Sanità

sabato 20 Settembre, 2025

Aumento dei ricoveri, il caso delle malattie respiratorie (+20%). Lo pneumologo Nardelli: «L’influenza pesa moltissimo»

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Il primario di Arco: «Per i pazienti fragili la vaccinazione fa la differenza»

Il Covid c’entra poco, c’entra moltissimo, invece, il know how sviluppato durante la pandemia, che ha migliorato la qualità diagnostica. «Ma soprattutto, a fare la differenza sui ricoveri per malattia è l’età media della popolazione», spiega Romano Nardelli, direttore dell’unità operativa di pneumologia di Arco. Un’inchiesta del T, nel numero di ieri, ha sottolineato come, nell’aumento generico dei ricoveri registrati in particolare negli ultimi anni: 81mila quelli del 2024. A crescere di più, sono quelli, per l’appunto legati alle patologie dell’apparato respiratorio: 6.392. Sono raddoppiati in pochi anni e cresciuti di quasi il 20% in uno, dal 2023 al 2024.

Dottor Nardelli, c’è un motivo?
«Concorrono diversi fattori. Il primo è che abbiamo una capacità diagnostica più affinata, grazie ad esami molecolari. Malattie che prima venivano trattate come infettive ora hanno una diagnosi, più corretta di malattie respiratorie».

Quanto pesa il Covid e il long Covid?
«Poco, soprattutto la seconda patologia ha altri sintomi. Abbiamo inoltre visto che molti pazienti che, tra il 2020 e il 2022 hanno avuto forme gravi, con polmonite interstiziale, si sono ripresi del tutto».

Dunque di che malattie si tratta?
«Un ruolo importante ce l’ha la Bpco, la broncopneumopatia cronica ostruttiva, che viene diagnosticata, prevalentemente nelle persone al di sopra dei 65 anni. C’è poi il virus sinciziale, prevalentemente pediatrico ma che causa problemi anche nei pazienti fragili in età avanzata. E poi c’è l’influenza».

Il vaccino antinfluenzale serve?
«Direi che fa la differenza. I pazienti che vengono ospedalizzati sono quasi tutti non vaccinati. In quelli che, invece, hanno aderito alla campagna, consigliata sopra i 65 anni, possono sviluppare la malattia, ma evitano quasi sempre le complicanze più gravi. È consigliabile anche la vaccinazione antipneumococcica».

Quanto pesa il fattore anagrafico?
«Moltissimo, e lo farà sempre di più. La sanità e la macchina della prevenzione devono tenerne conto».