L'assemblea

giovedì 23 Ottobre, 2025

Crescita, innovazione e internazionalizzazione, Delladio (Confindustria) esorta un piano industriale: «Pronti a discuterne con la Provincia»

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All'assemblea degli industriali il presidente ha esortato la giunta a definire un programma di lunga visione. «Serve un rilancio in Trentino, in Italia e in Europa»

«Siamo pronti a discutere un piano industriale con la Provincia. Chiedo con forza alla giunta e in particolare all’Assessore Spinelli, di destinare risorse a quelle imprese che fanno piani per crescere, innovare e internazionalizzare». Questo l’appello del presidente di Confindustria Trento Lorenzo Delladio a Piazza Dante durante la sua relazione all’assemblea generale dell’associazione di categoria, ieri al Pala Rotari di Mezzocorona. Un assemblea durante la quale Delladio ha ribadito con forza la centralità e il primato del settore industriale all’interno dell’economia trentina. primi tra tutti i settori del Trentino per salari, per welfare aziendale, per innovazione e formazione. Senza dimenticare l’internazionalizzazione, specie oggi con la minaccia dei dazi, su cui il governatore Fugatti ha anticipato un intervento nella prossima finanziaria: «Non mi sorprende, ne stiamo parlando da tempo e stiamo cercando di trovare soluzione con la Provincia, privato e pubblico devono collaborare», il commento di Delladio.

Il presidente, chiarita la centralità dell’industria ha però chiarito anche che «la forza del Trentino sta nell’avere un mix equilibrato di settori, che sono tutti importanti per il contributo che danno all’economia provinciale». Per questo motivo ha proseguito il leader di Confindustria «mi impegnerò a trovare un nuovo luogo in cui tutte le Associazioni possano ritrovarsi e confrontarsi, presentandosi in modo unitario all’esterno e dialogando con la politica come interlocutore unico». Una nuova casa per tutti gli imprenditori trentini, quindi mentre si sta lavorando, insieme al presidente della Camera di Commercio su una riforma della composizione della giunta. Da chiarire se questa nuova casa manterrà il nome di Coordinamento imprenditori o sarà un organismo tutto nuovo.

La relazione di Delladio è stata preceduta da un minuto di silenzio per l’operaio Amir Rucic, morto questa mattina per un incidente sul lavoro alle Acciaierie venete di Borgo: «Dobbiamo impegnarci affinché non accada più», il monito.

C’è stato poi un momento dedicato alla storia di Confindustria che proprio in occasione dell’assemblea di ieri ha celebrato i propri 80 anni, dal 1945 al 2025. Due video con la partecipazione di alcuni past president, da Zomer a Mazzalai, Bonazzi e Manzana, da un lato e di volti noti della politica trentina, da Dellai ad Olivi, Malossini ed altri, hanno ricordato i momenti chiave e il contributo dato dall’industria alla realizzazione di infrastrutture e istituzioni chiave come le centrali idroelettriche, l’Autostrada del Brennero, Fbk e l’Università di Trento. Ma il valore dell’industria è soprattutto attuale: «L’industria offre contratti di lavoro che in 9 casi su 10 sono a tempo indeterminato – incalza Delladio – Le nostre aziende investono sulla formazione dei lavoratori e nel welfare, come previsto dai contratti di primo e secondo livello, già applicati dalle aziende associate al nostro Sistema. per questo non crediamo serva una contrattazione territoriale.

Le imprese fanno la loro parte! Alle istituzioni chiediamo però di aiutarci a creare le condizioni di contesto, a cominciare dal tema della casa». Su quest’ultimo tema, ammette il presidente cominciano a vedersi dei risultati, dai progetti Rival e Riurb alla modifica della legge sulle foresterie. Altro bisognerà fare però e altre sono le richieste degli industriali: «Attrarre nuovi lavoratori, anche stranieri e accoglierli con percorsi efficaci di integrazione, dare protagonismo ai giovani, trovare risposte sul tema energetico per contenere i costi e mantenere la competitività, ma soprattutto «snellire la burocrazia» – e qui il monito ai comuni: «inaccettabile che non si applichino le norme provinciali» – e «promuovere una politica industriale forte», il famoso piano su cui si è pronti a collaborare con la politica. Ma lo sguardo di Confindustria non è solo trentino, bensì anche europeo: «È il momento di rilanciare l’Europa e ribadire la centralità dell’industria nelle politiche comunitarie. Lo hanno detto a vario titolo anche Draghi, Letta e Von der Leyen. Il motore per il futuro dell’Unione deve essere industriale, l’industria deve ridiventare la priorità».