Trentino

giovedì 20 Novembre, 2025

Accusato di molestare le due nipotine, nonno finisce in carcere. Lui davanti al giudice: «Non è vero niente»

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La denuncia scattata dopo che una delle due cuginette si è confidata con un educatore

Le accuse che gli vengono rivolte e che lo hanno portato in carcere da lunedì pesano come un macigno ma il nonno sessantenne, comparso ieri davanti al giudice, in videocollegamento dal penitenziario di Spini di Gardolo, ha negato con forza ogni contestazione: «Non ho toccato il seno alla nipotina più piccola quando aveva nove anni e non è nemmeno vero che più di recente mi sono mostrato all’altra nipote di 15 anni mentre mi masturbavo. Non è successo niente di tutto ciò» sarebbe stata la difesa dello straniero residente in Trentino nel corso dell’interrogatorio di garanzia di ieri, davanti al giudice per le indagini preliminari Gianmarco Giua che aveva firmato per lui l’ordinanza di custodia cautelare. Quella che lo ha portato in carcere.

Le contestazioni
Due gli episodi scabrosi di cui l’uomo si trova a rispondere. E altrettante le ipotesi di reato. E cioè quella di violenza sessuale su minore, aggravata dal fatto che i presunti palpeggiamenti al petto, quattro anni or sono, sarebbero stati fatti sulla nipote che al tempo non aveva ancora compiuto i dieci anni d’età. E, nel secondo caso, per l’ipotesi di corruzione di minore, per gli atti sessuali che a settembre avrebbe messo in atto in presenza della più grande, di 15 anni.
Per entrambe le ipotesi è stata contestata anche l’aggravante del rapporto di parentela dell’uomo con le due cuginette. Accuse, queste, per le quali l’uomo, incensurato, rischia una condanna ad almeno quattro anni di reclusione, anche considerando lo sconto previsto da riti alternativi.
L’avvocato Paolo Mazzoni al momento non ha avanzato richiesta di arresti domiciliari per il suo cliente visto che questi vive nello stesso contesto familiare di una delle due minori, cuginette tra loro.
Il difensore ha comunque fatto presente che l’uomo ha problemi di salute e sarebbe opportuno trasferirlo in una struttura.

La confessione
L’indagine della Procura, scattata come «Codice rosso», quindi con una via preferenziale e più veloce a tutela delle presunte parti offese, ha preso il via dopo che la 15enne, nelle scorse settimane, aveva confidato agli educatori di un centro che frequenta quanto il nonno avrebbe osato farle. A dire della ragazzina l’uomo a settembre si sarebbe mostrato a lei con i pantaloni abbassati, mentre si toccava. La stessa adolescente ha raccontato anche cos’altro avrebbe fatto il nonno alla cuginetta 13enne, nel 2021. Inevitabile la segnalazione ai servizi sociali, poi arrivata sulla scrivania del pubblico ministero di turno che ha affidato le indagini del caso alla polizia giudiziaria.

«Sono padre padrone»
Secondo quanto trapela sarebbero stati raccolti elementi probatori tali da portare la pm Nadia La Femina a chiedere e ottenere dal giudice un’ordinanza di custodia cautelare per l’indagato.
Il quale però ieri ha respinto le accuse. «Non è vero niente, sono solo bugie — avrebbe detto, dando anche un’ipotetica spiegazione — Io mi occupo spesso dei nipoti e probabilmente non piace loro che io sia un padre padrone ma non mi sono mai spinto a fare cose del genere alle ragazzine».