Il lutto

giovedì 7 Agosto, 2025

«Ciao Jasmin, avevi negli occhi un sorriso che rimarrà scalfito nei nostri cuori»

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Oggi il funerale della 12enne di Nomi. Le ex insegnanti: «Brillante, sempre attenta e disponibile verso gli altri»

«Attenta agli altri e sempre disponibile. Il sorriso negli occhi». Il ricordo commosso delle insegnanti delle elementari e medie. Jasmin Bogon se ne è andata. Se ne è andata una stella luminosa di appena dodici anni. Prima la diagnosi e, poi, il ricovero di mesi all’ospedale di Padova. A portarsela via una maledetta malattia. Un male implacabile che è stato più forte della piccola Jasmin. Lei che era vitale, solare, entusiasta della vita, innamorata della scuola dove andava sempre raggiante. Lei che trasmetteva forza e gioia.

 

Il fatto è che ci sono lacrime che pesano più delle altre. Ci sono lacrime che sembrano macigni. Restano dentro, senza rumore, ma scavano. Che lezione severa e dura: imparare la propria finitezza, i limiti, deporre il senso di onnipotenza. Non ci sono sicurezze ne punti di riferimento: la realtà della perdita di Jasmin lo ha mostrato con brutalità. E la sua scomparsa ha fatto piombare la comunità di Nomi nello sconforto. C’è incredulità, tristezza, sgomento. Non solo perché una vita così giovane è stata strappata alla vita, la verità è che la piccola Jasmin era un angioletto che si è fatta ben volere da tutti. Era generosa. Una generosità che stava dando frutti concreti nel volontariato, nelle associazioni giovanili del paese. Infatti, aveva solo dodici anni e già amava partecipare ad ogni iniziativa. In estate trascorreva il tempo nei gruppi estivi e nella colonia di Nomi e non mancava mai nel trascinare i suoi amici e gli educatori in una risata. Era un vulcano. Un vulcano in piena. Incapace di stare ferma contagiava chi le stava vicino in qualche gioco o scherzo.

 

È forse questa la cifra di Jasmin, più di ogni altra. Perché lei era tante cose, come spesso accade a chi è curioso e intelligente insieme. La piccola Jasmin giocava a pallavolo, aveva frequentato le elementari a Nomi e aveva appena finito il primo anno di medie a Villa Lagarina. Insieme a papà Alessandro e mamma Arianna aveva accolto l’iniziativa «pedibus» — quella forma di trasporto scolastico per gli alunni che vengono accompagnati a piedi a scuola dagli adulti— un modo attivo di partecipare alla vita di comunità. I suoi genitori sono anche molto conosciuti in paese: la mamma è un’insegnante, mentre il papà è un piccolo imprenditore nel settore dell’autotrasporto artigiano. In molti stanno piangendo la sua scomparsa, tra questi il mondo della scuola. È proprio l’Istituto comprensivo Villa Lagarina a rompere il silenzio assordante calato in paese dopo aver appreso la tragica notizia della morte di Jasmin. Le sue maestre la ricordano con grande tristezza: «Era brillante, sempre disponibile. Il suo sorriso rimarrà scalfito nei nostri cuori».

 

Quel sorriso era luce. La luce sprigionata dai suoi occhi grandi, azzurri come l’oceano. Così puri, così pieni di speranza, sogni e aspirazioni. Sogni che si sono tristemente interrotti. Oggi saranno in molti a stringersi al dolore di mamma Arianna, papà Alessandro, il fratello Davide e i nonni Mariano e Maria. Il funerale si terrà alle 17 nella chiesa parrocchiale di Nomi. La famiglia chiede di riservare eventuali offerte all’associazione: «Un futuro migliore per Diego», amico di Jasmin.