Economia

lunedì 29 Dicembre, 2025

Commercio online, Paissan: «Il futuro dipende dalla multicanalità e da politiche di supporto»

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Il presidente di Confesercenti: «Non siamo di fronte alla sconfitta della vendita al dettaglio, ma le abitudini di consumo stanno cambiando e dobbiamo tutelare la competitività»

L’espansione del commercio online non può essere fermata, ma difendere i negozi di prossimità non significa essere nostalgici e guardare al passato, bensì trovare la ricetta giusta che consenta ai piccoli esercenti di continuare a svolgere la propria attività – e il proprio ruolo di presidio sociale – adeguandosi alle trasformazioni portate dalla digitalizzazione. Per farlo servono scelte politiche a sostegno degli imprenditori locali. In questa direzione vanno le parole del presidente di Confesercenti del Trentino, Mauro Paissan: «I dati diffusi dalla Cgia di Mestre collocano la Provincia Autonoma di Trento al primo posto in Italia per ricorso all’e-commerce – osserva – il 49,2% dei residenti ha effettuato almeno un acquisto online negli ultimi dodici mesi. Ma lo stesso studio richiama un elemento che non può essere ignorato: circa il 90% delle vendite al dettaglio avviene ancora nei negozi fisici».

Ed è da qui, secondo Paissan, che bisogna partire per leggere correttamente questo primato. «Non siamo di fronte alla sconfitta del commercio di prossimità – afferma il presidente – Siamo davanti a un cambio strutturale delle abitudini di consumo. Le persone cercano comodità, assortimento, rapidità, possibilità di confronto. E lo fanno anche, e forse soprattutto, in territori come il Trentino, dove redditi, competenze digitali e connettività sono mediamente più elevati e la domanda è naturalmente più orientata alla multicanalità». Il punto centrale, per Confesercenti, è un altro: «Se quasi un trentino su due acquista online, allora il tema non è difendere il passato, ma mettere le imprese locali nelle condizioni di competere ad armi pari, senza retorica e senza nostalgia». Anche perché i numeri parlano chiaro: tra il 2019 e il 2024 l’e-commerce è cresciuto di oltre il 70%, mentre il commercio tradizionale ha registrato dinamiche molto più lente.

Da qui discendono alcune conseguenze concrete per il Trentino. «La prima è l’omnicanalità, che deve diventare una priorità reale: non basta “esserci” online. Serve integrazione tra negozio fisico e presenza digitale, tra vetrina, prenotazione, ritiro, consegna e assistenza post-vendita. La seconda riguarda regole e fiscalità eque. Se il mercato si sposta sempre più sulle piattaforme, la concorrenza deve essere corretta, trasparente, con controlli efficaci e parità di oneri per tutti». La terza, forse la più sottovalutata, è il valore sociale del negozio: «Il commercio di prossimità è presidio dei quartieri, sicurezza urbana, relazione, servizio quotidiano – incalza Paissan – Se vogliamo centri vivi e comunità coese, il negozio fisico va sostenuto con politiche urbane e territoriali coerenti. Confesercenti del Trentino è pronta a fare, anche insieme alle altre associazioni trentine, la sua parte, investendo sul supporto ai propri associati,  con formazione digitale, accompagnamento all’innovazione, alleanze logistiche locali e progetti di rete». Ma, conclude il presidente «serve anche una scelta pubblica chiara: difendere la prossimità non significa proteggere il passato, significa rendere competitivo il futuro dell’intero territorio e contribuisce a rendere maggiormente accogliente, per tutti, il Trentino»