell’attore, David Leggi, aveva precisato: “Raoul e Rocìo, che non hanno mai contratto matrimonio, sono separati di fatto da molto tempo e si alternano nell’accudimento e nella cura delle due figlie. Siamo in attesa di indicazioni della signora Morales per poter formalizzare, anche in tribunale, una realtà già nota e indiscutibile; ⁠in ordine al materiale illecito diffuso sul web su presunte affermazioni e frequentazioni del mio assistito, sono in corso accertamenti da parte della magistratura penale, che indaga sui diversi reati ipotizzabili a carico delle varie persone coinvolte. Il credere a coloro che, senza avere la certezza del vero e per meri fini di lucro, non esitano a travolgere l’esistenza altrui, dimentica il rispetto dovuto ai 4 figli, totalmente trascurati da chiunque abbia la responsabilità di aver voluto spargere questo fango mediatico”.

 

Affermazioni alle quali ha replicato il legale dell’attrice, Antonio Conte: “La signora Rocío Morales Muñoz, che mi ha conferito mandato di tutelarla in ogni sede, nega decisamente quanto affermato dal signor Bova, tramite il proprio legale. È assolutamente falso che vi sia una separazione di fatto, risalente addirittura a molto tempo prima, così come è falso che vi sia un qualsiasi accordo. La mia cliente ha appreso, come tutti, dai media quanto accaduto nelle ultime ore riguardo alla nota vicenda che ha visto protagonista il signor Bova. La signora Rocío Morales Muñoz è rimasta senza parole e ha una sola volontà: proteggere le proprie bambine da questo tanto improvviso quanto doloroso clamore”. Bova e Munoz Morales sono genitori di Luna, nata nel 2015, e Alma, del 2018.