Salute
lunedì 30 Giugno, 2025
Arco, nasce il centro per giovani tra i 12 e i 24 anni con disagio emotivo acuto. «Diamo risposte all’aumento dei disturbi psichici»
di Redazione
La struttura dispone di sei posti letto in camere doppie con bagno e una stanza dedicata alla gestione delle crisi. Inaugurato anche il Centro di salute mentale 24 ore, dotato di otto posti letto

Uno spazio per supportare un fenomeno in crescita, che tocca tanto la salute quanto la società. Alla presenza del presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, dell’assessore provinciale alla salute Mario Tonina, del dirigente generale del Dipartimento salute e politiche sociali della Pat Antonio D’Urso, delle consigliere provinciali Stefania Segnana e Michela Calzà, sono stati ufficialmente inaugurati dal direttore generale dell’Azienda sanitaria Antonio Ferro il nuovo Centro crisi adolescenti e il Centro salute mentale 24 ore. Due strutture che vanno a completare la rete di servizi del dipartimento transmurale di salute mentale con ambienti accoglienti, ampi e funzionali posti al terzo piano di Palazzo Le Palme ad Arco.
«La Provincia ha voluto fare un investimento importante in questo progetto – ha sottolineato il presidente Maurizio Fugatti – perché crediamo nel diritto alla salute e nel valore dei servizi di prossimità. Gli adolescenti rappresentano il nostro presente e il nostro futuro, ed è nostro dovere ascoltarli e sostenerli, senza nascondere i disagi, anche profondi, che in alcuni casi possono portare a gesti estremi. Il finanziamento da 10 milioni per l’ospedale di Arco, con la riqualificazione dei padiglioni A e B, va esattamente in questa direzione: rafforzare la rete dei servizi e offrire risposte concrete ai bisogni delle nostre comunità».
«Oggi inauguriamo non solo una struttura, ma un’idea nuova di cura e di vicinanza alle persone. Con l’apertura del Centro crisi per adolescenti e la trasformazione dello Spdc di Arco in Centro di salute mentale H24 – ha affermato nel corso dell’incontro l’assessore alla salute Mario Tonina – il Trentino compie un passo concreto verso una sanità più moderna, capace di ascoltare e rispondere meglio ai bisogni dei giovani e delle famiglie. Queste realtà nascono da una visione condivisa che ha preso forma già nel 2022, quando insieme all’allora assessora Segnana abbiamo iniziato a immaginare come rafforzare le risposte di prossimità sul territorio per affrontare le acuzie psichiatriche, con un’attenzione particolare all’età evolutiva. Raggiungiamo oggi un traguardo ambizioso, frutto di investimenti significativi sia sul piano strutturale che su quello professionale: spazi rinnovati e personale altamente qualificato per accompagnare questo percorso di innovazione. Sono convinto che queste scelte ci consentiranno di offrire risposte migliori ai cittadini e, in particolare, ai ragazzi, garantendo loro accoglienza, cura e vicinanza umana».
Il Centro crisi adolescenti è dedicato a ragazzi e ragazze con disagio emotivo acuto, di età compresa tra i 12 e i 24 anni, provenienti da tutto il territorio provinciale. La struttura dispone di sei posti letto in camere doppie con bagno e una stanza dedicata alla gestione delle crisi acute. L’équipe multidisciplinare del Centro è composta da psichiatri, neuropsichiatri, psicologi, infermieri, tecnici della riabilitazione psichiatrica, educatori professionali, operatori socio sanitari e un assistente sociale, figure che lavorano in sinergia per offrire un supporto completo e personalizzato ai pazienti e alle loro famiglie. Il Centro crisi adolescenti lavorerà anche in stretta sinergia con scuola, servizi sociali e comunità terapeutiche per garantire una presa in carico globale e integrata dei pazienti. La sfida sarà quella di attraversare le barriere che hanno storicamente caratterizzato i vari ambiti disciplinari che qui lavoreranno fianco a fianco, restituendo all’età della transizione il valore di viaggio, attraversamento, crescita.
La seconda struttura è il Centro di salute mentale 24 ore, dotato di otto posti letto, che si pone in continuità con la positiva esperienza del Centro 24 ore di Cles, nato nel 2017. Il Centro di Arco è una struttura territoriale “a porte aperte”, operativa 7 giorni su 7 e 24 ore al giorno. Avrà l’obiettivo di accogliere, in alternativa all’ospedalizzazione, adulti dell’ambito Sud del Trentino che presentino quadri psicopatologici acuti. Anche in questo caso il luogo accogliente, la prossimità territoriale e l’apertura all’esterno potranno favorire percorsi di uscita dal malessere acuto in contesti a basso rischio di stigmatizzazione, in continuità con le cure offerte dalla rete dei servizi territoriali.
