La novità

domenica 28 Settembre, 2025

Pergine, al posto della Ceis è in arrivo la Wolf Fenster: lo stabilimento aprirà nel 2026

di

Il sindaco Marco Morelli: «La città deve puntare su tecnologia e piccola industria»

Al posto dell’ex Ceis, la fabbrica di calcestruzzi chiusa nel 2024, è in arrivo un nuovo stabilimento industriale. Si tratta di una succursale della Wolf Fenster, azienda specializzata nella produzione di serramenti con sede a Naz Sciaves, in provincia di Bolzano: sorgerà in un capannone di circa 7mila metri quadri in viale dell’Industria (di fronte al Crm) e sarà adibita alla produzione di vetro a uso proprio della Wolf Fenster.

 

Vetri per serramenti
Nel concreto, i lavori per la riqualificazione del compendio industriale non sono ancora iniziati: intanto, comunque, l’azienda ha acquisito il sedime e comunicato una prima Scia a luglio di quest’anno. Fuori dallo stabilimento, nel piccolo edificio che prima ospitava gli uffici della Ceis è apparso nei giorni scorsi uno striscione che preannuncia l’arrivo della nuova fabbrica e segnala l’inizio della ricerca di nuovo personale. La fabbrica sarà specializzata nella produzione di vetri a tripla camera, che serviranno proprio per i serramenti prodotti dall’azienda negli altri suoi stabilimenti. Una struttura che, pur trovando spazio in un capannone di circa 7mila metri quadri, avrà bisogno di solo 15 dipendenti, visto l’alto livello di automazione utilizzato nel processo produttivo. In totale, l’area acquisita da Wolf Fenster è di 15mila metri quadri ed è classificata come zona di interesse provinciale: è quindi vincolata a tenere una destinazione produttiva.

 

«Puntare su piccole industrie»
Anche se la sistemazione non è ancora iniziata, Wolf Fenster ha già mosso i primi passi e preso contatto con l’amministrazione Perginese. «Abbiamo avuto dei contatti con l’azienda – spiega il sindaco Marco Morelli -. Si tratta di uno stabilimento estremamente moderno, che servirà a produrre i vetri per le loro finestre. Per ora, sono in corso alcune pratiche relative alla sistemazione dei capannoni. Hanno iniziato anche a cercare delle figure molto specializzate come programmatori e manutentori: saranno richiesti una quindicina di professionisti, e da quanto ho capito, saranno selezionati anche sul nostro territorio». La previsione è quella di spostare le macchine produttive all’interno dei capannoni entro la fine dell’anno, e di dare il via ufficiale allo stabilimento attorno all’estate del 2026. Anche se le informazioni sono ancora poche, sembra che si tratti di uno stabilimento specializzato e ad alta tecnologia, un tipo di impresa che il Comune punta ad attirare anche nel corso dei prossimi anni. «È importante parlare di turismo e altri temi – prosegue Morelli – ma in una città come Pergine c’è bisogno anche di un certo fermento in ambito industriale. Chiaramente non vogliamo portare un’acciaieria a Pergine: vogliamo puntare su artigianato e piccola industria green e ad alta tecnologia. Se ci saranno gruppi interessati che hanno a cuore la salute pubblica li accoglieremo volentieri. Uno degli obiettivi che avevano delineato ancora in campagna elettorale è quello di ridurre traffico e pendolarismo verso Trento: è un problema che si risolve anche creando posti di lavori qui a Pergine, e quindi uno dei settori da favorire sarà proprio la piccola industria».

 

Nuova vita per l’ex Ceis
Come anticipato, Wolf Fenster prenderà il posto di un’azienda storica per Pergine, la Ceis Trading Srl, fondata nel 1973 da Giusto Avi. A lui, nel corso degli anni, si sono aggiunti anche i figli Enzo, Lucia e Marco: nel corso della loro attività decennale, gli Avi hanno dato lavoro a 300 persone, producendo nel frattempo oltre 6 milioni di metri quadri di calcestruzzo.
Dopo mezzo secolo di storia, l’azienda ha però chiuso i battenti a gennaio dello scorso anno. La Ceis aveva alzato bandiera bianca per via del mancato ricambio generazionale: i tre titolari avevano ormai superato la soglia dei sessant’anni, mentre nessuno dei loro figli aveva scelto di lavorare nell’azienda di famiglia. Al momento della chiusura la Ceis contava 10 dipendenti, un numero solo poco inferiore a quello ipotizzato per il nuovo stabilimento.