Trento Film Festival
martedì 30 Aprile, 2024
VisTi per voi. After the snowmelt: «Le domande di tre amici di fronte alla morte»
di Mattia Pelli
Grande delicatezza e intensità in «After the Snowmelt»: una narrazione che è anche «cura»

«Grazie al cinema ho potuto creare uno spazio e un tempo nuovi, nei quali essere presente anche io insieme ai miei migliori amici nel momento del dramma e cercare in questo modo di elaborare il lutto». Yi-Shan Lo, giovane regista taiwanese, ha spiegato così dopo la proiezione del suo film in Concorso a Trento la motivazione che l’ha spinta a girare «After the Snowmelt» (si potrà rivedere il 2 maggio alle 17 al Cinema Modena), regalandoci allo stesso tempo una bella definizione di cinema come strumento di creazione di mondi. L’antefatto da cui prende le mosse il film è tragico: Chun e Yue, due amici con i quali la regista condivide l’amore per l’avventura, partono per un trekking in Nepal, dove vengono però sorpresi da una nevicata fuori stagione. Si riparano in una grotta, dove Yue riuscirà a sopravvivere per 47 giorni, mentre Chun perderà la vita. Yi-Shan Lo, che avrebbe dovuto raggiungerli in Nepal, è la destinataria di una lettera scritta poco prima di morire dall’amico, che gli chiede di raccontare la sua storia. Inizia così un percorso narrativo che è anche cura e che porta la regista a raccontare, come in un romanzo di formazione, la passione comune dei tre amici per la natura, le loro fughe in bicicletta e in montagna, il bisogno di viaggiare per rompere con il conformismo — anche di genere — della società. Immagini rubate da vecchie telecamere, audio via whatsapp, diari scritti a mano con ideogrammi bagnati dalla pioggia, fuochi accesi in mezzo alla natura lussureggiante, sotto la pioggia, riparati da tende precarie: c’è «Into the Wild» ma anche Thoreau e la sua idea secondo la quale la natura selvaggia salverà l’umanità. E poi ci sono i filmati dei soccorritori nepalesi e la testimonianza, ambigua e dolorosa dell’amico sopravvissuto. Ma tutto questo non basta: Yi-Shan Lo deve andare a vedere con i suoi occhi, mettere i suoi passi dentro quelli degli amici. C’è molto in «After the Snowmelt», ma soprattutto ci sono grande delicatezza e intensità: la stessa espressa nelle domande senza risposte di tre giovani davanti alla morte.
Voto: 4/5
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