Enti locali

mercoledì 12 Novembre, 2025

«Prendere o lasciare»: tensione tra Provincia e Comuni sul protocollo di finanza locale

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Al Consiglio delle autonomie clima teso tra Zanotelli e i sindaci: niente aumento del Fondo perequativo, tagli in vista e la clausola “anti-Trento” che divide

Prendere o lasciare. L’assessora provinciale agli Enti locali Giulia Zanotelli sembra si sia presentata al Consiglio delle autonomie (Cal) senza alcuna intenzione di mediare sul Protocollo di finanza locale, quello che assegna di anno in anno le risorse ai Comuni. Chiedendo anche una «resa» in tempi brevi: la firma entro venerdì. «Ma è un patto — hanno fatto notare i sindaci», che dev’essere negoziato. «Non è una ratifica. Noi ci prendiamo il tempo che ci serve».
Se le proposte contenute nella bozza di accordo fossero state generose, nessuno avrebbe detto nulla. Ma c’è più di una criticità sollevata dagli amministratori. La prima, quella che riguarda il Fondo perequativo che va ad aiutare i Comuni in difficoltà economiche. Zanotelli ha subito detto che non aumenterà di un centesimo: 20 milioni, come lo scorso anno. Ma nello stesso anno, in sede di assestamento, la Provincia dovette aggiungere circa 800mila euro perché alcune amministrazioni non riuscivano a chiudere il bilancio. Il nuovo Fondo — sostengono i sindaci — avrebbe dovuto tenerne conto. Ma niente, i soldi in più li mettono i Comuni virtuosi, a partire da Trento e Rovereto: quasi 500mila euro l’uno e 200mila euro l’altro, e poi altri Comuni minori. Cifre che pesano sui bilanci, e non poco. Anche perché — hanno ricordato i sindaci all’assessora provinciale — quelle risorse servono per la spesa corrente, per pagare i servizi, le cooperative che li dispensano. E i costi sono aumentati, ovviamente. Preoccupa, poi, che per gli anni successivi quei 20 milioni sono destinati a diminuire. Le tabelle in mano a Zanotelli dicono questo. Una prospettiva che spaventa molti sindaci.
Ma c’è un altro punto che ha gelato l’assemblea degli amministratori: la norma già ribattezzata «anti-Trento». Il tema è quello della misura prevista nella manovra economica della Provincia sull’abbattimento delle rette degli asili. «Noi, in assenza di interventi provinciali — ha ricordato anche ieri Franco Ianeselli — abbiamo provveduto ad abbassare le rette. Ora la Provincia paga alle famiglie la differenza, e ci perdiamo noi. Tanto». Se lo avesse saputo, quelle rette non le avrebbe abbassate. Ma nemmeno potrà più abbassarle, perché è su questo che si inserisce la clausola «anti-Trento». Nel protocollo, infatti, è messo per iscritto: «Chi ha abbassato le tariffe non potrà rialzarle». La reazione di Trento è feroce: «Una beffa nei confronti di una città che si è comportata in modo virtuoso, che si è assunta l’onere di aiutare le famiglie».
Ma anche gli altri sindaci, riguardo alla misura sulle rette degli asili, hanno espresso le loro riserve. «La tariffa è comunale, e le famiglie continueranno a pagarla. Poi la Provincia le rimborserà. Sarebbe meglio che quelle risorse arrivassero ai Comuni, per abbassare le tariffe a monte». Anche per non far sembrare che i Comuni sono quelli che fanno cassa, mentre è la Provincia che fa gli sconti.
Il clima, in ogni caso, era teso ieri al Cal. E anche il presidente Michele Cereghini non ha potuto mediare più di tanto. «Ci prenderemo il nostro tempo», ha però dichiarato di fronte alle insistenze dell’assessora che chiedeva la firma entro venerdì di un protocollo che è stato vissuto dai più come un’imposizione.