solidarietà

sabato 20 Settembre, 2025

Trento, un fiume di 1500 persone al corteo per Gaza indetto dalla Cgil

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Hanno partecipato tanti privati cittadini, il sindaco e anche Onda e Rifondazione comunista. Nei prossimi giorni altre manifestazioni

Un fiume di millecinquecento persone ha investito la città per il corteo cittadino promosso dalla Cgil, ieri pomeriggio. Lavoratori, studenti, pensionati che sono affluiti nelle strade per difendere la causa palestinese. Ora lo dice anche una commissione d’inchiesta dell’Onu: quello che succede a Gaza è genocidio. L’orrore, però, è iniziato molto prima e in molti sono scesi in piazza per ribadirlo. Andrea Grosselli, segretario generale della Cgil trentina, afferma: «Fondamentale è la testimonianza delle tante persone che erano in piazza con noi due settimane fa, che erano al corteo di sabato scorso e che stanno tornando in piazza neanche a distanza di una settimana, oggi, dicendo che l’urgenza sta salendo, non sta diminuendo. Essere qua significa chiamare a raccolta tutte le forze democratiche per dire anche al nostro governo, anche alle nostre istituzioni locali che serve un’azione concreta per fermare il genocidio». Si tratta però di un corteo, quello di ieri, che corre in avanti rispetto alle iniziative altresì promosse dalle altre sigle sindacali.

 

Lunedì 22 scioperano Cub, Usb, gli universitari e l’assemblea di solidarietà col la resistenza palestinese. Grosselli, senza cruccio alcuno, giustifica la singolarità della scelta del sindacato: «Le scelte si fanno insieme, quando purtroppo non succede c’è il rischio che ognuno vada per la propria strada. Moltiplicare le iniziative vuol dire dare chiamare a raccolta tutte le persone che vogliono testimoniare la loro vicinanza al popolo palestinese». Mentre il segretario di Usb chiarisce: «Non capisco perché la Cgil abbia fatto questa scelta di anticipare i tempi rispetto allo sciopero del 22. L’impressione è che la partecipazione di lunedì sarà veramente massiccia, migliaia di lavoratori. Non aggregarsi ex post ad uno sciopero già indetto, è scelta politica». Da entrambe le parti, comunque, si dichiara che i sindacati condividono un obiettivo comune.

Nel corteo hanno sfilato anche le istituzioni. Primo fra tutti Franco Ianeselli, che spiega di presenziare in veste di cittadino privato e di Sindaco: «È una mobilitazione che chiama in causa ogni cittadino, nel senso che rimanere in silenzio rispetto a quello che sta avvenendo a Gaza vuol dire dover fare i conti con la propria coscienza. Come amministrazione abbiamo promosso una raccolta firme, organizzato un incontro con padre Patton, quindi c’è anche un impegno in giunta». Poi non mancano i partiti, fra cui AVS, Onda e Rifondazione Comunista. Anche Filippo Degasperi, consigliere provinciale di Onda, partecipa al corteo. È importante «dare un segnale perché, pur nelle differenti letture che si possono dare di questa vicenda, credo sia indubitabile che si sia superata qualsiasi soglia di tollerabilità. È giusto dare il proprio contributo, piccolo, modesto, in modo che ci sia un segnale anche dalle istituzioni, che in una certa misura considero latitanti, a cominciare dall’Unione Europea che non si vede. Anche il governo italiano tende a girarsi dall’altra parte, mentre come Provincia ci siamo mossi, abbiamo anche stanziato delle risorse, vediamo poi se la giunta le utilizza veramente». Immancabile poi la presenza di Rifondazione Comunista. «Noi nel Dna abbiamo la difesa dei popoli oppressi -spiega il segretario Giuliano Pantano- e il popolo palestinese è sicuramente uno dei popoli attualmente più oppressi. Auspicavamo una soluzione diversa, parlo del 1948, quando la soluzione dei due popoli due stati era attuabile, come ora non lo è più. Noi siamo qui come Rifondazione per dimostrare tutta la nostra solidarietà verso il popolo palestinese e nel contempo per condannare l’azione genocidi aria del governo Netanyahu».