Il caso

martedì 28 Ottobre, 2025

Agostino Ghiglia, la lite con Report per la maxi-multa e il legame con Trento: fu lui a sanzionare il Comune per le telecamere di Fbk

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Il componente dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali, è finito al centro di un caso mediatico dopo essere stato ripreso mentre entrava nella sede nazionale di Fratelli d’Italia a Roma

Agostino Ghiglia è il nome del momento, si tratta del componente del Garante della privacy finito nell’occhio del ciclone per la sanzione a Report e finito al centro di un vero e proprio caso giornalistico. Ma Agostino Ghiglia è un nome conosciuto anche in Trentino, per una storia di un paio di anni fa: quella legata ai progetti del Comune di Trento e di Fbk per le telecamere intelligenti.

Il caso Report
Agostino Ghiglia, membro dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, è finito al centro di un caso mediatico dopo essere stato ripreso mentre entrava nella sede nazionale di Fratelli d’Italia a Roma il 22 ottobre 2025, poche ore prima che l’Autorità infliggesse una sanzione di 150.000 euro alla trasmissione televisiva Report. Il 23 ottobre 2025, il Garante della Privacy ha multato Report per la diffusione di una registrazione audio tra l’ex ministro Gennaro Sangiuliano e la sua compagna Federica Corsini, riguardante la vicenda che coinvolgeva Maria Rosaria Boccia. Secondo l’Autorità, la trasmissione avrebbe violato la privacy degli interessati. La foto, diffusa dal Fatto Quotidiano, ha posto al centro dell’attenzione i legami tra il componente del Garante della Privacy e il partito di Giorgia Meloni. Agostino Ghiglia ha una lunga carriera politica alle spalle, iniziata addirittura nel Fronte della Gioventù e proseguita con il Movimento sociale (Msi), Alleanza Nazionale e Popolo della Libertà. Nel 2013 è entrato a far parte di Fratelli d’Italia. Ghiglia è stato anche due volte in Parlamento, dal 2001 al 2005 e dal 2008 al 2013 con Alleanza Nazionale. Ora la sua affiliazione al partito ha suscitato preoccupazioni riguardo alla sua imparzialità nell’esercizio delle sue funzioni istituzionali.

Il caso Trentino
Fatti che riportano alla luce la vicenda accaduta a Trento. Era il maggio del 2023 quando il Comune di Trento annunciava il via di un progetto di ricerca, anzi tre, con Fbk. L’obiettivo era quello di raccogliere dati, anonimizzati, dalle telecamere del territorio comunale e allenare l’intelligenza artificiale a riconoscere «campanelli di allarme». Questo perché al momento le telecamere vengono utilizzate prevalentemente con scopo investigativo, non preventivo. Impossibile infatti avere occhi per monitorare tutti quelli virtuali presenti su Trento. L’idea era che l’intelligenza artificiale potesse produrre degli alert per attivare gli agenti di polizia locale. Un progetto che però fu bocciato dal Garante della privacy che elevò al Comune di Trento una sanzione di 50mila euro, scesi a 25mila poi pagati. E chi fu il relatore di quella decisione del Garante e quindi la persona che principalmente ha seguito l’istruttoria del caso? Proprio Agostino Ghiglia. Il componente che sembra vicino a Fratelli d’Italia. Proprio gli esponenti di Trento del partito di Giorgia Meloni avevano cavalcato a lungo la questione, in particolare il consigliere comunale Daniele Demattè. Prima avvisando, che il progetto del Comune era illegittimo e sarebbe incorso in una multa e poi, a sanzione arrivata, presentando un esposto alla Corte dei Conti e chiedendo le dimissioni di Ianeselli.

La difesa di Ghiglia
Va detto che Demattè dice di non conoscere Ghiglia e di non averlo mai contattato personalmente. Qualcuno, anche nel centrodestra, ricorda che il Garante della Privacy si sia mosso dopo un esposto, ma nella relazione sul caso Ghiglia scrive che «da notizie di stampa si è appreso» del progetto del Comune di Trento e di Fbk, quindi nessun esposto. Sui suoi legami con Fratelli d’Italia, Ghiglia ha poi specificato, nella giornata di ieri, che la sua presenza nella sede romana del partito di Meloni fosse legata a motivi personali e professionali, non correlati alla sanzione a Report. In risposta alle critiche, Ghiglia ha annunciato l’intenzione di denunciare chi lo ha seguito durante la sua visita, definendo l’episodio come un atto di pedinamento. Ha inoltre ribadito la sua posizione di indipendenza e ha sottolineato che le decisioni dell’Autorità sono prese collegialmente e non influenzate da pressioni esterne.
Il caso però ha sollevato un ampio dibattito sulla separazione tra politica e istituzioni indipendenti, nonché sull’importanza di garantire la trasparenza e la neutralità nelle decisioni che riguardano la protezione dei dati personali.