La posizione
giovedì 21 Agosto, 2025
Il comitato Andrea Papi: «Potrebbe esserci una correlazione tra la morte del turista e la presenza dell’orso»
di Anna Cordellini
Il comitato Insieme per Andrea Papi esprime dubbi sulla morte di Antonio Cappellini, turista 79enne originario di Cremona, che l’8 agosto è stato ritrovato senza vita in un crepaccio in Val di Sole

Il comitato Insieme per Andrea Papi esprime dubbi sulla morte di Antonio Cappellini, turista 79enne originario di Cremona, che l’8 agosto è stato ritrovato senza vita in un crepaccio in Val di Sole. «Potrebbe esserci una correlazione tra la morte del turista e la presenza dell’orso – ha dichiarato Franca Penasa, coordinatrice dell’attività scientifica del comitato – Siamo convinti che casi come questo, in cui una persona va a funghi e viene poi ritrovata situazioni strane, possano essere ricollegati alla presenza dell’orso. Per questo, in una lettera al presidente della Provincia Maurizio Fugatti abbiamo chiesto se dopo la morte di Antonio Cappellini siano state disposte delle verifiche sulla presenza di orsi nella zona».
Continua così l’attività del comitato nato due anni fa, in seguito alla morte di Andrea Papi causata dall’aggressione dell’orsa Jj4, con l’obiettivo di indagare il popolamento di orsi e lupi in Trentino. Una missione condivisa da 36 mila persone in Trentino che si sono espresse contro la presenza dell’orso. Nonostante ciò il rapporto del comitato con le istituzioni è complicato. «Il presidente della Provincia non ha risposto alla nostra ultima lettera, né ai nostri precedenti appelli. C’è una totale mancanza di una presa di posizione seria da parte della Provincia. Questo è preoccupante per noi e per i cittadini che si sentono abbandonati», ha dichiarato Penasa. Anche il presidente del comitato Pierantonio Cristoforetti ha espresso la sua delusione nei confronti della Provincia: «La Provincia deve prendere seri provvedimenti per la diminuzione dei grandi carnivori sulla base della portanza naturale e sociale del territorio, perché ormai gli orsi hanno raggiunto numeri insostenibili per la sicurezza della popolazione».
La convivenza con i grandi carnivori nelle valli trentine è infatti estremamente complicata. «Riceviamo continue notizie di predazioni, si parla di più di 30 galline sbranate e un cane che è stato recentemente azzannato. A causa di questa situazione diverse persone sono in apprensione per i loro animali. Ma tutto questo passa sotto traccia perché la Provincia non se ne occupa», ha raccontato Penasa. Dal 15 al 21 settembre si terrà una consultazione per la comunità delle Giudicarie, in cui la popolazione sarà chiamata ad esprimersi riguardo alla convivenza con i grandi carnivori. «La realtà delle valli è molto pesante, ci sono malghe che vengono abbandonate e continue aggressioni. È una politica schizofrenica quella di aprire le valli ai turisti quando i pastori locali scappano», ha dichiarato Marco Bossetti, membro del comitato in rappresentanza delle Giudicarie.
«Sempre più persone si stanno accorgendo dell’emergenza in atto. Da ultimo anche Walter Ferrazza, presidente del Parco Adamello Brenta, che in un editoriale sulla rivista del parco ha dichiarato che sono necessari provvedimenti strutturali riguardo alla gestione dei grandi carnivori» ha affermato Cristoforetti. Il presidente ha inoltre dichiarato che il comitato ha recentemente ricevuto l’attenzione di Klaus Zumwinkel, ex presidente delle poste tedesche e assiduo frequentatore del Trentino, che ha offerto un sostegno finanziario importante all’organizzazione.