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martedì 30 Settembre, 2025
Top Wine 2950, il vino a quota tremila: torna il simposio al Sass Pordoi ed è l’evento enogastronomico più «alto» al mondo
di Redazione
La manifestazione si aprirà venerdì 17 ottobre con una masterclass speciale firmata Cantina Terlano
Il 17 e 18 ottobre il Rifugio Maria, sulla cima del Sass Pordoi, ospiterà la 25ª edizione del Simposio Top Wine 2950, l’evento enogastronomico in quota più alto al mondo. A quasi tremila metri, una ventina di cantine del Trentino-Alto Adige saranno protagoniste insieme a etichette selezionate provenienti da Irpinia, Sicilia e Francia, per un’esperienza che unisce la maestosità delle Dolomiti al piacere del vino.
La manifestazione si aprirà venerdì 17 ottobre con una masterclass speciale firmata Cantina Terlano, guidata dal sommelier e miglior professionista AIS 2017 Roberto Anesi, che accompagnerà i partecipanti in un viaggio attraverso i grandi bianchi altoatesini, dal classico Terlaner al prestigioso Primo. Sabato 18 ottobre sarà invece la giornata clou, con degustazioni libere di vini e proposte gastronomiche in un contesto unico al mondo, sospesi tra le vette dolomitiche.
Tra natura e novità: il Pordoi sorprende ancora
Il fascino del Sass Pordoi non è solo enologico. Dopo il successo del Lunar Tour inaugurato nel 2024, quest’anno gli ospiti potranno ammirare anche il nuovo lago di Pian da Mur, visibile dalla Terrazza delle Dolomiti: un suggestivo specchio d’acqua che arricchisce ulteriormente l’offerta paesaggistica del massiccio.
L’iniziativa è organizzata da Società Incremento Turistico Canazei SpA, in collaborazione con l’Associazione Sommelier Fassa e Fiemme, Cedea Mineral Water, N’Outa Val di Fassa e Trentino Catering.
«In venticinque anni Top Wine è cresciuto fino a diventare un appuntamento capace di richiamare pubblico da tutta Italia e dall’estero – afferma Christian Rabensteiner, della Società Incremento Turistico Canazei SpA –. Non è solo una degustazione in quota, ma un’occasione di incontro tra eccellenze vinicole e appassionati, in un luogo che unisce cultura, ospitalità e natura».
Il sommelier Roberto Anesi aggiunge: «Degustare un vino a quasi tremila metri è un’esperienza che cambia le percezioni. L’altitudine invita a rallentare, osservare il paesaggio e apprezzare il calice con maggiore intensità».
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