L'intervista
mercoledì 24 Dicembre, 2025
Il Natale di Riccardo Sbertoli, capitano dell’Itas: «Sotto l’albero la laurea in economia. E fra qualche mese finalmente mi sposo»
di Lorenzo Ciola
«Un augurio? Il razzismo fuori dai palazzetti. Quello che è successo ad Adhu Malual non deve ripetersi»
«Giocheremo il 26 e poi ancora il 29, quindi a Natale saremo in palestra, anche se ci hanno lasciato liberi il tardo pomeriggio di oggi e la mattina di domani. Ma questa è sempre stata la mia festa preferita». Riccardo Sbertoli, palleggiatore campione del mondo con la nazionale e capitano dell’Itas non nasconde che anche per lui sta per arrivare un giorno speciale. La pallavolo si è presa spazio pure in questa occasione ma resta il senso dell’attesa.
Quale è il suo ricordo del Natale senza pallavolo?
«Da bambino aspettavo questo momento per i regali, i giochi, il ritrovo con i cugini. Ma anche adesso mi piace vivere questa atmosfera, la ricerca di un dono per qualcuno. La fortuna è che, essendo io e la mia compagna di Milano, possiamo trascorrere qui la prossima serata insieme ai nostri genitori e alle rispettive sorelle. Tra l’altro, i genitori della mia compagna hanno anche una casa in val Campelle».
Oggi come vive queste giornate di festa?
«In questa occasione il bello sono sì le luci e gli addobbi, ma quello che conta davvero è unire la famiglia. Non capita mai».
Un anno fa avrebbe chiesto di portare sotto l’albero lo scudetto con l’Itas e il titolo mondiale con la nazionale?
«Beh, direi che siamo andati oltre le più rosee aspettative».
E quest’anno cosa chiede a Babbo Natale?
«Sportivamente di continuare e finire alla grande la stagione con Trento, una città che sento casa mia e alla quale vorrei davvero regalare le soddisfazioni che meritano i cittadini e i tifosi. Poi con la nazionale abbiamo davanti un campionato europeo da giocare in casa».
E per lei cosa vorrebbe trovare sotto l’albero?
«A marzo mi laureerò in economia e amministrazione d’impresa all’Università Bicocca. Poi, il 30 maggio, ci sarà un’altra tappa: mi sposo. Ma ci sarebbe anche un augurio per lo sport».
Cioè?
«Occorre portare sensibilità, coerenza rispetto ad alcuni valori fondamentali, sopperire alla mancanza di rispetto. Mi riferisco a quanto accaduto in questi giorni, con una giocatrice nel giro della nazionale (Adhu Malual a Pinerolo, ndr) presa di mira dai tifosi per il colore della pelle. Queste cose non devono entrare mai più nei palazzetti».
Un augurio per la Trentino Volley?
«L’augurio è di proseguire il percorso virtuoso che continua da anni, con lo stile che ho sempre vissuto da quando sono a Trento, con il rispetto dei valori dello sport, degli avversari e dell’inclusione di tutte le persone. Tutte cose che mi rendono contento per quello che faccio qui».
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