«Quello di oggi è un ulteriore passo nel rafforzamento della rete dei servizi di salute mentale nel nostro territorio – ha dichiarato il direttore generale Antonio Ferro –. L’apertura di queste due nuove strutture rappresenta il coronamento di un impegno costante nell’offrire risposte sempre più mirate e vicine ai bisogni reali dei cittadini, garantendo percorsi di cura personalizzati e di alta qualità. È scientificamente provato che ambienti specifici e adeguati alle esigenze dei pazienti, in particolare adolescenti e persone in situazioni di crisi, sono fondamentali per l’efficacia del trattamento. Con questi centri, evitiamo il ricorso a contesti meno idonei assicurando un’esperienza di cura ottimale e un supporto tempestivo alle tante famiglie che affrontano situazioni complesse.»
Elena Bravi, direttrice dell’Integrazione Socio Sanitaria, ha evidenziato il valore cruciale dei nuovi servizi inaugurati ad Arco, che arricchiscono l’offerta di supporto in salute mentale. «Il Centro crisi adolescenti – ha affermato Bravi – si configura come una risposta concreta e appropriata alla crescente incidenza di disagio psichico acuto tra i giovani riconoscendo l’importanza di intervenire in un’età così determinante per il futuro dei ragazzi. Questo centro offre ad adolescenti e famiglie uno spazio di accoglienza e cura multidisciplinare direttamente sul territorio gestendo le fasi di crisi e promuovendo il miglior recupero possibile. Un centro che sarà anche di sostegno nel superamento della crisi, accompagnando i ragazzi nel percorso di riabilitazione. Si tratta di un vero e proprio progetto di comunità, pensato per supportare gli adolescenti e guidarli verso la ripresa, sfruttando la rete di sostegno già presente nella provincia».
Il direttore del Dipartimento di salute mentale, Claudio Agostini ha evidenziato: «Il Centro crisi adolescenti è una grande sfida innovativa che pone il Trentino all’avanguardia nel trattamento dei disturbi dell’adolescenza, in coerenza con i suggerimenti delle società scientifiche e degli organismi di tutela e promozione della salute nazionali e internazionali. Fino ad ora quando si rendeva necessaria una sia pur breve ospedalizzazione, l’unica possibilità per questi pazienti era quella di essere accolti in pediatria (i più giovani) o nei reparti di psichiatria dedicati agli adulti (Spdc), entrambi luoghi non adeguati ad accogliere queste tipologie di disagio acuto. La scommessa è stata quella di creare un luogo friendly, accogliente, esterno all’ospedale, dove un’équipe multidisciplinare provi a trasformare una possibile interruzione biografica in un’occasione di elaborazione e crescita».
«Il Centro di salute mentale 24 ore – ha proseguito poi Agostini – si propone l’obiettivo di offrire una risposta del territorio efficace e tempestiva ai bisogni di salute mentale delle persone, evitando ricoveri inappropriati e favorendo la continuità assistenziale. Le due strutture che inauguriamo oggi enfatizzano la vocazione territoriale della salute mentale trentina, che è recentemente risultata – in una ricerca effettuata dalla Società italiana di epidemiologia psichiatrica – al vertice della classifica della qualità dei servizi, assieme a quelli della Provincia autonoma di Bolzano».
Il direttore del Dipartimento transmurale pediatrico Massimo Soffiati ha sottolineato «L’importanza di far fronte comune nel gestire il disagio psichico dei giovani, disagio in significativo aumento dopo la pandemia. Per questa fascia di persone era necessario trovare risposte di équipe in luoghi dedicati per accompagnarli in un percorso di riabilitazione e crescita».
Nel suo intervento la garante per i minori, Anna Berloffa, ha evidenziato: «Finalmente mettiamo una pietra miliare con un servizio importante che riguarda i nostri giovani, servizio che auspico possa contribuire a creare ponti e non muri. Voglio sottolineare tre raccomandazioni: innanzitutto la prevenzione che deve essere molto precoce, poi il lavoro con le famiglie, a volte terapeutico a volte di sostegno e infine i percorsi all’uscita delle accoglienze in comunità».