Italia
martedì 14 Ottobre, 2025
Esplosione nel Veronese, arrestato anche il terzo fratello. Già nel 2024 si erano opposti ad uno sgombero minacciando un incendio. «Erano pieni di debiti»
di Redazione
Identificate le tre vittime: Marco Piffari, Valerio da Pra e Davide Bernardello

Marco Piffari, Valerio da Pra e Davide Bernardello, sono questi i nomi delle vittime, tutte e tre carabinieri, dell’esplosione avvenuta nella notte (attorno alle 3.40 di martedì 16 ottobre), a Castel d’Azzano, pochi chilometri a sud di Verona e che ha causato il crollo di un casolare in cui era in corso uno sgombero.
Altri 11 militari, inoltre, hanno riportato ferite per le quali sono stati trasportati in codice rosso – ma non in pericolo di vita – presso quattro ospedali della zona: Borgo Trento, Borgo Roma, Villafranca e Bussolengo. Risultano tre militari illesi. Feriti anche quattro agenti della polizia di Stato.
Gli arresti
È di poco fa (ore 9.20) la notizia dell’arresto del terzo fratello accusato di aver causato l’esplosione. Ora è nota la loro identità: si tratta di Franco, Dino e Maria Luisa Ramponi, cittadini italiani, della zona, che da tempo avevano guai con la giustizia e grossi problemi di debito. La loro situazione è nota nel comune del Veronese: da tempo si attendeva un’operazione della polizia per lo sgombero dello stabile, situato in via San Martino. «Gli occupanti – spiega il sindaco Antonello Panuccio – non volevano lasciare la casa. Il sottotetto era saturo di gas al momento dell’intervento delle forze dell’ordine: probabilmente il tutto era pianificato da giorni». Per il primo cittadino, i Ramponi «non erano soggetti fragili, ma persone in grado di lavorare coinvolte in fatti criminosi e sottoposte a un’esecuzione forzata di recupero del credito”. Il Comune, ha precisato, “era pronto a offrire una sistemazione temporanea, ma c’era un ordine del giudice da rispettare».
Il precedente
Anche nel 2024 i tre fratelli si erano opposti a uno sgombero minacciando di incendiare tutto con la benzina. Anche alla luce di questo precedente, l’operazione di polizia era stata pianificata con molti mezzi e persone. Nella notte sono state impegnaste 25 unità dei vigili del fuoco tra squadre ordinarie, unità cinofile e nuclei USAR (Urban Search and Rescue) per la messa in sicurezza dell’area.
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