La rubrica
giovedì 18 Dicembre, 2025
Musica Gospel, classici natalizi, danza e spettacoli: tutti gli appuntamenti del weekend in Trentino
di Jessica Pellegrino
Cosa fare nel fine settimana prima di Natale
L’atmosfera natalizia è pronta a diffondersi in Trentino durante questo finesettimana nei teatri e nei borghi della provincia.
Si va dalla danza ai concerti passando per gli spettacoli teatrali.
Partiamo da Rovereto dove, venerdì alle 20:30, il palco dello Zandonai ospita il cantante gospel, compositore e attore di musical Cedric Shannon Rives. L’artista è infatti pronto per una nuova tappa del tour in Italia con il suo nuovo gruppo “The Unlimited Praise Gospel Singers”, gruppo di talenti del calibro di Cedric, provenienti da diverse parti degli Stati Uniti, dalle straordinarie doti vocali e grande carica umana.
Per Natale all’Auditorium S. Chiara arriva l’icona dei balletti classici natalizi: “Lo Schiaccianoci”. Largo infatti ad una doppia replica, alle 16:30 e alle 20:30, che vede esibirsi un cast di stelle del balletto della compagnia Russian Classical Ballet – Balletto di Mosca. Gli artisti, nei due atti in cui si snoda la pièce, sono pronti a trasportare il pubblico nel Regno dei Dolciumi.
Il METS – Museo Etnografico Trentino San Michele accoglie il Natale con un appuntamento musicale di grande suggestione: “Il Natale dell’ANIMA”, in programma sabato 20 dicembre 2025 alle ore 17:30, nella cornice unica del Museo. La serata propone un viaggio sonoro grazie alle musiche di Arcangelo Corelli, Wolfgang Amadeus Mozart e a brani natalizi della tradizione, interpretati dal Quartetto Moody, composto dai violinisti Mattia Tonon e Ilaria Zanella, la violista Lucia Zigoni e la violoncellista Erica Scapin. A tessere il filo narrativo della serata sarà Giovanni Costantini, violoncellista, direttore d’orchestra e direttore artistico che accompagnerà il pubblico in questo percorso musicale e culturale aprendo la ritualità del concerto.
Non solo Natale però, in scena, sul palco del Teatro Sociale, fino a domenica, c’è “Il gabbiano” di Anton Čechov. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile del Veneto-Teatro Nazionale, vede in scena Filippo Dini (nella doppia veste di regista e interprete) e Giuliana De Sio. La pièce è in replica giovedì e venerdì alle 20:30, sabato alle 18 e domenica alle 16. Ad anticipare l’evento di venerdì, alle 17:30 c’è il Foyer del Teatro, con la prof.ssa Adalgisa Mingati (Università di Trento) pronta ad incontrare il cast dello spettacolo. Inoltre, lo spettacolo di sabato è accessibile anche a persone sorde, cieche e ipovedenti grazie alla presenza di un servizio di interpretariato LIS e ad una sottotitolazione in italiano. La storia de “Il gabbiano” è molto nota e sembra voler rappresentare una metafora di tutta l’umanità: come in un esperimento, mette insieme dieci esseri che, se inseriti nello stesso ambiente vitale, se fatti interagire, non potranno far altro che soccombere e fallire nei loro intenti. Un testo immortale, la cui bruciante contemporaneità sta proprio nella descrizione di una “umanità alla fine”, di una società sull’orlo del baratro.
Al Teatro Comunale di Bolzano, sabato e domenica, l’appuntamento è invece con Stefano Massini in “Donald”. Dopo i successi nei teatri di tutto il mondo con “Lehman Trilogy” e “Manhattan Project”, Massini torna a occuparsi di un’epica americana concentrandosi sull’irresistibile ascesa del miliardario newyorkese, fino alla sua prima elezione alla Casa Bianca. Ecco allora prendere forma sul palco la genesi incredibile di un leader che si è proiettato laddove nessun altro, riscrivendosi addosso le regole dell’economia, della finanza, della politica e perfino della civiltà. Lo spettacolo è in replica sabato alle 19 e domenica alle 16.
Spazio anche al Circuito danza Trentino Alto-Adige. In calendario, venerdì alle 20:45 all’Auditorium Melotti di Rovereto c’è “Venere Vs Adone”. Enzo Cosimi, coreografo fra i più rilevanti della scena contemporanea italiana, torna a far parlare l’immaginario queer che da sempre attraversa la sua poetica con uno spettacolo ispirato da uno dei testi shakespeariani meno conosciuti: Venere e Adone. Il poema del Bardo viene da lui attraversato con uno sguardo radicale e contemporaneo con al centro la tensione tra due figure mitiche: Adone, corpo iperfit e distante, simbolo di una mascolinità ossessionata dall’apparenza; Venere, travolta dal desiderio, figura barocca di un’emotività estrema. I corpi in scena dei pregnanti interpreti Alice Raffaelli e Leonardo Rosadini si trasformano, esondano, si ibridano, rifiutando ogni norma. Il lavoro intreccia linguaggi visivi, suono e drammaturgia per evocare un amore ferale, non corrisposto, dove eros e morte si rincorrono. Tra suggestioni barocche e pop, Warhol e Marlene Dumas, Venere vs Adone è un rituale visionario e perturbante, una critica alla norma che qui diventa materia viva.
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