Arco
lunedì 9 Giugno, 2025
Alto Garda, 120 famiglie escluse dal Grest: volano gli insulti
di Gianluca Ricci
I genitori se la sono presa con gli organizzatori. La spiegazione di questi ultimi: «Pochi animatori»

In meno di un’ora i posti disponibili per le attività estive riservate ai ragazzi proposte dalla parrocchia di Arco sono andati esauriti. Quasi 120 le famiglie che sono rimaste escluse dalla ghiotta possibilità di usufruire di un servizio divenuto sostanziale per molte di esse con le scuole chiuse per ferie. E forse proprio per questo i più esagitati hanno sfogato la loro delusione insultando gli organizzatori attraverso i canali informatici che avrebbero dovuto utilizzare per iscrivere i loro figlioli a Grest e campeggio estivo. Una reazione che ha lasciato sbigottiti coloro che investono il loro tempo libero a favore della comunità e che invece vedono ricompensati i loro sforzi in questa maniera.
Lo hanno detto alle mamme e ai papà a chiare lettere l’altra sera nel corso della riunione preliminare dedicata alla illustrazione del programma gli animatori, don Francesco e padre Sirio: «Questa cosa a noi dispiace – hanno puntualizzato – perché dietro a una mail che potrebbe essere anche impersonale ci sono una famiglia, un bambino o una bambina a cui dobbiamo spiegare il motivo del no. Abbiamo passato alcuni giorni di difficoltà: se alcune famiglie hanno capito che si tratta di una cosa normale, altre purtroppo sono andate giù pesanti con le parole. È un grosso dispiacere, ma non potevamo agire in altro modo. Ciò che facciamo – hanno spiegato – è un banale conto matematico, di quelli che si fanno anche a scuola, che coinvolge il rapporto fra bambini e animatori. Se a scuola a gestire i ragazzi ci sono gli insegnanti con una professionalità maturata nel corso di anni e anni di lavoro, i nostri animatori non hanno la stessa esperienza ed alcuni di essi sono addirittura minorenni». Un vero problema, hanno sottolineato, in particolare per quanto riguarda la settimana a cavallo della metà del mese di luglio, quando, se fossero state accettate tutte le iscrizioni, i bambini presenti all’oratorio sarebbero stati più di trecento.
«A noi non interessa la quantità – hanno proseguito gli organizzatori – ma riuscire a gestire nel migliore dei modi tutte le attività proposte e soprattutto fare in modo che tutti quanti possano avere l’attenzione dovuta. Diversamente una marea di persone come quella che si prospettava sarebbe diventata difficile da gestire sia a livello di cucine che a livello logistico. Per tutto questo, una volta avuta contezza del numero degli animatori, abbiamo applicato il rapporto animatore-ragazzi consigliato dalla nostra diocesi. Certo, dispiace per quanti sono rimasti esclusi, ma non potevamo fare altro».
L’offerta della parrocchia di Arco d’altronde era decisamente allettante: tre settimane di attività custodite e organizzate dal 14 luglio al primo agosto riservate ai bambini dalla prima elementare alla seconda media a 120 euro a settimana dalle 8.30 alle 17.30 (e con un leggero sovrapprezzo anche dalle 7.30) dal lunedì al venerdì, un bel sollievo per le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano e non possono contare su aiuti esterni per gestire i figli con le scuole chiuse. Ci sarà anche un mini-Grest, previsto fra il 25 e il 29 agosto all’oratorio di Bolognano e riservato ai piccoli nati tra il 2019 e il 2021 in un orario compreso fra le 7.30 e le 12.30. Un impegno considerevole, che però sembra non bastare per dare risposte alle tante famiglie che in estate lavorano e devono trovare una soluzione per la custodia dei figli.
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