Trento

mercoledì 3 Dicembre, 2025

Ex Bellesini, bagarre in consiglio comunale. Il consigliere Voyat (FdI): «A Cristo Re c’è una moschea occulta, siamo stufi di vedere la gente con il culo per aria»

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Dura la reazione della maggioranza. La presidente Zanetti: «Attacco alla libertà religiosa»

Le minoranze in Consiglio comunale attaccano il progetto ex Bellesini. Ma il consigliere di Fratelli d’Italia Alex Voyat va oltre: parlando di una «moschea occulta in piazza Cantore» afferma «siamo stufi di vederli col culo per aria a pregare». Espressione ripetuta per due volte alla richiesta della presidente Silvia Zanetti di rettificare la propria dichiarazione. Queste parole, sottolineano in una nota i consiglieri e le consigliere di maggioranza, «non sono soltanto una mancanza di rispetto: sono un attacco diretto alla libertà religiosa e alla dignità delle persone». «Da consigliere, consigliere di origine albanese, e musulmano, mi sono sentito offeso» dice il consigliere di Insieme per Trento Xheik Shero.

L’ostello
Il dibattito in Consiglio si è concentrato sulla delibera di progettazione della nuova struttura per la socialità che si realizzerà con la riqualificazione dell’ala sud della ex scuola di via Stoppani, che ospiterà all’ultimo dei quattro piani l’ostello dei lavoratori, per un’opera che prevede anche uffici delle circoscrizioni, spazi condivisi, una cucina e l’alloggio del custode. Molto dure le opposizioni, in primo luogo per l’importo di spesa – oltre 6 milioni di euro – e poi per il numero di posti letto, 16 suddivisi in 8 stanze. Giulia Bortolotti (Onda) ha chiesto di fermare la delibera: «Come si fa a chiamare ostello dei lavoratori una struttura che ospita sale, uffici per le circoscrizioni, una sala per il vigile di quartiere e solo 16 posti letto? E poi sono queste le priorità? Avevamo davvero bisogno di una sala con cucina?». Da Fdi Marco Sembenotti ha espresso perplessità per «elementi evidenti di sproporzione tecnica. Un documento lacunoso su tutto: manca l’analisi sul flusso del traffico. Il costo è sproporzionato, si parla di 2700-2900 euro a metro quadrato, oltre qualsiasi standard, specie per un edificio degli anni Cinquanta».
Di parere opposto Silvia Franceschini (Pd), che racconta l’emozione per un progetto che ha visto nascere coinvolgendo la circoscrizione e che risponde alle esigenze di un quartiere come Cristo Re in cui sono in aumento i nuclei di persone sole: importante quindi avere uno spazio di comunità aperto alla cittadinanza. La collega Francesca Fiori ha parlato di un progetto con una visione che va oltre: «16 posti sono pochi, ma crearne troppi lo farebbe diventare un ghetto: l’importante è che l’ostello sarà messo all’interno di una cornice più ampia». Renato Tomasi, ex Campobase ora passato al gruppo misto, non risparmia le critiche: «Oltre all’esiguo numero di posti letto per i lavoratori, mi fa male l’aspetto umano: è stato spiegato che le stanze saranno da due posti in modo che le persone non si trovino troppo bene. Non dobbiamo dare elemosina, sono persone, con una dignità. Mi sembra un’idea partita bene e un progetto finito male».

«Parole offensive»
Sul fronte Lega, Loris Ioriatti si è detto totalmente favorevole alla realizzazione di un ostello ma ha parlato di un’occasione sprecata per fare qualcosa di meglio, e ha chiesto di non dimenticare i problemi legati alla sicurezza, anche con riferimento alla convivenza all’interno dell’edificio. Devid Moranduzzo ha chiesto di pensare anche alle esigenze delle famiglie che non riescono a pagare un alloggio. Pino Urbani (FdI) ha portato l’attenzione sul quartiere all’interno del quale si sta realizzando il progetto: «È un luogo che sta cambiando, in cui c’è una moschea, anche se non lo chiamiamo così. Qualcosa sta accadendo nel tessuto sociale nel quartiere». è a questo punto che la discussione è degenerata a seguito della dichiarazione con parole pesanti ed offensive da parte di Voyat. In replica, l’assessora Gianna Frizzera ha ribadito che la delibera concerne un documento per la riqualificazione di una sola ala. «Lo facciamo perché mancano le risorse, ma anche per capire quali saranno le esigenze del territorio e casomai si investirà per ulteriori posti». In un finale di serata di «nervosismo serpeggiante», come lo ha definito Claudio Geat, tra opposizione e maggioranza e tra componenti della minoranza, la delibera è stata approvata con 25 voti favorevoli, 9 contrari e 3 astenuti.