Italia
lunedì 22 Settembre, 2025
Ciro Grillo, c’è la sentenza per stupro: 8 anni al figlio del fondatore del M5S, colpevoli anche gli altri imputati
di Redazione
La sentenza è stata emessa dal collegio del tribunale di Tempio Pausania

l collegio del tribunale di Tempio Pausania, presieduto dal giudice Marco Contu, dopo 3 ore di camera di consiglio, ha condannato per violenza sessuale tutti i 4 imputati e ha inflitto 8 anni di reclusione a Ciro Grillo, figlio di Beppe, fondatore del M5s, e a Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, 6 anni e 6 mesi a Francesco Corsiglia.
Tutti gli imputati erano assenti, così come la vittima, la studentessa italo-norvegese di 19 anni, che ha preferito non presenziare alla sentenza.
I fatti su cui si sono dovuti esprimere i giudici risalgono al 17 luglio 2019, nella villa di vacanza della famiglia Grillo in Costa Smeralda. Quella notte, al termine dei festeggiamenti per la laurea di uno dei giovani coinvolti, si sarebbero consumati episodi al centro di una lunga e complessa vicenda giudiziaria.
All’epoca, sia gli imputati sia le presunte vittime avevano 19 anni. Secondo la ricostruzione dell’accusa, una ragazza, Silvia, sarebbe stata prima violentata da Francesco Corsiglia e, successivamente, vittima di una violenza sessuale di gruppo da parte di Ciro Grillo, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. È stata la stessa Silvia a raccontare fin dall’inizio la sua versione dei fatti, confermata più volte nel corso delle indagini.
Parallelamente, la sua amica Roberta ha denunciato un altro episodio: secondo gli inquirenti, tre dei ragazzi (ad eccezione di Corsiglia) avrebbero realizzato foto e un video a sfondo sessuale mentre lei dormiva sul divano. Materiale che sarebbe stato poi recuperato dai dispositivi sequestrati agli imputati. Roberta ha appreso solo in seguito, convocata dagli investigatori, di essere stata coinvolta in quella vicenda a sua insaputa.
Anche in questo caso l’accusa è stata di violenza sessuale di gruppo. Le difese, guidate dagli avvocati dei giovani, hanno sempre respinto con decisione le accuse, sostenendo che i rapporti con Silvia fossero stati consenzienti e mettendo in evidenza presunte contraddizioni e amnesie della ragazza. Tuttavia, tali elementi non sono apparsi sufficienti a minarne la credibilità.
Il processo, con i suoi sviluppi e ribaltamenti, continua a tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica, diventando uno dei casi giudiziari più discussi degli ultimi anni.
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