Sicurezza
sabato 5 Ottobre, 2024
Aggressioni ai medici, più telecamere e un pulsante rosso per le emergenze
di Gabriele Stanga
Il comitato ordine e sicurezza di Trento ha pensato a nuove strategie per la difesa del personale sanitario
Più telecamere e pulsanti di allarme per tutelare il personale sanitario dalle aggressioni. Queste le misure al centro del comitato ordine e sicurezza svoltosi ieri mattina (venerdì 4 ottobre ndr) nella sede del Commissariato del Governo di Trento. A intervenire, il commissario Giuseppe Petronzi, il vicepresidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Trento, Guido Cavagnoli, il Direttore Generale dell’Aspp di Trento ed il neonominato Dirigente del Dipartimento Salute e Politiche Sociali della Provincia di Trento. Durante l’incontro, i rappresentanti del mondo sanitario, hanno segnalato le preoccupazioni del personale quotidianamente soggetto a minacce e violenze e sottolineato che saranno potenziate le misure di difesa passiva, ossia telecamere e collegamenti diretti con le centrali operative delle forze di polizia, presso il pronto soccorso degli ospedali di Trento e di Rovereto, il Serd ed il Centro salute mentale di Trento. Inoltre, sono state illustrate le linee guida provinciali, attualmente in fase di elaborazione, che mirano ad incrementare la sicurezza nei presidi sanitari. «È fondamentale continuare a lavorare per garantire la sicurezza sui posti di lavoro – sono state le parole dell’assessore Tonina – Di fronte ai casi di violenza, l’Amministrazione provinciale intende mettere in capo tutte le azioni necessarie per contrastare il fenomeno. È peraltro necessario trovare l’ulteriore collaborazione delle forze dell’ordine per la gestione dei rapporti tra i sanitari ed i soggetti problematici». Il Sindaco di Trento, Franco Ianeselli, ha invece espresso apprezzamenti per l’approccio sistemico alla tematica della sicurezza nei presidi sanitari, sottolineando i riflessi sociali che le marginalità causano sul territorio urbano. Il dg di Apss Ferro, infine, ha sottolineato l’attenzione verso situazioni di violenza che riguardano il personale. Scettico Varagone della Uil: «Sono tutti strumenti che esistono già. Servirebbe, invece una maggiore presenza del personale di polizia».
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