La polemica

martedì 4 Novembre, 2025

In Trentino c’è un fronte «anti Rai 3»: la trasmissione sugli orsi manda su tutte le furie Roberto Paccher e il comitato Papi

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L'associazione di Malè si sente anche censurata dal servizio pubblico

Sta nascendo un vero e proprio fronte «anti Rai 3» in Trentino e… c’entrano gli orsi.

Tutto ha inizio Domenica Mattina, con la trasmissione «Mi Manda Raitre», condotta da Federico Ruffo. Il tema, il 2 novembre, era quello dei grandi carnivori. Tra gli ospiti presenti (collegato dal Trentino) c’è Roberto Paccher, presidente del consiglio regionale del Trentino – Alto Adige. Paccher parla per circa un minuto, ma a fine trasmissione esplode sui social:

«Ho partecipato come ospite a un programma fazioso, costruito a tavolino per screditare un territorio e chi lo rappresenta – afferma -. Mi Manda Raitre, condotto da Federico Ruffo, ha dedicato un’ora agli orsi del Trentino trasformandola in un processo mediatico, in cui si è dato spazio a testimonianze anonime e a personaggi mascherati e con voce modificata che hanno lanciato accuse pesanti, senza fornire prove e con il linguaggio e i toni che si usano per ben altri reati e in tutt’altri contesti — penso alla criminalità organizzata, non certo alla gestione della fauna alpina.
In un’ora di trasmissione sono stato fatto intervenire per meno di un minuto: giusto il tempo di ricordare che l’amministrazione Fugatti ha dovuto mettere mano a un progetto che non doveva mai arrivare a quelle dimensioni. Lo ha trovato e non lo ha voluto. Noto inoltre che nel programma si sono mostrate immagini di orsi in cattività accompagnate da musiche tristi, come se si parlasse di vittime indifese. Forse non è il modo corretto di rappresentare predatori che hanno creato danni, paura e persino provocato la morte di una persona.
Solo quest’anno la Provincia ha investito 4,3 milioni di euro per cassonetti anti-orso e per un’importante campagna di comunicazione sul territorio. C’è un tema di informazione e prevenzione, ma anche un tema di sicurezza: gli orsi problematici o pericolosi vanno abbattuti, perché la tutela della vita umana viene prima di tutto.
È un modo di fare informazione, quello visto su Rai 3, che non possiamo accettare. Come trentino e come rappresentante delle istituzioni, non ritengo giusto che il servizio pubblico, finanziato con risorse dei cittadini, venga utilizzato per confezionare servizi infamanti e parziali.
Per questo mi rivolgerò alla Commissione di Vigilanza della Rai, affinché valuti la correttezza di quanto andato in onda e metta fine a un uso distorto del mezzo pubblico. Il Trentino e i trentini non meritano questo trattamento».

L’accusa è chiara: ci sarebbe stato un trattamento ideologico su un tema che, in Trentino, è sentitissimo.

A due giorni di distanza, è il comitato Papi a intervenire sul tema: anche questa realtà, che prende il nome da Andrea Papi, vittima di Jj4, si sarebbe sentita censurata.

«Lo scorso 30 ottobre – scrive il Comitato ha tenuto una conferenza stampa a Trento presso il palazzo della Regione ( i rappresentanti si recano a Trento dalla Valle di Sole a proprie spese per rendere più agevole l’attività dei mezzi d’informazione) per dare conto della partecipazione ad un importante simposio europeo tenutosi in Francia nella Regione dell’Ariège nel quale si è trattato con ben 8 paesi la problematica condivisa della presenza di orsi e lupi in aree montane e non solo, che mettono a rischio la sicurezza e la libertà delle persone oltre che gli ingentissimi danni alle economie locali di tipo tradizionale ma anche le nuove economie turistiche. La redazione del TGR – Trentino Alto Adige è stata l’unica testata a non essere presente e a non dare alcuna informazione a riguardo, nonostante sia stata fornita la documentazione relativa.Noi riteniamo che, in presenza del risultato raggiunto, fino ad ora, con le consultazioni popolari con le quali hanno chiaramente espresso le loro posizioni e il loro interesse all’argomento oltre 40.000 persone in 5 Comunità di Valle , la notizia avesse un chiaro interesse per la nostra provincia e quindi, il servizio pubblico d’ informazione non la poteva censurare, come ha fatto»

Sempre su Mi Manda Raitre è comparso in uno spezzone, anche il comitato Papi. Ma, come per Paccher, non è stato gradito il risultato

«La posizione del Comitato , rappresentato dal Presidente Cristoforetti e da altre 25 persone è stata banalizzata estrapolando una minuscola parte rispetto ad una registrazione che è durata più di 3 ore nella quale sono state portate importanti motivazioni volte a richiedere la modifica delle attuali normative che tutelano gli orsi e non le persone .

E’ certamente giunto il tempo per i cittadini e contribuenti – la conclusione di capire cosa significa pagare un canone per fruire di un servizio pubblico».