La decisione

martedì 19 Agosto, 2025

In val di Sole quattromila persone senza acqua potabile

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L'ordinanza emessa dai Comuni di Malè, Caldes, Terzolas e Dimaro-Folgarida. Il consigliere Bezzi: «Situazione precauzionale per la presenza di batteri, ma non grave»

Sono almeno quattro mila i residenti che da ieri in Val di Sole non hanno accesso all’acqua potabile a causa dei batteri presenti nei serbatoi della rete idrica «Centonia». La comunicazione è arrivata nella mattinata di ieri a seguito di un’ordinanza emessa dai Comuni di Malè, Caldes, Terzolas e Dimaro – Folgarida, i quali hanno imposto il divieto di bere l’acqua se non dopo averla fatta bollire.

 

Un provvedimento pubblicato con urgenza da tutti e quattro i territori coinvolti, i quali gestiscono in forma associata l’acquedotto, e che oltre a colpire i residenti colpisce anche tutti i turisti che stanno trascorrendo le vacanze nei territori in questione. A dover sottostare all’obbligo imposto, infatti, sono anche bar, ristoranti e hotel che in questi giorni sono particolarmente affollati: «L’acquedotto di Centonia alimenta buona parte della bassa Valle di Sole – spiega Filippo Bezzi, consigliere delegato all’acquedotto intercomunale per il Comune di Malè – Nella mattinata di ieri abbiamo deciso di emanare l’ordinanza di obbligo di bollitura dopo che le analisi delle acque hanno riscontrato la presenza di batteri sopra la soglia consentita dalla legge. Sono eventi che possono capitare – sottolinea il consigliere del comune solandro – L’acqua percorre diversi chilometri prima di arrivare all’acquedotto e situazioni di questo tipo accadono: non c’è una causa specifica. In realtà quest’anno è andata bene perché è la prima volta che riscontriamo questo problema con l’acquedotto di Centonia. Negli anni passati capitava anche più volte all’anno».

 

Nonostante sia la prima ordinanza dell’anno che riguarda l’acquedotto di Centonia, la settimana scorsa il Comune di Malè era stato costretto a pubblicare un’altra ordinanza – rimasta in vigore fino al 15 agosto – riguardante un serbatoio diverso: «Riguardava solo la frazione di Montés, alimentata da una vasca a parte che serve poche decine di utenze. Ora invece il problema, prendendo in considerazione tutti i comuni coinvolti, colpisce almeno 4000 residenti oltre a tutti i turisti presenti. Abbiamo comunque attivato tutte le misure di sicurezza, con l’ordinanza che rimarrà in vigore fino a quando non avremo i risultati delle nuove analisi». Analisi che saranno fatte nuovamente questa mattina per valutare la situazione e capire, grazie al supporto delle autorità competenti, come agire e nel caso se revocare o meno l’ordinanza. Ciò che è certo è che – come sottolinea Bezzi – «la situazione non è grave, putroppo gli acquedotti non sono perfetti. Ora comunque tanti Comuni, tra cui Malè, stanno realizzando impianti che hanno come obiettivo quello di potabilizzare l’acqua nelle vasche di ogni paese». E sugli interventi futuri: «Sono già stati pensanti una serie di interventi. Nel mondo delle infrastrutture devono essere sempre eseguiti, anno per anno. Ora su Centonia saranno spesi davvero tanti soldi per portarlo a uno stato consono».

 

L’ultima volta, anche se su un’altra rete, il divieto era rimasto in vigore per quattro giorni.