- Imputazione coatta di Maurizio Fugatti, da formalizzare entro dieci giorni da parte della Procura;
- Iscrizione nel registro degli indagati di due funzionari provinciali coinvolti nell’esecuzione dell’uccisione.
«Vi è già sufficiente base probatoria per ritenere configurabile il reato di uccisione con crudeltà», si legge nell’ordinanza, «per via della sofferenza evitabile inflitta all’animale e per la modalità con la quale l’uccisione è stata perpetrata».
«Un rinvio a giudizio che inizia a fare chiarezza e giustizia per l’orso M90, ucciso con atroci e lunghe sofferenze», commenta Ivana Sandri, etologa e presidente dell’ENPA di Rovereto.
Dello stesso tenore le parole di Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa:
«Questa ordinanza segna un momento storico per la tutela della fauna selvatica in Italia. Per troppo tempo la Provincia di Trento ha deciso con leggerezza la vita e la morte di orsi e lupi, senza rispetto per le leggi nazionali ed europee. Oggi, finalmente, qualcuno è chiamato a risponderne».
Rocchi ha inoltre ringraziato gli avvocati Valentina Stefutti e Rosa Rizzi, insieme ai professori Cristina Cattaneo e Orlando Paciello, che con le loro analisi hanno chiarito come l’uso di proiettili esplodenti di calibro 30.06, senza previa anestesia, abbia causato una morte lenta e dolorosa per l’animale.