Il caso
martedì 21 Ottobre, 2025
«Accoglienza, donne senza un tetto durante la stagione fredda». Un’associazione diffida il Comune di Trento. La replica: «Competenza della Provincia»
di Serena Torboli
L'associazione Albora di Mori minaccia un esposto in Procura

Emergenza freddo, il presidente del Gruppo Albora di Mori, Luigi Torboli, ha fatto scattare la diffida ad adempiere e «l’ultimatum legale» per il sindaco di Trento, Franco Ianeselli. «Entro le ore 12 di martedì 21 ottobre (oggi ndr) servono 20 posti letto per le donne che dormono per strada».
Lo stesso Torboli ha annunciato che è l’ultima comunicazione prima di procedere con un esposto da depositare in Procura.
Il Comune, da parte sua, ha fatto sapere che la competenza è in capo ai servizi sociali della Provincia, e che può intervenire solo in caso di emergenza freddo, circostanza che finora non si è verificata.
Per Albora c’è una «grave inadeguatezza dei servizi sociali: il numero di posti letto ordinari dedicati alle donne senza un letto (Casa Paola, Casa della Giovane) è sufficiente». A dire della Gruppo di Mori «a rotazione sono almeno venti le donne che non trovano posto a dormire nel circuito pubblico». Per Torboli si è «scelto di ignorare l’emergenza, delegando il rischio al privato». Di qui la diffida al sindaco ad «emanare con effetto immediato un’ordinanza contingibile e urgente che riconosca l’emergenza in corso e il fallimento del sistema ordinario» e «disporre l’immediata attivazione e allestimento di un riparo notturno straordinario e stabile con fondi e gestione pubblici per garantire un posto letto e servizi igienici a tutte le donne accertate in stato di necessità».
La replica del Comune
«La competenza sui centri di accoglienza notturna per le persone senza dimora non è dell’Amministrazione comunale ma della Provincia autonoma. Si aggiunge inoltre che l’assessora alle Politiche sociali Giulia Casonato si è confrontata a più riprese con l’Amministrazione provinciale chiedendo che venga individuata al più presto una soluzione strutturale in grado di mettere fine alla situazione di emergenza vissuta dalla ventina di donne attualmente costrette a passare la notte in strada o in alloggi di fortuna. Alla luce delle numerose interlocuzioni, l’Amministrazione comunale è fiduciosa nel fatto che dall’Amministrazione provinciale possano arrivare in tempi brevi le risposte opportune e necessarie». È la risposta che arriva dal Comune di Trento a seguito della diffida di Albora.
«Se l’ente competente non darà risposte strutturali in tempi brevi, per una questione di umanità il Comune dovrà procedere con le proprie risorse attivando una soluzione emergenziale come è già stato fatto in passato con l’apertura dei dormitori provvisori nei periodi di freddo intenso. Con questa iniziativa, in deroga alla competenza ordinaria, il Comune opererebbe in funzione sostitutiva d’urgenza», conclude la nota del Comune.