Il bilancio
sabato 19 Luglio, 2025
Assestamento, sul terzo figlio Fugatti tira dritto. E dopo le scuole dell’infanzia a luglio pensa alle elementari
di Tommaso Di Giannantonio
Il governatore in Aula ha difeso le misure contenute nell'articolato, lasciando intendere le prossime mosse in tema conciliazione

Fugatti tira dritto sull’assegno per il terzo figlio e lancia una stoccata agli alleati di Fratelli d’Italia, che avevano bollato la misura come «un intervento a favore delle famiglie di immigrati». «I dati recenti dei parti presso le strutture ospedaliere situate sul territorio provinciale — ha replicato il governatore, seppur indirettamente — ci indicano che il 63% delle madri residenti che partoriscono il terzo figlio sono di nazionalità italiana». Ieri, nel suo intervento sull’assestamento del bilancio della Provincia, Fugatti ha annunciato anche la volontà di avviare nel 2026 un «progetto di conciliazione» per la scuola primaria (elementare) a luglio, senza «cambiare il calendario scolastico», ha puntualizzato.
L’assegno per il terzo figlio
Una relazione di 24 pagine che ha tratteggiato le ambizioni e le misure di una manovra da quasi 879 milioni di euro (nel grafico tutti i principali interventi). «La parole chiave che guida la nostra proposta è “continuità”», ha esordito il presidente in un intervento durato quasi un’ora. «Queste risorse non “piovono dal cielo”, ma sono il frutto di precise scelte volte a sostenere gli investimenti pubblici e privati. La continuità — ha proseguito — parte da lontano e non dimentica gli obiettivi che abbiamo posto e continueremo a porre al centro delle nostre scelte. Tra questi, spiccano il sostegno alla famiglia, ai redditi e alla natalità».
Il sostegno ai redditi passa per il rinnovo del contratto del personale pubblico, previsto già per il triennio 2025-2027, mentre le politiche a sostegno della natalità avranno un nuovo innesto con l’assegno decennale da 250 a 400 euro mensili per la nascita del terzo figlio, «un primo, ma significativo passo di un piano strategico più ampio che vedrà la luce entro il 2026». Una misura presentata come «una delle novità più significative», che «abbandona l’approccio episodico dei bonus “una tantum” o comunque delle misure di breve durata». E nel sottolineare il dato dei terzogeniti figli di madri italiane («il 63%»), «la nuova misura, insieme alle altre in fase di studio — ha rimarcato in risposta ai meloniani — potrebbe contribuire a garantire il rinnovamento generazionale del nostro territorio, preservando al contempo la nostra identità culturale e sociale, assicurando così una continuità preziosa per la comunità».
Il progetto per le elementari
Fugatti ha parlato della necessità «di costruire un vero e proprio “ecosistema a misura di famiglia”». E all’interno di questa cornice si inserisce il piano annunciato per la primaria. Sulla scia dell’apertura della scuola dell’infanzia a luglio («l’abbiamo sostenuta proprio nel segno di quelle politiche di conciliazione famiglia-lavoro così tanto evocate»), la giunta è pronta a valutare «l’opportunità di estendere anche alla scuola primaria un percorso analogo. Non si intende cambiare il calendario scolastico — ha specificato, escludendo dunque il prolungamento fino a luglio — ma è fondamentale proporre un progetto di conciliazione che vada oltre a quanto, comunque d’importante, già esiste oggi». Fonti vicine al governatore spiegano che l’intenzione è duplice: da un lato potenziare il sostegno economico alle famiglie finalizzato ai servizi di conciliazione e dall’altro favorire l’utilizzo di tutti gli spazi scolastici, creando una sorta di rete tra le cooperative sociali e le scuole.
Imprese e dazi
«Ma il benessere — ha affermato più avanti — passa anche dalla qualità del lavoro nel privato». Ha quindi citato «l’ulteriore riduzione dell’aliquota Irap per quelle aziende che si impegneranno in contratti collettivi di primo o secondo livello, territoriali o aziendali, che prevedano miglioramenti retributivi per i lavoratori» (l’Irap passa dal 2,68 al 2%, «a fronte di un 3,9% nazionale»). Una misura che si muove nel solco del «patto sui salari», che però ha visto un’altra fumata nera nei giorni scorsi. «Siamo alle battute finali», ha assicurato.
Nella relazione Fugatti ha affrontato anche il tema dei dazi minacciati dal presidente statunitense Trump: «Conseguenze maggiori si preannunciano sul settore agroalimentare (in particolare sul comparto vino) e su quello manifatturiero. Naturalmente — ha sottolineato — stiamo monitorando l’evoluzione di questi scenari, pronti a ipotizzare misure di intervento qualora si rendessero necessarie».
Le reazioni in maggioranza
Lunedì la discussione in Aula si aprirà con un emendamento a firma di Eleonora Angeli (Lista Fugatti), e sottoscritto anche da Daniele Biada (FdI) e Walter Kaswalder (Patt), che chiede di dirottare le risorse dell’assegno familiare dal terzo al secondo figlio. «Se Fugatti vuole che passi deve ritrattare. Così com’è non lo votiamo: se lui tira dritto, tiriamo dritto anche noi», ha detto Biada fuori dall’Aula. Gli ha fatto eco l’assessora meloniana Francesca Gerosa: «Noi rimaniamo fermamente contrari: è una misura tutta leghista che non va a sostenere le famiglie del territorio». Scontato il voto contrario. Così, con quattro consiglieri dissidenti, la maggioranza andrebbe sotto. Ma Kaswalder frena già: «Non vado a fare la guerra. Ho firmato l’emendamento perché mi dispiace che non si tenga conto delle esigenze delle famiglie. Si pensi ai servizi». Il leghista Mirko Bisesti media: «Ci sono sensibilità diverse: i quattro consiglieri si confronteranno con la maggioranza per raggiungere i numeri necessari per l’approvazione della misura».
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