il focus
sabato 20 Settembre, 2025
A Trento torna la mostra micologica, Donini: «Funghi? Non accettarli mai in regalo. È la casistica più diffusa tra gli intossicati»
di Adele Oriana Orlando
Il presidente del Gruppo micologico di Trento: «Questa è stata un'annata buona. Ma fate controllare quello che raccogliete»

Oggi e domani torna a Trento la mostra micologica «Città di Trento» nelle sale di palazzo Geremia, in via Belenzani. La sessantottesima edizione, organizzata come di consueto dal gruppo micologico «G. Bresadola» di Trento Aps, è uno degli appuntamenti più attesi dagli appassionati di natura e biodiversità. La mostra, a ingresso gratuito, aprirà oggi alle 15 e alle 18 si terrà l’inaugurazione ufficiale con l’assessore provinciale Roberto Failoni. L’esposizione resterà aperta anche durante tutta la giornata di domani, dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 18.30. L’importanza di riconoscere i funghi e, preferibilmente di avere un esperto al quale rivolgersi prima di portarli a tavola, è vitale e un argomento sul quale le campagne informative non si fermano mai. Le intossicazioni sono ancora un fenomeno che non si è arginato totalmente e per questo a ricordare che un servizio a supporto del cittadino c’è ed è operativo dal lunedì al sabato, è il presidente del Gruppo micologico di Trento, Marco Donini.
Circola la notizia che questa è stata un’annata boom per i funghi, è corretto?
«È forse un po’ esagerato chiamarla “annata boom”. Diciamo che c’è stato un periodo “boom”, un tempo buono, che è quello che sta passando ora in Trentino. Ci sono stati periodi ricchi di funghi, è vero, maggiormente in alcune parti d’Italia come la Toscana e il Lazio».
Quali sono in Trentino i posti migliori per trovare funghi buoni?
«Questa è una domanda complicata alla quale rispondere. Si trovano dove ci sono ambienti boschivi sani, come le vallate del Trentino. In queste zone c’è una prevalenza di ambienti di conifera, di betulle».
Quali sono le tipologie di funghi buoni da raccogliere?
«Ce ne sono parecchie. I classici porcini, ovviamente, sono quelli un po’ più ambiti e più ricercati. Forse, quando si parla di boom di funghi, ci si riferisce a quello dei porcini che è molto apprezzato. Il porcino è un fungo prestante, vistoso e bello, con una buona sostanza che rende bene nelle preparazioni culinarie. Poi, ci sono anche i galletti, le mazze da tamburo e le russule».
Per raccogliere i funghi, in molte zone d’Italia è necessario un patentino. E in Trentino?
«In Trentino basta essere residenti e avere compiuto 14 anni. Si possono raccogliere 3 chili di funghi».
Al di là della libertà, è sempre bene avere un confronto su ciò che si raccoglie. Quali sono i suoi consigli?
«La prima regola è quella di non accettare funghi in regalo. Tra gli intossicati in Italia, molti sono quelli che hanno mangiato funghi ricevuti in regalo. A Trento, poi, c’è un servizio di controllo in piazza che viene effettuato dal lunedì al sabato, per un paio di ore al mattino con micologi del gruppo, dell’azienda sanitaria e del Comune. Nei paesi delle vallate questo servizio è molto raro, ma ci si può rivolgere ai gruppi micologici che ci sono in alcune zone. I controlli hanno portato a una diminuzione delle intossicazioni nel tempo. Spesso le persone raccolgono i funghi e non li riconoscono».
Si ricorda il caso di intossicazione che l’ha colpita maggiormente?
«Il caso più grave che si è verificato nel 2003 in zona. In quel periodo facevo da supporto ai micologi dell’Azienda sanitaria per le intossicazioni. E avevo individuato in alcuni funghi conservati il responsabile di una sindrome orellanica. Era fine agosto ed è stato segnalato il caso di un signore con un’insufficienza renale senza apparente motivo. Ricordavo di alcuni casi di intossicazione del Cortinarius orellanoides, a fine anni Novanta. Avevano chiesto alla moglie che funghi avesse mangiato il marito e non lo ricordava. Ci ha portato quelli che avevano conservato nei barattoli ed è stato trovato il responsabile. Da allora non ci sono più state intossicazioni di questo tipo, ma è un fungo molto comune in Trentino».
Oltre ad affidarsi al servizio di controllo, esiste un corso di formazione per aspiranti fungaioli.
«Ogni anno organizziamo un ciclo di incontri pensati per chi desidera conoscere meglio il mondo dei funghi e imparare a riconoscerli in sicurezza. Il prossimo corso partirà a ottobre e si terrà tutti i mercoledì del mese nella sede di via del Torrione a Trento, dalle 20.30 alle 22.30. Si tratta di un percorso aperto a tutti, gratuito per i soci del gruppo e con un piccolo contributo per chi non è iscritto, che prevede sia delle lezioni pratiche, sia lezioni teoriche di biologia, morfologia e tossicologia dei funghi».
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