il lutto

sabato 15 Novembre, 2025

Antonio Zadra, addio al pilota – imprenditore. Nel 1970 la vittoria della Trento-Bondone lo rese famosissimo tra i trentini

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I funerali saranno celebrati oggi alle 15 nella chiesa di Santa Maria a Rovereto

Ha tagliato all’età di 90 anni per l’ultima volta l’amata “bandiera a scacchi” Antonio Zadra, per tutti i roveretani, e non solo, il Toni. Appartenente ad una nota famiglia di industriali di Rovereto, fratello dell’imprenditore Fernando e imprenditore di successo pure lui, ha amato fin da giovanissimo le corse automobilistiche, che lo hanno visto protagonista negli Anni ‘60 e ‘70 sui principali circuiti del mondo. A ricordo di questa sua lunga intensa esistenza, Antonio ha voluto scrivere qualche anno fa un libro, ricco di gare, di personaggi, di vittorie, di delusioni, di incontri prestigiosi, di innumerevoli vicende sportive. Lo ha intitolato “Kandaru”, in cui ha narrato la sua straordinaria vita a 300 all’ora, completandolo con una ricchissima raccolta di fotografie.

Antonio Zadra nasce a Rovereto nel 1935 e, dopo aver praticato da giovane il ciclismo e lo sci, sui vent’anni inizia ad avvicinarsi ai motori e alle corse. Dapprima a quelle dei kart e poi via via a quelle di automobili sempre più potenti. Per non far sapere ai suoi genitori di questa sua grande ma pericolosa passione, il giovane Antonio s’inventa e assume lo pseudonimo di “Kandaru”. Si era sposato formalmente due anni fa con la signora Anna Maria, conosciuta da tutti come Osvalda e con la quale aveva comunque trascorso tutta la vita di coppia.
Toni è stato un top driver delle corse automobilistiche, sicuramente fra i piloti più veloci in Italia e in Europa nei due decenni sopra ricordati. Ben oltre 160 corse, di cui 120 su pista e circa 40 in salita.
Nella sua lunga carriera ha conosciuto alcuni tra i più forti piloti di quegli anni: da Niki Lauda a Ludovico Scarfiotti, da Arturo Merzario a Ronnie Peterson, da Carlo Facetti a Peter Schetty, da Andrea De Adamich a Rudy Lint, da Johannes Ortner a Guy Richard Edwards, da Helmuth Marko a Vittorio Brambilla, da Mario Casoni a molti altri.
Ha corso su circuiti famosissimi e difficilissimi quali Monza, Hockenheim, Le Castellet, Imola, Nurburgring, Silverstone, Mugello, Zeltweg e tanti altri. A tutto questo vanno aggiunte ben quattro partecipazioni alla mitica Targa Florio, prima su Alfa Romeo e poi su Lola motorizzata Cosworth, con cui ottiene un 4° posto assoluto nel 1972, ma 1° nella categoria 2000.
Su pista corre nel Campionato Europeo e nel 1972 è sesto assoluto. Sono ben dieci i Gran Premi nel Campionato Mondiale prototipi a cui partecipa, vince due volte la 1.000 km di Monza nel 1969 e nel 1971. Nel 1972 è secondo assoluto nel Campionato austriaco prototipi 2000. Corre prima per la Scuderia Trentina e poi per la Scuderia Brescia Corse.
Nel 1970 vince, dominandola, la Trento – Bondone, su una Osella con motore Abarth 2000: è questa la vittoria che lo rende famosissimo tra i trentini.
«In questi ultimi anni – ricorda Paolo Farinati – era per me sempre un grande piacere incontrarlo, fare due chiacchiere, farmi raccontare la sua vita talmente ricca di episodi e di tante emozioni. Sempre affabile e sorridente. Era un vero uomo di sport. Non è casuale la sua lunga appassionata permanenza quale socio nella sezione di Rovereto dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport, a cui lui teneva molto».
I funerali saranno celebrati oggi alle ore 15 nella chiesa di Santa Maria a Rovereto.