I concerti

venerdì 26 Dicembre, 2025

Il Concerto di Capodanno dell’Orchestra Haydn: mini tour in otto diverse località del Trentino Alto-Adige nel segno del valzer

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Per l’occasione salirà sul podio dell’Orchestra Haydn il direttore principale Alessandro Bonato, considerato uno dei più interessanti giovani direttori italiani
Da lunedì 29 dicembre 2025 a lunedì 5 gennaio 2026, l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento accompagnerà l’arrivo del Nuovo Anno al ritmo dei più celebri e amati Valzer viennesi della dinastia Strauss che, con le loro sonorità, animeranno il tradizionale Concerto di Capodanno. Un evento particolarmente atteso, che per questa edizione si terrà in ben otto località del Trentino Alto-Adige, con un fitto calendario che verrà inaugurato lunedì 29 dicembre alle ore 20.30 al Teatro Zandonai di Rovereto. I festeggiamenti proseguiranno martedì 30 dicembre alle ore 20.00 presso la Sala Mahler di Dobbiacomercoledì 31 dicembre alle ore 18.30 all’Auditorium di Trentogiovedì 1 gennaio 2026 alle ore 17.00 al Kursaal di Merano, venerdì 2 gennaio alle ore 20.00 all’Auditorium di Bolzanosabato 3 gennaio alle ore 21.00 al Palafiemme di Cavalesedomenica 4 gennaio alle ore 21.00 al Paladolomiti di Pinzolo e lunedì 5 gennaio alle ore 18.00 al Forum di Bressanone dove si concluderà la ricca settimana musicale.
Il programma, gioioso e vivace, accoglierà composizioni della dinastia Strauss: Johann padre e figlio, insieme a quelle del fratello Joseph Strauss. L’Orchestra Haydn diretta da Alessandro Bonato, suo Direttore principale, sancirà così l’omaggio a Johann Strauss Jr, del quale nel 2025 il mondo musicale ha ricordato il 200° compleanno del re delle danze e dell’Operetta.
«Il concerto di Capodanno ha origini storiche importanti – afferma Alessandro Bonato, Direttore principale dell’Orchestra Haydn – e la danza, con la relativa musica da ballo, è sempre stata fondamentale nello sviluppo della società. Con le etichette rigide del passato, il ballo era un modo per concedersi uno svago, una divagazione: si poteva avvicinare una persona per scambiare qualche parola passando inosservati. E poi si entrava in società, ci si faceva vedere e riconoscere. Tutto questo, oggigiorno, è lontano dal nostro mondo, ma il significato di questa musica rimane quello di unire nella leggerezza e nella spensieratezza.
È per questo motivo che si pensa, erroneamente, a questo repertorio come musica da intrattenimento o da sottofondo. In realtà è un trattato di invenzione melodica, di prodezza armonica, di conoscenza strumentale e orchestrale. Leggera sì, ma quella leggerezza nobile e suadente. É come il meraviglioso librarsi nell’aria di una farfalla. Questa musica solleva lo spirito e coccola l’anima, diverte e conforta e, in questo momento storico, ne abbiamo un gran bisogno».
Come nella Parigi di Offenbach, anche a Vienna la civiltà dell’intrattenimento leggero, voce di un insopprimibile desiderio di evasione, già alimentata da Johann Strauss padre, conosce uno sviluppo prodigioso. Repertorio originariamente da suonarsi nelle bettole, con la generazione di Strauss conquistò i saloni delle feste e persino la Corte imperiale, conferendo a quel repertorio la dignità artistica di composizioni sinfoniche degne d’una sala da concerto. Un’operazione che conobbe un inarrestabile successo in giro per il mondo, e che gli valse il nomignolo di “re del valzer”.
Il concerto sarà imperniato proprio su tre Valzer importanti: Frühlingsstimmen op. 410 (Voci di primavera), commissionato come Valzer vocale dal soprano Bianca Bianchi che l’interpretò con esito trionfale a Vienna il 1° marzo 1883. Nella versione strumentale, nulla perde dell’impeto irresistibile della sua invenzione melodica. Il concerto ospiterà anche la Polka française Feuerfest! (Festa del fuoco, 1869), di Josef Strauss, fratello minore con cui il re del valzer collaborò a lungo insieme. Seguirà Tritsch-Tratsch- Polka op. 214, dal passo spedito e determinato, insieme ad altre tre Polke: Annen-Polka op. 117, miracolo di eleganza e semplicità, Bauern-Polka op. 276 (Polka contadina), leggera e spiritosa, oltre a Unter Donner und Blitz op. 324 (Tra tuoni e fulmini), dal passo rapido e dall’eloquio arguto.
Quella tratta da Die Fledermaus (Il pipistrello) è l’Ouverture dell’operetta forse più celebre tra le quindici composte da Strauss jr., caratterizzata da prorompente vitalità. L’invenzione tematica è presa in prestito dal teatro d’opera o da musica celebre preesistente, proposta in un pot-pourri coloratissimo, piacevole per la memoria che ritorna così a spettacoli visti in scena. Tra ritmi vivaci e melodie ammiccanti, si ascolterà anche la Quadrille op. 363, sempre tratta da Il pipistrello, oltre a Künstler-Quadrille op. 201 (Quadriglia degli artisti), che ‘saccheggia’ successi scenici o sinfonici tratti da Mendelssohn a Mozart, da Weber a Paganini, ingaggiando l’ascoltatore in un quiz senza tregua. Infine, risuonerà la Quadriglia tratta dal verdiano Ballo in maschera op. 272, incardinata sui moderni ritmi indiavolati della Parigi secondo Impero.
Al cuore del programma campeggerà un secondo, ampio Valzer, Künstlerleben op. 316 (Vita d’artista), perfettamente coevo del celebre Sul bel Danubio blu, sintesi prodigiosa di dolcezza, sensualità ed energia. Alla civiltà musicale ungherese, rimanda invece la pagina più recente tra quelle proposte, la Czarda op. 441 dall’opera Ritter Pazman (Il cavalier Pazman), andata in scena all’Opera di Corte di Vienna il 1° gennaio 1892.