Vallagarina e Garda Trentino
lunedì 27 Ottobre, 2025
È un caso la scelta del comune di Mori di confluire nell’azienda di promozione turistica Garda Dolomiti: coro di no dagli albergatori ed esercenti della Busa
di Giacomo Polli
L'allargamento al centro della Vallagarina farebbe «perdere di efficacia l'attività di promozione»
Le categorie economiche dell’Alto Garda, Confcommercio, Unat e Asat, non vogliono che Mori entri a fare parte dell’Apt Garda Dolomiti e tramite un duro comunicato diffuso da Enzo Bassetti (presidente Unat) chiedono alla Provincia di non accogliere la richiesta dell’amministrazione guidata da Mazzucchi. La presa di posizione è chiara e non lascia spazio ad alcuna interpretazione, con le categorie del Garda che sottolineano l’importanza del mantenere una propria identità territoriale, caratteristica che – affermano – sarebbe compromessa nel caso in cui si iniziasse ad accogliere i territori limitrofi, tra cui quello di Mori. «È vero che i comuni di confine, come Mori o Brentonico, condividono con l’Alto Garda alcuni tratti di sentieristica o percorsi naturalistici – spiegano – Tuttavia si tratta di elementi marginali, insufficienti a giustificare un cambio di ambito. Seguendo questa logica, domani potrebbero avanzare richieste analoghe anche altri comuni, da Ala fino a Rovereto, con il rischio evidente di diluire e confondere l’immagine del nostro prodotto turistico. Un continuo allargamento dell’ambito – sottolineano – renderebbe infatti più difficile una gestione coerente e mirata, riducendo l’efficacia delle azioni di promozione e pianificazione».
Secondo i firmatari infatti ogni territorio ha le proprie peculiarità, le proprie vocazioni e bisogni diversi, i quali – precisano – «non possono essere affrontati con strategie a taglia unica. Preoccupa inoltre la prospettiva di dover gestire territori nuovi, con storie, esperienze e livelli di sviluppo turistico molto differenti da quelli dei comuni che oggi costituiscono l’ossatura di Garda Dolomiti. Pensare che il semplice ingresso in un ambito “forte” possa cambiare il destino di una località è un’illusione». Questo perché stando alle parole di Unat, Asat e Confcommercio il turismo nasce da un’offerta solida, coerente e attrattiva e non da un cambio amministrativo. «Garda Dolomiti – spiegano – dispone di un progetto turistico chiaro, condiviso e riconosciuto, frutto di anni di lavoro coordinato tra enti pubblici, operatori e associazioni. Un progetto che non può semplicemente essere esteso ad altri territori senza i necessari presupposti e senza un percorso di sviluppo condiviso». Tra le varie questioni, le categorie del Basso Sarca contestano anche chi permette determinati spostamenti da un Apt all’altra: «Negli ultimi anni l’Azienda per il Turismo Garda Dolomiti – affermano – ha visto il proprio ambito ampliarsi progressivamente, fino a diventare il più esteso della provincia. Questo processo di inclusioni successive desta ora una crescente preoccupazione, non tanto per la singola richiesta del Comune di Mori, quanto per una norma provinciale che consente ai singoli comuni confinanti di cambiare ambito senza limiti né criteri di equilibrio complessivo. Tale possibilità, priva di un indirizzo strategico, rischia di compromettere proprio quell’idea di “prodotto turistico unitario” su cui la legge provinciale aveva fondato la creazione delle Agenzie Territoriali d’Area».
A deludere i firmatari anche il rapporto tra l’Apt del Garda e quella di Rovereto, con quest’ultima che viene criticata: «Dispiace constatare che l’Apt di Rovereto non abbia finora cercato forme di collaborazione o sinergia con Garda Dolomiti per rafforzare insieme il sistema turistico del Trentino meridionale. Un dialogo più aperto tra le due realtà avrebbe potuto portare benefici reciproci, evitando che i comuni cerchino soluzioni individuali spostandosi da un ambito all’altro».
Proprio per questo la richiesta è chiara: «La Provincia non accolga la richiesta del Comune di Mori, né altre eventuali future richieste analoghe, che rischierebbero di compromettere l’equilibrio e la coerenza dell’attuale sistema turistico». Un comunicato che il presidente di Garda Dolomiti, Silvio Rigatti, non ha voluto commentare, limitandosi a ribadire che per l’Apt gardesana cambierebbe poco in quanto si prende già cura dei sentieri di Mori. L’amministrazione di Mori non può quindi fare altro che attendere le scelte della giunta Fugatti.