L'intervento

sabato 19 Luglio, 2025

Mattarella a Rovereto, appello per la pace: «Civili massacrati in coda per acqua e pane, annessioni: Maria Dolens sia monito per l’umanità»

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Il presidente della Repubblica sul Colle di Miravalle per i 100 anni di Maria Dolens. «Un messaggio di dolore attuale che dev'essere di speranza»

L’Inno d’Italia cantato dal piccolo coro ad accogliere il Capo dello Stato, l’intervento della sindaca Giulia Robol, poi l’intensa riflessione di Sergio Mattarella. Un accorato appello alla pace, in un tempo segnato da conflitti che la comunità internazionale osserva inerme ampliando il censimento delle vittime civili. Non menziona Gaza, il presidente della Repubblica, ma i riferimenti sono chiari. Così come chiare sono le parole per l’Ucraina ma, anche, per Hamas.

«Su questo Colle di Miravalle ritroviamo oggi un simbolo, rappresentato dall’intuizione di usare le armi che ebbero ucciso migliaia di persone per trarre un suono di pace e concordia – ha esordito Mattarella a Rovereto, in occasione dei cento anni di Maria Dolens – In questa occasione, i 100 anni di Maria Dolens, questa intuizione dev’essere punto di riferimento».

Specie oggi, in un tempo ammalorato e segnato da conflitti che non trovano soluzione. «In questo momento storico, in pieno contrasto coi desideri e le aspirazioni di pace dell’umanità in ogni continente – ha aggiunto il presidente – riemergono ombre che si pensava non avessero più spazio e presenza». Inevitabile l’elenco, desolante, delle violazioni dei diritti,  dei crimini contro l’umanità. «Chi ritiene di introdurre guerre di annessione territoriale, che pensavamo appartenessero a momenti passati, o chi pensa di ripristinare il dominio del più forte sui più deboli, di poter bombardare civili nelle loro abitazioni – ha detto Mattarella – Assistiamo al massacro di giovani intenti a festeggiare ascoltando musica, non ci si limita più al triste compito di colpire i soldati, si spara e si uccide sui luoghi di preghiera, dove si distribuisce acqua a chi ha sete o pane a chi fame, si colpisce chi soccorre: un contrasto radicale all’umanità e si rischia di introdurre una spirale di odio e contrapposizioni che genera altre violenze».

Di qui il richiamo, attualissimo, alla campana della pace. «Per questo serve un ritorno a Maria Dolens – ha detto – Dobbiamo rilanciare il messaggio che da qui è partito. Una condizione di speranza cui l’umanità aspira e che deve prevalere su quanto registriamo. Quanto avviene disorienta la comunità internazionale e le persone».

 

Dunque un appello alla pace che deve tradursi in azione anziché in litania senza traduzione reale: «I rintocchi di Maria Dolens – ha concluso Mattarella – esprimono un dolore rinnovato, certo, ma anche un messaggio di pace e di speranza».