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venerdì 26 Settembre, 2025

Mondiali di ciclismo, ecco come saranno le «piccole olimpiadi del Trentino». Duecento medaglie i palio e gare in tutte le valli

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Il gravel nell'Alto Garda, la mountain bike in val di Sole: tutte le discipline

Il momento è carico di tensione, David Lappartient, presidente dell’Unione ciclistica internazionale (Uci) è sul palco di Kigali, in Rwanda, pronto ad annunciare il Paese che ospiterà i Mondiali del 2031. Le delegazioni dei Paesi candidati ad ospitare il «super» mondiale trattengono il fiato, e tra queste c’è anche quella trentina composta, tra gli altri, dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti e dall’amministratore delegato di Trentino Marketing, Maurizio Rossini. Lappartient ringrazia tutte le delegazioni per l’impegno e le proposte avanzate, poi annuncia che il vincitore sarà svelato da un video. Si spengono le luci e su un grande maxischermo iniziano a scorrere le immagini, bastano pochi secondi a capire che si tratta del Trentino, quando compare l’inconfondibile silhouette del Nettuno di Piazza Duomo a Trento, seguita dalle Dolomiti, a fugare ogni dubbio è l’immagine successiva, una proiezione ortografica del territorio provinciale su cui campeggia la scritta «Trentino». Rapidamente scorrono le immagini degli Europei di Trento del 2021, la scintilla che ha fatto accendere il sogno di questa candidatura, seguiti dalle gare di Mtb in Val di Sole, altra eccellenza che ha dato corpo al dossier, e dei tanti percorsi per le due ruote nel cuore dei parchi naturali del Trentino, capace negli anni di costruire il suo Dna dedicato alla bici. Al termine del video la delegazione trentina, guidata da Fugatti, sale sul palco, riceve in dono la maglia mondiale che simbolicamente affida al Trentino la competizione. «Siamo pronti a costruire tutti insieme un grande e indimenticabile evento» dice Fugatti in inglese alla platea internazionale di Kigali. La prima parte dell’impresa è quindi compiuta, il Trentino e l’Italia hanno battuto la candidatura della Svizzera aggiundicandosi il «super» mondiale, ora ci sono 6 anni di lavoro per farsi trovare pronti.

Un Mondiale davvero super
Definire quello del 2031 un Super Mondiale di Ciclismo non è un’esagerazione. Nelle due settimane della manifestazione saranno riunite tutte le principali discipline ciclistiche: strada (linea e cronometro), pista, mountain bike (cross country, downhill, marathon), Gravel, Bmx (racing, freestyle flatland, freestyle park), trial, enduro, granfondo, indoor cycling (artistic & cycle ball), cycling E-Sports, pump track e bike polo. Si preannuncia una manifestazione mai vista in termini numerici: è prevista, infatti, la partecipazione di oltre 10 mila atleti impegnati in 20 discipline e più di 200 maglie iridate in palio, tra categorie élite, giovanili, paralimpiche e master, per un totale di oltre 13mila atleti, in rappresentanza di più di 200 nazioni, tra quelli delle squadre nazionali (3.500) e amatori qualificati. Una manifestazione dal rilevo mediatico internazionale, mai vista per dimensioni e varietà, che richiederà uno sforzo organizzativo importante.

Trento, Val di sole e non solo
Da qui a 6 anni molte cose possono cambiare, ma la candidatura del Trentino ha vinto anche perché si è presentata con alcune idee precise su dove svolgere le gare, frutto di una storia e di un’organizzazione già provata. È quindi sulla base di quella organizzazione che si può provare a immaginare dove saranno collocati alcune delle gare del Mondiale. Facile allora pensare alla Val di Sole per quel che riguarda la mountain bike e il downhill, che ospita già le gare di Coppa del mondo. La Val di Fassa si è costruita un’esperienza nella Marathon che proprio lì dovrebbe svolgersi durante i mondiali, insieme anche all’enduro e alla gran fondo. Nel dossier era presente anche il Garda trentino, definito «terra del gravel» e che quindi potrebbe ospitare le gare di questa disciplina in forte ascesa, a metà tra la strada e la mountain bike. Per quel che riguarda le gare su strada, linea e cronometro, il palcoscenico dovrebbe essere quello di Trento che già aveva ospitato con successo le stesse gare durante gli Europei del 2021. Per quel che riguarda invece le gare in pista, per cui serve un Velodromo, la destinazione sarà quello in costruzione a Spresiano, nella vicina provincia di Treviso, l’obiettivo infatti è non costruire opere che rischino di diventare cattedrali nel deserto a causa dello scarso utilizzo. Ma di infrastrutture ne arriveranno, per le altre discipline, come bmx, freestyle e non solo, per cui va trovata una casa. E qui rientra in gioco l’ipotesi «Cittadella del ciclismo» a San Vincenzo. Tra i progetti che potrebbero incrociarsi su Trento c’è anche quello del nuovo Pala-Trento nell’area ex Italcementi che, qualora fosse pronto in tempo, potrebbe diventare un polo strategico importante durante i Mondiali.

«Vetrina importante»
L’aggiudicazione premia un percorso nato ben 4 anni fa, all’indomani degli Europei di ciclismo a Trento. «Eravamo galvanizzati – ricorda Maurizio Rossini – E ci concedemmo per una volta di sognare in grande. Sono contento che lo abbiamo fatto perché ogni tanto i sognatori vengono premiati. Ora bisogna lavorare meglio per costruire un grande evento che sia capace di regalare emozioni e lasciare al Trentino importanti infrastrutture e servizi». «I Super Mondiali comporteranno uno sforzo organizzativo importante – ha detto Fugatti – nell’arco di due settimane ospiteremo tutti i migliori ciclisti impegnati in tutte le principali discipline e assicuriamo sin d’ora che ancora una volta il Trentino saprà farsi trovare pronto e darà prova delle sue competenze e capacità organizzative già mostrate nei numerosi altri appuntamenti sportivi che si svolgono sul nostro territorio». «È una bella notizia per la città – dichiara il sindaco di Trento Franco Ianeselli – un riconoscimento del quale siamo orgogliosi. Trento in questi anni ha investito molto sulla bicicletta, sia in termini di mobilità che di infrastrutture. Essere il capoluogo del territorio che ospiterà una manifestazione così importante da un lato ci fa molto piacere, dall’altro ci stimola a fare ancora meglio: a cominciare dalle opere che saranno necessarie e che è fondamentale siano progettate e collocate fin da subito pensando alla loro fruizione anche dopo i Super Mondiali». «Un evento fondamentale anche in chiave strategica per lo sviluppo della proposta turistica trentina dalla primavera all’autunno sui mercati internazionali – ha osservato Gianni Battaiola, presidente di Trentino Marketing – Le due ruote sono infatti il prodotto turistico emergente che ci permette di proporci ad un target turistico di qualità, per periodi molto interessanti soprattutto per la montagna. Questo straordinario evento accenderà un faro sul trentino». Un faro che, è questo l’obiettivo, si accenderà da domani per non spegnersi più.